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“Avevo 17 anni, sul ponte dopo lo scoppio dell’atomica incontrai una donna sfigurata…”. Due Hibakusha al Pantheon

“Avevo 17 anni e quella estate a Hiroshima  lavoravo in una fabbrica – racconta Tsuboi Susumu -, mi trovavo a quattro km e mezzo dal punto in cui è scoppiata l’atomica. Sono corso fuori dopo lo scoppio e sono corso tra le macerie verso il centro città. Su un ponte ho incontrato una donna, era tutta ustionata, aveva il volto sfigurato, mi ha chiesto di aiutarla, voleva bere e voleva raggiungere il fiume. Non sapevo cosa fare. Non ho potuto aiutarla. Per questo sto soffrendo ancora oggi. Il giorno dopo tutti quelli che ho incontrato in quelle condizioni erano morti…”.

Rotonda del Pantheon, sotto una pioggerellina, i due Hibakusha che stanno facendo il giro del mondo con la nave “Peace Now” approdata lunedì a Napoli, raccontano e fanno vedere foto. Ad invitarli a Roma sono stati i Verdi, che ora li affiancano con i loro cartelli contro il nucleare. Ci sono i Verdi, Greenpeace, il Wwf. Ma ci sono soprattutto Tsuboi Susumu di Hiroshima, 83 anni,  e Hiroshi Suenaga di Nagasaki, 75 anni. Prosegue il racconto di Tsuboi: “C’erano ragazzi di prima media che erano stati investiti in pieno, bruciati da quel lampo orribile, sbalzati via e finiti in mezzo alle macerie. Tutti intorno erano colpiti gravemente dalle radiazioni, sono morti nel giro di una settimana. Io ho visto tutto questo. Bisogna che tutto ciò non avvenga mai più”.

Hiroshi Suenaga aveva invece 9 anni e quel giorno, a Nagasaki, era in campagna a trenta km dall’epicentro. “Stavo sbucciando una patata, ricordo quella luce, il boato – racconta Suenaga -. Undici giorni dopo sono tornato a casa, che era a 2 km e trecento metri dall’epicentro. Mia madre poi è morta. Lo scoppio l’aveva sorpresa mentre stava raccogliendo pomodori nell’orto. La luce azzurra, raccontava, poi un vento fortissimo. Ma c’è anche chi ha visto una luce rosa, viola, verde”. Suenaga ha con sé foto di Nagasaki, la città prima, la città che dopo non c’è più. “Se cade su Roma anche Roma sarà così…”, dice. Poi mostra un corpo di ragazzo carbonizzato: “Che male aveva fatto?”, si chiede. I due Hibakusha si avvicinano poi al Pantheon, con loro un gruppo di giovani giapponesi e americani che stanno facendo il giro del mondo insieme a loro contro le armi nucleari. Andranno ora al Pireo e a Mykons in Grecia, poi a Kushadasi in Turchia, al Cairo e infine a Cochin in India. Prima  di andarsene però aggiungono: “Al posto del nucleare c’è il sole, ci sono le energie pulite. Il nucleare non ha risolto neanche il problema delle scorie. Non è energia sicura, non adottatelo…”.

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