Il falsificatore già attivo su “Libero” con le interviste inventate a Philip Roth e altri scrittori americani ora attacca su Facebook. Tommaso Debenedetti, ha spiegato l’altro giorno il Corriere della sera (in passato vittima dei suoi falsi), è di nuovo in azione: stavolta si propone per l’amicizia nelle vesti di scrittori come Mario Vargas Llosa, Almudena Grandes, Umberto Eco. Dice di farlo per dimostrare la vulnerabilità del sistema Facebook. Questa mattina circola la richiesta di amicizia di Orhan Pamuk, si suppone che dietro sia sempre Debenedetti.
A svelare le sue falsificazioni, regolarmente pubblicate su “Libero” di Maurizio Belpietro, è stata un anno fa la giornalista del Venerdì di Repubblica, Paola Zanuttini: andata da Philip Roth, ha scoperto che lo scrittore non aveva mai detto niente di quanto attribuitogli su Obama in un’intervista uscita su Libero e firmata Debenedetti (in sostanza dopo averlo votato Roth si sarebbe ricreduto), affermazioni che erano state riprese poi anche da altri giornali tra i quali il Corriere della sera che gli aveva dedicato un commento. A quel punto è stato scoperto che anche altre interviste di Debenedetti su Libero erano inventate di sana pianta.
Di che nascondersi sotto terra. Nient’affatto, il falsificatore è ora di nuovo attivo, stavolta su Facebook.
Siccome Facebook a volte interviene, perché non se ne occupa?