Si chiamava Estanislao Kowal ed era originario di Forlì. E’ uno dei 30 mila desaparecidos argentini. A Forlì gli hanno dedicato nel 2003 una piazza, in prossimità della zona industriale. Un giovane di Forlì si è chiesto chi fosse Kowal. E ne ha fatto un libro. Il giovane autore si chiama Roberto Turrinunti, l’edizione è Ponte vecchio, il titolo: Estanislao Kowal. Sottotitolo: Argentina, 1976-1983: il dramma di un desaparecido romagnolo.
Estanislao racconta Turrinunti fu sequestrato nel 1976, aveva 31 anni, era un meccanico. La mamma Elda Casadio, di Faenza, aveva conosciuto durante la guerra un polacco della V armata, Estanislao Kowal. Poi insieme eramo emigrati in Argentina. Erano finiti a Bernal, lì hanno avuto due figli, Teresa e un bambino a cui hanno messo lo stesso nome del padre, Estanislao. Meccanico, nell’agosto del 1975 il giovane Estanislao era diventato a sua volta padre di una bambina, Valeria, avuta dalla sua compagna Nora.
Poi il golpe. E l’arresto. La madre lo vede portare via. Tra i sequestratori c’è anche il famigerato “Turco”. Elda trova Nora con la bambina di nove mesi in braccio, spaventata a morte. E da quel momento la mamma cerca di sapere dove sia finito suo figlio.
C’è nel libro anche un incontro con Pio Laghi, futuro cardinale, compromesso con i golpisti. Un brutto incontro.
E c’è nel libro l’incontro di Elda con le altre madri di Plaza de Mayo, con le prime che erano quattordici. Un buon incontro.
Poi il libro va avanti…ma il succo ve l’ho detto. Estanislao finì probabilmente nell’Esma dell’ammiraglio Massera (nella foto).
Ora presentano il libro a Faenza. La prima serata di presentazione del libro avverrà nella Bottega Bertaccini – Libri & Arte (Faenza C.so Garibaldi, 4), giovedì 10 Marzo alle ore 18,00.Condurrà Marco Viroli (autore della prefazione). E’ prevista la partecipazione di Giovanni Malpezzi Sindaco di Faenza. Intervento musicale a cura di Silvio Zalambani.