Informazioni che faticano a trovare spazio

L’ong francese Criirad: iodio 131 in acqua e latte, attenzione per donne incinte e bambini

Un grido di allarme sulle contaminazioni in Europa è lanciato da un’ong francese, la Criirad (Commission de recherche et d’information indépendentes sur la radioactivité). Sotto accusa lo iodio 131.

In Francia le rilevazioni dell’Irsn (l’ultimo bollettino disponibile in rete è il numero 12 dell’8 aprile) danno tracce di iodio, di cesio 134 e cesio 137, e di tellurio 132 per alcuni centesimi di millibecquerel per metro cubo. Lo iodio 131 è presente anche sotto forma gassosa e nelle acque tra 0,5 Bq/L e 3,0 Bq/L. Iodio 131 è nel latte di capra (0,43 Bq/L) e in quello di vacca (0,15 Bq/L).

Le conclusioni, rispetto al 1986 di Chernobyl, sono che  la contaminazione  è di scarsa rilevanza per la salute umana. Questo in sostanza spiega l’Irsn. Tutto chiaro? Nient’affatto. Come spiega il Criirad donne incinte e bambini piccoli devono invece fare attenzione. Allarmismo? Non sono in grado di valutare. Dico solo che in Italia l’Ispra non offre un quadro altrettanto chiaro. In ogni caso la contaminazione rile ata dall’Agenzia protezione ambiente di Bolzano – una delle sentinelle più importanti sul territorio italiano – non presenta al momento anomalie significative.

Ma che cosa dice l’Icrrad?

L’ente – di base a Valence (www.criirad.org) – sta dando avvisi per le donne incinta e i neonati, in merito al “comportamento rischioso” di assumere latte o vegetali a foglie larghe.

Dopo che la nube radioattiva, proveniente dall’incidente nucleare di Fukushima, ha raggiunto l’Europa alla fine di marzo u.s, il CRIIRAD (http://www.criirad.org/), ha detto di aver rilevato iodio radioattivo 131 nell’acqua piovana del sud-est della Francia.

In un test parallelo l’Istituto Francese per la Protezione da Radiazione e Sicurezza Nucleare (IRSN), ovvero l’istituzione pubblica che fa monitoraggio dei rischi nucleari e da radiazioni, ha trovato lo iodio 131 nel latte. In tempi normali, non si dovrebbe riscontrare iodio 131 in acqua piovana e latte.

In risposta a migliaia di richieste da parte dei cittadini preoccupati del fallout in Europa dal disastro nucleare di Fukushima, il CRIIRAD ha compilato un pacchetto di informazioni sui rischi di contaminazione da iodio 131 in Europa.

Il documento (http://www.criirad.org/actualites/dossier2011/japon/risques_en_france_v5.pdf), pubblicato il 7 Aprile, mette in guardia dal consumare acqua piovana e dice che i gruppi vulnerabili sono i bambini e le donne incinta e che allattano. Costoro dovrebbero evitare di consumare vegetali a foglia larga, latte fresco e formaggi cremosi.

Non si possono più considerare irrilevanti i rischi derivanti da contaminazione prolungata tra i gruppi vulnerabili della popolazione, quindi ora è necessario evitare un “comportamento rischioso”, ha dichiarato il CRIIRAD, che allo stesso tempo, però, sottolinea che non serve chiudersi in casa o prendere pastiglie di iodio.

CRIIRAD dice anche che le sue informazioni .non sono applicabili solo alla Francia, ma anche ad altri Paesi europei, poichè il livello di contaminazione dell’aria al momento è lo stesso in Belgio, Germania, Italia e Svizzera.

I dati che provengono dalla costa occidentale degli USA, che ha ricevuto il fallout radioattivo 6-10 giorni prima della Francia, rivela che là sono 8-10 volte maggiori.

L’istituto sottolinea anche non c’è rischio a stare sotto la pioggia senza protezione, ma che c’è anche il rischio a consumare acqua piovana.

Per quanto riguarda l’acqua del rubinetto, grandi bacini sotterranei o ampi fiumi non dovrebbero presentare problemi. Ma l’istituto suggerisce che la situazione idrica proveniente da riserve che raccolgono acqua piovana da uno o più spartiacque, come laghi sui pendii, debba essere esaminata più attentamente.

