Informazioni che faticano a trovare spazio

Due parole per Sandra Rizza

Non conosco Sandra Rizza che l’altro giorno ho visto però nel video in cui a nome del suo collega Pino Lo Bianco per i Quaderni dell’Ora annunciava l’uscita del numero “Pista continua” dedicato, si fa per dire, a Mauro Rostagno.

Non ho ancora visto il Quaderno ma già m’è bastato il video, come ho scritto l’altro giorno sul mio blog e in questa pagina Facebook. Ci ritorno sopra ora. Sandra Rizza fa il mio stesso lavoro? Peccato. Lo fa molto, troppo male. E con lei il sodalizio che c’è dietro questa operazione che ricicla schifezze. Gliel’ho scritto subito a caldo, l’altro giorno, visto che mi pare morisse dalla voglia di lanciare la sua fatwa che poi non è altro che la brutale insinuazione che sia stata Lotta continua a uccidere Mauro Rostagno, una vecchia infamia che ora perfino arriva a macchiare il buon nome dell’Ora (era un giornale importante un tempo in Sicilia, no? A proposito, come si sono appropriatidel marchio costoro?)

Vengo al dunque.

Quello che Mauro Rostagno aveva da dire sul delitto Calabresi lo disse attraverso la sua tv, Rtc, e con un comunicato all’agenzia Ansa. La trascrizione di quelle parole è stata appena ripubblicata, proprio su questa pagina di Facebook che consente a tutti di seguire questo processo nella lontana Trapani. Quelle pagine, chiamate “memoriale”, sono state messe agli atti del processo. Sarò monotono, allora, e lo ripeto: Mauro Rostagno respingeva da sé e da Lotta Continua la possibilità dell’omicidio Calabresi. Non ci sono zone d’ombra, tutto è molto netto e chiaro nelle sue parole.

Mi chiedo se sia necessario tornare su queste cose. Forse lo è, se mi metto nei panni degli ex di Lotta Continua che vivono in Sicilia e devono convivere in questi giorni con queste orribili e scalcinate paginette dei Quaderni dell’Ora esposte nelle edicole dei giornali delle loro città.

Il gruppo di cronisti dei quaderni dell’Ora non ha letto le parole di Rostagno? Oppure le hanno lette e pensano che non valgano un fico secco?  O magari non leggono nulla se non i loro formidabili livori interni, il pregiudizio è già qualcosa di più alto, perché non vedo a questo punto di cos’altro parlare. Resterebbe un’infinita pena per chi ha voluto seminare la pianticella contorta della calunnia se però costui non si fosse presentato a farlo mentre è in corso il processo che vede alla sbarra due uomini di mafia e alla vigilia della testimonianza in aula della figlia della vittima, una giovane donna provata dalla vita e che allora aveva solo quindici anni.

Per Maddalena Rostagno quell’aula non è stata una passeggiata. Su Maddalena e sulla sua lucida presenza sono piovute piccole vessazioni col solo scopo di umiliarla. Non ci sono riusciti, Maddalena è di scorza dura, lo spero, ma ci hanno provato. Chi? I rappresentanti dei mafiosi, certo. Con una Corte che taceva, con la Procura che lasciava fare, con avvocati un po’ troppo disattenti. E col favore anche di chi ha messo in circolazione robaccia.

A Sandra Rizza che fa male il suo mestiere dico che sparlare lascia tracce perverse, un solco utile per far passare i cattivi.

E a proposito di falsi vi invito a leggere in questa pagina ciò che Maddalena Rostagno ha appena scritto sulla manipolazione che è stata fatta di presunte affermazioni di Renato Curcio su Mauro. Ecco, tutto questo spazio per un po’ di carta imbrattata è forse troppo? E’ forse troppo ma andava fatto.

Paolo Brogi

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