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Grotta Perfetta, una villa romana e una strada: il 21 aprile occupazione dei resti ritrovati

Una villa romana a Grotta Perfetta. Villa con strada in basolato. Scoperta archeologica fatta durante gli scavi per il nuovo complesso edilizio di I60, palazzoni a ridosso del polmone verde di Tor Marancia, troppo alti, spropositati per la zona e ora incombenti su questi resti ritrovati.

Si chiama I60. Il progetto prevede la realizzazione di una superficie di circa 125.000 mq, di cui 87.500 residenziali e 37.500 commerciali. Oltre venti edifici, dai sei agli otto piani, due alberghi e un centro commerciale, una possibilità di utenza dai 5000 agli 8000 abitanti, solamente 3500 posti auto. E nient’altro.

E i resti romani? Destinati a essere ricoperti e non valorizzati, secondo le leggi spietate che non prevedono possibilità concrete di  gestione pubblica per ritrovamenti di questo genere. Ma è giusto?

Se lo stanno chiedendo i membri di un comitato improvvisato che chiede di salvare la villa. Dicono che è
necessaria la riappropriazione di questi spazi, la consapevolezza da parte della comunità che la vita e la salute sono indissolubilmente legate ai luoghi in cui viviamo. In questa direzione qualcosa inizia finalmente a muoversi. I cittadini della zona, preoccupati dalla cementificazione e dalla latitanza dell’interesse politico, portano avanti una battaglia per la valorizzazione del territorio contro la speculazione edilizia, alzando la voce e dando vita a un coordinamento (http://www.stop-i60.org).

In concreto stanno pensando a una protesta, una manifestazione simbolica, l’occupazione dell’area  il 221 aprile. Quali sono quindi le possibilità per contrastare la pianificazione sfrenata e senza controllo alla quale assistiamo? La strada giuridica da intraprendere si presenta in salita per il cittadino, ma è stato l’ex assessore alla cultura nonché docente di architettura Renato Nicolini a suggerire come ultima possibilità degli abitanti della città “sull’orlo di un vulcano” la protesta, la manifestazione, l’occupazione simbolica dell’area e sollecita una, anche piacevole, scampagnata da organizzare per il 21 aprile. Per una rinascita di Roma. (le foto sono di Alessandro Lisci)

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