Non mi piegherò al giustizialismo, aspettiamo l’esito dell’inchiesta giudiziaria: così sabato il comandante della polizia municipale di Roma Angelo Giuliani aveva respinto con fastidio evidente ogni ipotesi di sospensione nei confronti del vigile coinvolto nello stupro dentro la caserma dei carabinieri del Quadraro.
La domenica deve aver portato un ripensamento. Che è di 360 gradi.
Oggi lunedì infatti Giuliani “ha sospeso cautelativamente e temporaneamente dalle funzioni di polizia stradale e giudiziaria – fanno sapere dal Campidoglio – in attesa delle determinazioni dell’autorità giudiziaria, il vigile urbano coinvolto nella vicenda dello stupro denunciato in una stazione dei carabinieri la scorsa settimana. La decisione è stata presa al fine di consentire il più corretto svolgimento delle indagini, di garantire la piena trasparenza dell’attività della Polizia municipale e di tutelare l’immagine del corpo della polizia municipale stessa e dell’amministrazione di Roma Capitale”.
C’era anche una corrente di pensiero, sindacale, che diceva: il vigile non era in servizio e quindi, diversamente dai carabinieri che anche se non sono in servizio restano pur sempre carabinieri, il vigile in quel momento era un semplice cittadino. A sostenerlo è stato il Sulpm.
Potenza delle parole. Giustizialismo. Forze dell’ordine di serie A e di serie B. Tempo libero. Detenuti, anzi una detenuta. Caserma. Comandanti. Violenza sessuale. Piuttosto penoso il tutto.