Informazioni che faticano a trovare spazio

Mineo, in arrivo duemila immigrati

II prefetto di Palermo Caruso ha annunciato l’immediata apertura del “Villaggio della solidarietà”. Un progetto contestato e costoso che trasferirà in Sicilia chi è già ospitato altrove
Duemila rifugiati inviati in massa a Mineo
Terra, 09-03-2011
Dina Galano
Menzione del “Villaggio della solidarietà” di Mineo, in provincia di Catania, (nella foto quando ospitava i militari americani di Sigonella), si era fatta fin dal principio, contemporaneamente all’aggravarsi della crisi nordafricana e all’emergenza sbarchi sulle coste italiane. Tempo due giorni, ha confermato ieri il commissario straordinario per l’Immigrazione, il prefetto Giuseppe Caruso, circa duemila rifugiati ospitati attualmente nei Cara (i centri di accoglienza rifugiati e richiedenti asilo) saranno trasferiti nella struttura. Il Villaggio, tuttavia, che in origine portava il nome di ‘Residence degli aranci” e accoglieva le famiglie dei militari statunitensi di base a Sigonella, è per molti il luogo meno idoneo per realizzare il progetto. Innanzitutto per la natura militare dell’area, che è ancora presidiata dagli uomini della Us Navy fino a scadenza contratto (il 31 marzo); poi perché di proprietà di una società di co-struzioni, la Pizzarotti spa di Parma, che riceveva per l’affitto delle 404 villette dal dipartimento della Difesa statunitense 8,5 milioni di dollari l’anno. Somme che saranno ora dovute dal ministero degli Interni e a cui andranno aggiunti i costi di gestione e del personale. Dalla rete antirazzista di Catania parlano già di «business della deportazione», confermato indirettamente dalla nascita di un comitato cittadino che, alla luce dei circa 300 nuovi posti di lavoro che si creeranno intorno al centro, sostiene con determinazione il progetto. Dalla Croce rossa italiana, che si è aggiudicata i servizi di ristorazione e sanitari, assicurno di «essere pronti a partire». Così da Lampedusa Tommaso Della Longa, portavoce del commissario della Cri Francesco Rocca, racconta di «aver concluso le attività di preparazione dell’intervento» e di circa 800 volontari disposti a raggiungere Mineo «appena si conoscerà il numero degli ospiti». Ma la stima non può oscillare di molto, se è vero che l’intenzione del Viminale è trasferire nel Villaggio i rifugiati che attualmente risiedono nei diversi centri d’Italia. Nell’annuncio di ieri, il prefetto di Palermo Caruso ha quantificato in 2.300 il numero dei richiedenti asilo presenti sul territorio na-zionale; di questi, a Mineo ne dovrebbero essere trasferiti duemila. Nonostante nella cittadina catanese non esista la commissione territoriale competente a esaminare le procedure d’asilo e nonostante lo spostamento significhi il parallelo abbandono delle attività e dei progetti d’integrazione col territorio che ogni singolo rifugiato ha attivato finora nel centro di accoglienza in cui risiede. Perfino il sindaco di Mineo, Giuseppe Castania, è tornato a mostrare la sua opposizione. «Il governo si sta assumendo una grande responsabilità attuando una scelta che presenta mille incognite e suscita perplessità, e non condivisa dal 60 per cento del territorio interessato», ha affermato ieri continuando a lamentare «l’assenza di documenti» che impegnino l’esecutivo a «evitare che la sperimentazione si trasformi in bomba sociale». ■

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