Libia, 1967: il pogrom degli ebrei. David Meghnagi ricorda
martedì, 22 Febbraio, 2011INTERVISTA AL PROFESSOR DAVID MEGHNAGI
Fuga dalla Libia, 44 anni fa l’esodo:
«Tripoli nel ’67, provo la stessa angoscia»
Gli ebrei italiani espulsi da Gheddafi, tracciano un parallelo tra il pogrom e l’attualità : «Avevo 18 anni,
provo uguale strazio per i bimbi e la gente innocente»
INTERVISTA AL PROFESSOR DAVID MEGHNAGI
Fuga dalla Libia, 44 anni fa l’esodo:
«Tripoli nel ’67, provo la stessa angoscia»
Gli ebrei italiani espulsi da Gheddafi, tracciano un parallelo tra il pogrom e l’attualità : «Avevo 18 anni,
provo uguale strazio per i bimbi e la gente innocente»
 |
Il professor David Meghnagi, esule da Tripoli nel 1967 |
ROMA – «Provo di nuovo l’angoscia di allora, di quel mese asserragliati in casa con la paura di essere uccisi da un momento all’altro …». Tripoli, 1967. La Libia caccia gli ebrei dal paese. David Meghnagi è uno di quegli ebrei che scampano al pogrom, arriva in Italia con altri otto familiari, oggi è professore di psicologia clinica all’università di Roma Tre dove dirige anche il Master sulla Shoah. Nelle immagini di queste ore dalla Libia ha rivisto quelle giornate tragiche di allora, della sua giovinezza: aveva solo 18 anni. E per un mese visse recluso in casa nell’attesa da un momento all’altro di essere ucciso.
IL DESTINO DI UN PAESE – «Angoscia certo per quel che vedo, per i bambini e la gente innocente. Tragico destino per un Paese che aveva tutto per uscire dal sottosviluppo e che oggi implode come risultato di una violenza cumulativa che ha colpito prima le minoranze indifese (prima gli ebrei derubati e fuggiti in silenzio da tutto il mondo arabo, poi gli italiani che erano rimasti dopo l’indipendenza del Paese, derubati e cacciati da un giorno all’altro) e che oggi si rovescia in modo indifferenziato».
«Tutto quel giugno del 1967, che precedette la guerra arabo-israeliana, lo passammo a Tripoli con l’attesa di una catastrofe che sentivamo stava per abbattersi sulle nostre vite – ricorda oggi Meghnagi -. Se scoppiava la guerra, noi ebrei di Libia sapevamo di essere degli ostaggi, vivevamo alla giornata con grande angoscia. E poi la guerra scoppiò davvero…».
 |
Napoli 1959: italiani in fuga dalla Libia; è la prima ondata di migrazioni dopo la presa del potere da parte di Gheddafi (Ansa) |
DI NUOVO AL FRONTE – «La mia famiglia era composta di otto persone, cinque figli maschi e una figlia femmina più i miei genitori – va avanti Meghnagi -. Papà gestiva una piccola agenzia per sbrigare documenti, mamma era casalinga. Durante la seconda guerra mondiale la nostra famiglia aveva perso tutti i suoi beni. Alle sofferenze patite sotto il fascismo seguirono i pogrom arabi del 1945 e del 1948». Una condizione comune ad altri in ciò che era rimasto della comunità ebraica a Tripoli, «dove eravamo ridotti a 5300 persone dalle 35-40 mila della guerra».
Con la nascita di Israele la maggioranza gli ebrei emigrarono in massa in Israele con la speranza di una vita diversa. «Chi rimase visse in un lungo limbo. Nel 1967 ci ritrovammo di nuovo di fronte alla minaccia di un altro, definitivo pogrom. Per le strade giravano folle urlanti, alla radio Israele veniva dato per distrutto, riuscimmo a chiuderci in casa in un palazzotto dove per fortuna risiedevano solo ebrei. Eravamo in tutto in 52».
MINACCE AL TELEFONO – «Comunicavamo con l’esterno con estrema difficoltà – ricorda il docente di Roma Tre -, avendo un solo telefono, sul quale ricevevamo di continuo anche minacce. Ricordo quella casa di corso Giaddat Omar El Mukhtar conosciuto anche come Corso Sicilia. Siamo restati asserragliati là dentro un intero mese, non potevamo uscire».
Altri ebrei come quelli dell’antico quartiere ebraico di Tripoli (nella foto) erano stati invece trasferiti nel campo di Grungi. «Cosa aspettavamo? Uno schiarimento, non perdevamo la speranza di potercene andare via, solo che occorrevano documenti, chi ne aveva di inglesi o italiani aveva qualche chance, noi Meghnagi non disponevamo di documenti».
 |
Ebrei italiani di Tripoli: al centro Victor Magiar |
SALVACONDOTTO – «Voglio ricordare che gli ebrei in Cirenaica c’erano da oltre duemila anni, c’è una città romana che si chiama Yahudia (in arabo Giudea). Gli ebrei vivevano anche all’interno del paese, molto prima delle invasioni arabe. Alla fine ci rilasciarono un visto di uscita. Le vecchie classi dirigenti, lo ripeto, ci fornirono un salvacondotto. C’era una contraddizione tra quelle classi e le nuove che stavano emergendo e che avrebbero portato al potere Gheddafi…».
