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Forza Nuova fascista e antisemita. Dirlo per la Cassazione non è reato

Cassazione: ‘Forza Nuova fascista e antisemita’ non e’ reato

Roma, 10 feb. (Adnkronos) – Definire ‘Forza Nuova’ una formazione politica “fascista e portatrice di valori quali la xenofobia, il razzismo, la violenza e l’antisemitismo” non e’ reato e rientra nell’esercizio del diritto di critica. Lo ribadisce la Cassazione secondo la quale “l’attribuzione agli appartenenti a quella stessa associazione di espressioni quali nazifascisti e neonazisti sul riflesso che, alla luce dei dati storici e dell’assetto normativo vigente durante il ventennio fascista, la qualita’ di fascista non puo’ essere depurata dalla qualita’ di razzista e ritenersi incontaminata dall’accostamento al nazismo”. Ecco perche’ la Quinta sezione penale – sentenza 4938 – ha bocciato il ricorso della Procura di Roma che si era opposta all’assoluzione dal reato di diffamazione accordata a Paolo Brogi, autore di un articolo sul ‘Corriere della Sera’, unitamente al direttore Paolo Mieli, nel quale l’allora vice presidente della Provincia di Roma, Nando Simeone parlando di un corteo organizzato nella capitale da Forza Nuova disse che “non era tollerabile che spazi politici e di espressione” fossero “lasciati a disposizione di organizzazioni chiaramente fasciste e portatrici di valori quali la xenofobia, il razzismo, la violenza e l’antisemitismo”. Immediata era stata la denuncia del leader di Forza Nuova Roberto Fiore che si era sentito diffamato. L’autore dell’articolo e chi aveva dato la definizione erano stati assolti dal gup del Tribunale di Roma, nell’aprile 2010 “perche’ il fatto non costituisce reato”. Assolto pure l’allora direttore Mieli “perche’ il fatto non sussiste”. Inutilmente la Procura di Roma ha fatto ricorso in Cassazione, sostenendo che la critica politica in questo caso aveva “travalicato i limiti” degenerando in “aggressione alla reputazione altrui”. Di diverso avviso la Suprema Corte che, bocciando il ricorso, ha evidenziato come la Cassazione abbia gia’ riconosciuto “l’esimente del diritto di critica storica e politica nell’attribuzione agli appartenenti a Forza Nuova di espressioni quali nazifascismi e neonazisti “.

(Dav/Col/Adnkronos)

Era l’11 novembre del 2006, Forza Nuova aveva annunciato una manifestazione in Prati, i commercianti di origine ebraica manifestavano paura. Questo l’articolo uscito sul Corriere della Sera in quell’occasione per la marcia annunciata da piazza Mazzini a piazza Risorgimento. Nell’articolo raccoglievo varie opinioni, tra queste quella di Nando Simeone all’epoca vicepresidente della Provincia: “Non è tollerabile – diceva – che spazi politici e di espressione siano lasciati a disposizione di organizzazioni chiaramente fasciste e che sono portatrici di vallori quali la xenofobia, il razzismo, la violenza e l’antisemitismo”.  Su querela per diffamazione di Fiore, segretario di Forza Nuova, il gup sentito il Pm Cristina Palaia dispose poi il non luogo a procedere contro cui sono ricorsi la Procura e il querelante. Ieri la sentenza definitiva della Cassazione che condanna Forza Nuova per quel che è.

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