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Cesano: le foto del flash mob di massa dei residenti contro le emissioni di Radio Vaticana

Arrivano alla spicciolata. All’inizio alle 14,30 il flash mob organizzato dai residenti di Cesano e dal comitato “Bambini senza onde” sembra in forse. Ma poi nel giro di pochi minuti ecco spuntare oltre duecento abitanti della zona, riuniti dalla ferma protesta contro Radio Vaticana e la spietata emissione di potenti onde elettromagnetiche che per portare la voce del Papa negli angoli più remoti del pianeta stanno minando la salute di questo spèicchio Roma Nord e cintura adiacente in cui vivono oltre 200 mila abitanti.

Flash mob, dietro uno striscione che grida “Radio Vaticana uccide”. Con molti bambini in prima fila, tutti con la maschera bianca in faccia. Al megafono un organizzatore che spiega senza falsi pudori che cosa lo ha spinto lì: il linfoma di sua sorella, ora la ragazza per fortuna sta bene. Intorno tanta gente, sono molti i parenti ammalati, non si scherza con queste antenne che svettano laggiù in mezzo al territorio che raccoglie una manciata di situazioni: Olgiata, Cerquetta, Formello, Anguillara, Cerquetta, La Storta, La Giustiniana, Osteria Nuova, Campagnano, Ottavia, Polline Martignano, Isola Farnese…In prima fila Augusto e Maria con Flavia e Federico, Lina e Walter, rurri gli altri che si sono uniti a loro man mano che si è capito cosa sta va succedendo da queste parti. Da quando Augusto andò al forno del paese, sui via di Baccanmello, e apprese un tazebao chiedendo a tutti di incontrarsi e uscire allo scoperto.

La legge ha dato qualche riconoscimento alla battaglia di queste persone che si trascino a da oltre dieci anni. Una sentenza di condanna, col reato ormai prescritto, per i vertici dellafradio accusati di getto di cose pericolose. E  una perizia che nero su bianco ha detto che linfomi e  rumori, un picco da queste parti, sono dovuti alle onde. Ed è quindi necessario ora ricominciare come da capo una lotta che dura da undici lunghi anni. Con un flas hmob di massa dei residenti di Cesano per ricordare che la questione delle antenne di Radio Vaticana è irrisolta.

Si sono ritrovati dunque in massa sabato alle 14, oltre duecento residenti, in via Pietro Bellino per dire ancora una volta di no alle emissioni della radio vaticana che da Cesano viene irradiata in tutto il mondo. «Appuntamento alla rotonda di Via Pietro Bellino (zona nuova) sabato 2 aprile alle 14,30», così il volantino di convocazione. «La foto che verrà pubblicata , con i cittadini vestiti di scuro in segno di lutto, rappresenta una mobilitazione e una protesta collettiva per gli evidenti rischi sanitari della popolazione alla continua esposizione alle onde elettromagnetiche di Radio Vaticana, documentati dalla perizia del Tribunale».

La perizia ricordata depositata dal gip nel luglio scorso e resa pubblica in novembre è opera del professore Andrea Micheli dell’Istituto nazionale dei tumori. Dice la perizia che in questa area di 12 km con epicentro le antenne sono morti venti bambini di leucemia e circa duecento adulti di tumore. In questa area in cui vivono 200 mila abitanti il problema, secondo il ricercatore, è legato al tempo di esposizione alle potenti emissioni elettromagnetiche.

Non è l’unico risultato giudiziario per gli abitanti di Cesano, anche il processo ai vertici della radio si è concluso in febbraio con una condanna definitiva in Cassazione per getto pericoloso di cose, un reato ormai prescritto, da cui sono scaturiti risarcimenti per le famiglie che si erano costituite parte civile. «L’iter giudiziario non ha risolto i nostri problemi», dicono i partecipanti al flash mob di sabato. «Le antenne sono sempre qua e i disturbi anche. Quanto alle rilevazioni vengono fatte sì, dall’Arpa, ma noi non ne sappiamo nulla. I risultati vengono riferiti soltanto alla commissione italo-vaticana formata a suo tempo. Noi residenti non ne veniamo messi al corrente».

Mentre parlano arriva un residente, la moglie ha scoperto da poco un linfoma. Porterà la cartella clinica, ne stanno raccogliendo di nuove, è il nuovo fronte di lotta del comitato Bambini senza onde.

Paolo Brogi
(foto di Andrea Brogi)

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