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Concutelli libero. E’ ammalato. Alle sue spalle gli omicidi Occorsio, Buzzi, Palladino. Con Tuti chiuse la bocca a due terroristi neri che stavano parlandoi di Brescia e di Bologna…

Concutelli libero per motivi di salute. Non parla a causa di un’ischemia, comunica scrivendo. Tre gli omicidi per i quali è stato condannato in passato. Quello del giudice Vittorio Occorsio e le uccisioni in carcere di due fascisti come Ermanno Buzzi e Carmine Palladino che erano accusati di stragi a Brescia e a Bologna. Aiutato da Mario Tuti, Pier Luigi  Concutelli li strangolò chiudendo loro la bocca per sempre. I due assassini spiegarono poi che gli uccisi erano delatori. In realtà soprattutto Buzzi stava scoperchiando la pentola dello stragismo in Italia con i legami tra apparati dello Stato e fascisti di vari nuclei a partire da Ordine Nuovo. Non si è mai pentito di nulla, solo un po’ di rimorso per il magistrato Occorsaio. Nell’occasione – un’intervista a la 7 poco tempo fa – ha rivendicato di non essere pentito del suo passato fascista.

Secondo il blog “Fascisteria” curato dal giornalista Ugo Maria Tassinari, Concutelli due anni fa “ha subito infatti un grave ictus che gli impedisce di parlare e di alimentarsi regolarmente”, si legge nel blog. “Dopo il riconoscimento del beneficio da parte del giudice dell’esecuzione della pena, ha lasciato gli arresti domiciliari – era ospite del fratello a Portogruaro – ed è stato trasferito dagli amici che lo assisteranno in una casetta sul mare, sul litorale di Ostia, a Roma”, si spiega nel blog di Tassinari.

Concutelli è ora assistito da Emanuele Macchi, pariolino, più volte arrestato, condannato come uno dei capi del Mrp (Movimento rivoluzionario popolare), gruppo di estrema destra collegato a ‘Costruiamo l’azione’, che compì nel 1978 e nel 1979 attentati dinamitardi contro ‘simboli del potere’ a Roma: il Campidoglio, la Farnesina, il carcere di Regina Coeli.

Romano, oggi sessantasettenne, Concutelli è stato fin da giovanissimo militante di gruppi giovanili di destra a Palermo fino a diventare, nei primi anni Settanta, uno dei capi di Ordine Nuovo.

Il 10 luglio del 1976 uccise a Roma il giudice Vittorio Occorsio: arrestato pochi mesi dopo, nella sua casa venne trovato un vero e proprio arsenale. In carcere a Novara, insieme a Mario Tuti, uccise, strangolandoli, Buzzi e Palladino. Per l’omicidio di Occorsio e dei due neofascisti è stato condannato tre volte all’ergastolo.

Nel giugno del 2000 ottenne la possibilità di uscire dal carcere durante il giorno per recarsi al lavoro. Il regime di semilibertà gli è stato revocato nell’ottobre dello scorso anno, dopo che fu trovato in possesso di una modesta quantità di hashish. Lavorava con una copperativa di ex detenuti e il suo poosto era il Verano, dove lo potevi incontrare per i vialetti intento a pulire. Durante gli ultimi mesi nei quali si è potuto allontanare dalla sua cella, Concutelli, autore anche del libro biografico “Io, l’uomo nero”, ha partecipato anche ad una intervista televisiva a La7 durante la quale disse di non essersi pentito del suo passato neofascista, ma di provare rimorso per l’omicidio di Occorsio.

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