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Noi donne della strage dei Georgofili siamo indignate perché si attaccano i magistrati per salvare gli stragisti

Riceviamo una lettera che non possiamo fingere di non aver ricevuto. L’autrice è Giovanna Maggiani Chelli rappresentante dei familiari delle vittime delle stragi mafiose (del 1993) di via dei Georgofili, tra cui una Nadia Nencioni, appena 50 giorni di vita. Il pentito Gaspare Spatuzza indica in Berlusconi e Dell’Utri i mandanti della strage firmata da Totò Riina. Dare voce a questa vicenda è il minimo che possiamo fare.

Le donne appartenenti all’Associazione dei familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, non sono affatto indignate per ciò che sta avvenendo nel Paese, ovvero non sono indignate per le questioni legate alle varie “Ruby” che frequentano le case private del potere.

Siamo indignate che si faccia passare l’attacco ai magistrati attraverso un falso problema come quello del mestiere vecchio come il mondo la prostituzione, mentre il vero attacco alla magistratura ben mascherato è a quei magistrati che indagano sulle stragi del 1993.
A Firenze c’è un ennesimo processo per le stragi del 1993 e per quanti salti mortali si facciano non si riesce a portare l’indignazione per le stragi del 1993 e la sua tragica verità oltre la quindicesima pagina dei quotidiani scritto a mano per una ventina di righe, figuriamoci in piazza.
Inoltre gli unici che vengono in aula a seguire il processo sono i parenti delle vittime della strage di via dei Georgofili e qualche scolaresca legata a insegnanti le più illuminate.
Chi sa organizzare le piazze come in questi giorni ha paura delle stragi del 1993, come tutto il resto della politica, e i media da giorni si sprecano per distogliere l’attenzione dal vero problema che dovrebbe smuovere indignazione ossia orrore verso quei 2000 chili di tritolo che hanno offeso davvero madri, figlie e donne di questo cieco Paese, che non ha nessuna voglia di guardare dentro le abolizioni del 41 bis al tempo delle stragi.
Le donne italiane guardano dentro le mutande dei nostri governanti, ma non è lì che sta il movente vero che dovrebbe suscitare la più grande delle indignazioni.
Cordiali saluti

Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili

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