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Castelli e l’Enasarco. E’ ancora lì. Cronaca dell’incontro tra gli inquilini in assemblea e il senatore leghista

Enasarco, Monteverde Vecchio. Nel palazzo in cui aveva casa il leghista Roberto Castelli c’è un’assemblea di inquilini venuti anche da altri quartieri. All’improvviso ecco arrivare Castelli, sta rientrando a casa. Ma non se n’era andato via? Cronaca di un incontro movimentato.

Enasarco alla riunione degli inquilini
arriva, a sorpresa, l’ex ministro Castelli

Il senatore invita tutti a casa sua e assicura: «Ho disdetto l’appartamento. Le graduatorie? Non lo sapevo»

Via dei Quattro Venti, Monteverde, ore 20: l’assemblea degli inquilini Enasarco riuniti nell’androne ha un sussulto. Da due ore stanno discutendo di come affrontare la vendita delle loro case quando all’ingresso si presenta con un accompagnatore l’ex ministro Roberto Castelli. Sta tornando a casa e non sapeva di questo assembramento. Il senatore risolve la questione, rappresentata da un nugolo di inquilini che lo prendono d’assalto, invitando tutti a casa sua.

ANCHE UNA TROUPE – C’è anche una troupe di Annozero, l’evento finirà in tv. Castelli fa entrare una nutrita delegazione nell’appartamento al terzo piano e lì gli viene contestato: «Ma insomma, senatore, ha dato o no questa disdetta dell’appartamento che il 24 febbraio ha annunciato alla stampa?». Il senatore Castelli non si scompone: «Non hanno ricevuto ancora la mia raccomandata, io però l’ho inviata. Perché l’ho fatta?». Una voce: «Perché è stato tanato…». «No, ho deciso io dopo questa storia del Trivulzio, a Milano. Intanto ho anche trovato una nuova sistemazione a 950 euro, contro i 750 che pagavo qui». Brusio e altre contestazioni. «Come ho trovato questo appartamento Enasarco? Ho fatto domanda, me l’hanno assegnato. E all’epoca ero un parlamentare di opposizione…Mi dite che ci sono graduatorie per gli appartamenti, ah questo proprio non lo sapevo».

CACIO E PEPE – A questo punto, gli inquilini Enasarco hanno cercato di mettere comunque a frutto l’incontro. E Castelli ha promesso di fare qualche passo in loro favore nei confronti del ministro Sacconi. Al termine ecco scattare perfino un invito a cena di una vicina di scala, che offre spaghetti cacio e pepe.

Paolo Brogi
16 marzo 2011 Corriere della sera

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