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Anche questa è America. Gli Ozarks depressi, Woodrell e il film “Un inverno gelido”

Ozarks. L’America profonda. L’altopiano di Ozarks è il territorio amato da Daniel Woodrell, che ci ha immaginato il suo Winter’s Bone, al cinema per noi “Un gelido inverno” candidato a quattro oscar.

Ozarks, appunto, quasi montagne anche se è solo altipiano, tra gli Appalachi a destra e le Montangne Rocciose a sinistra. E questi nel Missouri sono i luoghi dell’America rurale, cattiva, spietata, da affrontare a muso duro come cerca di fare Ree la ragazzina della storia.

Woodrell ha gli Ozarks come Cormac McCarthy per una parte della sua vita letteraria ha avuto gli Appalachi prima di spostarsi a sud. Dietro c’è Faulkner, il romanzo sociale americano, c’è Flannery O’Connor che Woodrell cita spesso.

Non so nulla della regista Debra Granik, 48 anni, secondo film all’attivo, maestra di atmosfere gelide e cupe, a suo agio in questa storia di forte spessore e resistenza umana, una ragazzina da ricordare. Jennifer Lawrence (nella foto)  ha poco più di vent’anni, qui si cala bene nei panni di Ree, una diciassettenne e sembra nata negli Ozarks anche se è del Kentucky.

Per Fanucci che pubblica Woodrell un autore da far circolare.

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