CAMPI PROFUGHI A LATINA – «L’Italia ci accolse con i campi profughi di Latina e Capua – prosegue Meghnagi -. Per fortuna ci aiutarono le istituzioni ebraiche di assistenza americane (la Joint). E ci fui preziosa l’amicizia della comunità ebraica romana. Comunque bisognava arrangiarsi, Io ho fatto la guida turistica per qualche mese, ho dato lezioni private di latino che conoscevo bene, lavorato come commesso».
«Intanto continuavo a studiare – ricorda il professore -. Conclusi gli esami di filosofia con sei mesi di anticipo, ma dovetti attendere per legge prima di laurearmi. Poi mi sono specializzato in sociologia a cui poi ho aggiunto una formazione psicoanalitica. Ho continuato a studiare l’arabo e ad approfondire la cultura ebraica. Anche i miei fratelli si sono arrangiati allo stesso modo. Poi mettevamo tutto insieme, siamo andati avanti così».
 |
Il qiartiere ebraico di Tripoli in una foto degli anni Quaranta (dal blog Gli ebrei di Libia |
CONTA SOLO IL FUTURO – Quarant’anni dopo l’ex esule, di fronte alle drammatiche notizie da Tripoli, consegna una riflessione di speranza: «Mi sono lasciato alle spalle il dolore – dice Meghnagi -. Ciò che conta è il futuro, poter offrire ospitalità alle generazioni che verranno. Oggi assistiamo tragicamente a un epilogo che avrà conseguenze su tutto il Nord Africa e anche per l’Europa. Abbiamo di fronte dopo la tragedia del colonialismo l’esito fallimentare dei processi di decolonizzazione, il fallimento del rapporto tra l’Europa e i Paesi arabi, il fallimento dei regimi arabi incapaci di accettare Israele, unico Paese democratico finora dell’intera area . Eppure, se solo accettassero Israele, come sarebbe diversa la storia della regione. Unendo le loro risorse e intelligenze, arabi e israeliani potrebbero scrivere con l’Europa e l’Africa una pagina nuova della storia».
Paolo Brogi
22 febbraio 2011 Corriere della Sera © RIPRODUZIONE RISERVATA
- Appuntamenti (45)
- Best (136)
- Cultura (95)
- Fotografia (26)
- Internet-Media (108)
- Lettere (20)
- Libri (25)
- Mondo (2.247)
- Ndrangheta (4)
- Politica (192)
- Società (3.531)
-
andrea
Flavia Perina in questa prosa che filtra cose a lei scomode (Elena Pacinelli) e amplifica particolari insignificanti (presnuto gramscianesimo della… -
Alessandro Londero
Salve, se Paolo Brogi avesse richiamato magari avrebbe potuto avere più info di quel viaggio. Ora che l’ONU ha fatto… -
Geneva
Hi there to every body, it's my first visit of this blog; this webpage consists of awesome and in fact…
- Aprile 2022
- Marzo 2022
- Febbraio 2022
- Gennaio 2022
- Dicembre 2021
- Novembre 2021
- Ottobre 2021
- Maggio 2021
- Marzo 2021
- Febbraio 2021
- Gennaio 2021
- Dicembre 2020
- Settembre 2020
- Maggio 2020
- Aprile 2020
- Marzo 2020
- Febbraio 2020
- Giugno 2019
- Maggio 2019
- Aprile 2019
- Marzo 2019
- Gennaio 2019
- Novembre 2018
- Ottobre 2018
- Settembre 2018
- Agosto 2018
- Giugno 2018
- Maggio 2018
- Marzo 2018
- Febbraio 2018
- Gennaio 2018
- Novembre 2017
- Ottobre 2017
- Maggio 2017
- Aprile 2017
- Marzo 2017
- Febbraio 2017
- Gennaio 2017
- Dicembre 2016
- Novembre 2016
- Ottobre 2016
- Settembre 2016
- Agosto 2016
- Luglio 2016
- Giugno 2016
- Maggio 2016
- Aprile 2016
- Marzo 2016
- Febbraio 2016
- Gennaio 2016
- Dicembre 2015
- Novembre 2015
- Ottobre 2015
- Settembre 2015
- Agosto 2015
- Luglio 2015
- Giugno 2015
- Maggio 2015
- Aprile 2015
- Marzo 2015
- Febbraio 2015
- Gennaio 2015
- Dicembre 2014
- Novembre 2014
- Ottobre 2014
- Settembre 2014
- Agosto 2014
- Luglio 2014
- Giugno 2014
- Maggio 2014
- Aprile 2014
- Marzo 2014
- Febbraio 2014
- Gennaio 2014
- Dicembre 2013
- Novembre 2013
- Ottobre 2013
- Settembre 2013
- Agosto 2013
- Luglio 2013
- Giugno 2013
- Maggio 2013
- Aprile 2013
- Marzo 2013
- Febbraio 2013
- Gennaio 2013
- Dicembre 2012
- Novembre 2012
- Ottobre 2012
- Settembre 2012
- Agosto 2012
- Luglio 2012
- Giugno 2012
- Maggio 2012
- Aprile 2012
- Marzo 2012
- Febbraio 2012
- Gennaio 2012
- Dicembre 2011
- Novembre 2011
- Ottobre 2011
- Settembre 2011
- Agosto 2011
- Luglio 2011
- Giugno 2011
- Maggio 2011
- Aprile 2011
- Marzo 2011
- Febbraio 2011
- Gennaio 2011
- Dicembre 2010
- Novembre 2010
- Ottobre 2010
- Settembre 2010
- Agosto 2010
- Luglio 2010
- Giugno 2010
- Maggio 2010
- Aprile 2010
- Marzo 2010
- Febbraio 2010
- Gennaio 2010