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Terzo stupro a Roma in pochi giorni. E Alemanno neanche vede le sue responsabilità sul degrado di via dei Villini

Via dei Villini: nel luogo in cui una ragazza è stata stuprata i somali che occupano il posto (l’ex ambasciata somala) hanno collaborato con la polizia ad individuare e fermare i tre responsabili della violenza, la terza in pochi giorni a Roma.

Via dei Villini, dUe mesi fa: è il 24 dicembre e la situazione di degrado di via dei villini – dove vivono circa 150 somali richiedenti asilo – viene denunciata dall’ex attrice somala Shukri Said, presidente di una ong per l’immigrazione. Said dice di aver scritto a varie istituzioni, il risultato è stato il silenzio. «Sì, ho verificato, le lettere spedite sono arrivate – spiega Shukri Said -. Ho scritto all’assessore ai Servizi sociali del Comune, Sveva Belviso, al capodipartimento comunale Angelo Scozzafava. Presumo che oltre che arrivate le lettere siano state anche lette. Però nessun o si è fatto vivo qui…». Le sue parole vengono riportate dalla stampa.

Ora Alemanno promette espulsioni, ma di chi? Dei somali richiedenti asilo, in fuga dalla loro terra in guerra, quegli stessi uomini che non ha ascoltato fino ad ora? Vuole cacciare i somali che hanno permesso la cattura dei tre bruti?

Giustamente l’Arci risponde così stasera al sindaco sceriffo: “Da mesi abbiamo sollevato la difficilissima situazione di via dei Villini, gli occupanti, tutti di nazionalità somala, sono stati fermati ed identificati dalla Questura di Roma lo scorso dicembre, e sono rientrati nella palazzina fatiscente perché il Comune di Roma non ha saputo individuare una soluzione degna a questo problema. E non va dimenticato che sono stati gli stessi occupanti ad aver prima di tutti fermato i responsabili dello stupro di ieri sera”. “Dicendo di voler procedere all’espulsione di persone riconosciute come rifugiati politici” prosegue l’Arci, “Alemanno dimostra l’ennesima volta di non conoscere gli accordi internazionali e le basi elementari dell’accoglienza di chi ha necessità di essere assistito e tutelato”.

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