Tiziana Maiolo. La vita di una persona può essere complicata. In Germania c’è un tizio, l’avvocato Horst Mahler che era con la Baader Meinhof e che ora sta con i neonazisti. Uno che nega l’Olocausto e che per questo poco tempo fa è finito sotto processo.
E allora in fin dei conti perché mai rimanere sconcertati per una come la Maiolo capace di passare dal Manifesto alle attuali “sciocchezze” sui rom e sullo loro disgrazie, così come ha definito lei stessa le sue affermazioni – “più facile educare il mio cagnolino che i rom “ – e ritrovarsi perfino sconfessata poi dal suo stesso partito, i finiani di cui era finora portavoce a Milano?
In fondo le idee che la Maiolo si è fatta sui rom sono in sintonia con altri italiani, ma anche con i nazisti, no?
Anzi i nazisti a differenza della Maiolo si erano permessi perfino una eccezione nella loro perversa caccia ai rom: si erano inventati un gruppo di rom ariani che dovevano essere pertanto preservati. Solo che poi nell’ordinaria macelleria di ogni giorno, come spiegavano imbarazzati alcuni incaricati dei pogrom, valli a distinguere i rom ariani da salvare dal resto della categoria…
Resta comunque, per la signora del cagnolino, un percorso mentale tutto da ricostruire. Ma forse è solo colpa del filetto che dà alla sua bestiola. Come ha ricordato Luca Fazio sul Manifesto “a suo tempo, di fronte allo sbigottimento per il suo passaggio a Forza Italia, disse che il suo cane berlusconiano (ancora lui) ormai sì era «abituato a mangiare filetto». Non. era una battuta, e potrebbe essere la soluzione per i piccoli rom maleducati, ancora vivi: nutriamoli col filetto, non pisceranno più sui muri”.