Per quanto riguarda bagnare il proprio orto con l’acqua piovana, il CRIIRAD avverte di bagnare solo la terra e Non le foglie dei vegetali, poiché l’assorbimento è più veloce e significativo sulle foglie che sulle radici.

Spinaci, insalata, cavoli e altri vegetali a foglia larga sono particolarmente sensibili allo iodio 131, se coltivati all’esterno ed esposti all’acqua piovana. Lavare i vegetali NON è di aiuto, poiché lo iodio 131 è metabolizzato dalle piante in modo molto veloce, fa notare il CRIIRAD.

Latte fresco e formaggi molli e cremosi, come carne proveniente da bestiame che è stato all’esterno e ha mangiato l’erba, cosi come i cibi che sono stati indirettamente contaminati, devono essere monitorati. La contaminazione in latte e formaggi di capra e pecora può essere più amplificata che nel latte di mucca.

La Euratom Directive (direttiva Euratom: http://ec.europa.eu/energy/nuclear/radioprotection/doc/legislation/9629_en.pdf) del 13 Maggio 1996 stabilisce i principi generali per gli standard di sicurezza sulla protezione nucleare in Europa. Secondo la direttiva, l’impatto della attività nucleare può essere ignorata se le dosi di radiazione non eccedono 10micro sieverts (mSv) all’anno. Oltre questo valore, si devono prendere in considerazione misure possibili per ridurre l’esposizione

Mentre lo iodio radioattivo 131 è per lo più presente nell’aria sotto forma di gas, il CRIIRAD fa notare che nel caso del fallout di Fukushima, il maggior problema è limitare la ingestione di iodio 131. (qualche punto interrogativo sorge, dato che si sta parlando di fuoriuscita di plutonio e uranio, ben peggiori dello iodio, ndt)

CRIIRAD fa notare che la quantità di iodio 131 in grado di fornire una dose di 10 mSv varia enormemente dall’età del consumatore. I bambini fino a 2 anni sono i più vulnerabili e l’ingestione di 50 becquerel (Bq) è abbastanza per fornire al corpo una dose di 10 mSv, a detta dell’Istituto. Se il cibo (vegetali a foglie, latte etc.) contiene tra 1 e 10Bq per kg o di più, è possibile che il riferimento di 10 mSv possa essere superato in due o tre settimane, aggiunge.

I valori di iodio radioattivo131 misurati dall’Istituto Francese per la Protezione da radiazioni e sicurezza nucleare (IRSN) negli ultimi giorni indica i seguenti livelli di variazione:

– 0,08 Bq/kg in insalata, spinaci, porri in Aix-en-Provence,

– 0,17 Bq al litro nel latte a Lourdes,

– 2,1 Bq al litro in latte di capra in Clansayes.

Il CRIIRAD fa notare che “elevate quantità di materiale radioattivo sono state rilasciate dall’impianto nucleare di Fukushima a partire dal 12 Marzo 2011. Il 5 Aprile, 24 giorni dopo l’incidente, questo rilascio di sostanze continua.

Questo significa che “le masse contaminate trasportate dall’aria, in Europa, dureranno fintanto che c’è movimento dei gas di aerosol radioattivi sopra i 15,000 km”.

L’Istituto ha messo anche in guardia sul fatto che se verranno rilevati più incendi o se gli operatori saranno costretti a rilasciare più vapore per prevenire esplosioni ad idrogeno, ci sarà una ulteriore e notevole fuoriuscita di scorie radioattive.

la Radiazione viene misurata in Millisievert (mSv).

1.0 mSv per anno viene considerato sicuro e innocuo dalla scuola di medicina.

1.2 mSV è la dose di una radiografia alla colonna vertebrale .

2.1 mSv è la dose media per anno in germania secondo l’Ente governativo Federale per la protezione dalle radiazioni Bundesamt fuer Strahlenschutz

2.4 mSv è la media secondo un raporto ONU.

10 mSv è ca. per una tomografia completa eseguita a computer.

100 mSv per certo causa cancro secondo gli insegnamenti della scuola medica.

250 mSv per un breve periodo causano malattia da radiazione

4000 mSv causano morte in breve tempo.

6000 mSv hanno causato la morte di 47 operai a Chernobyl

400 mSv per ora e NON per anno sono al momentio misurati in vicinanza di Fukushima, anche se la definizone di “vicinanza” non è chiaramente definita.

80 mSv sono stati misurati a 100km a nord di Tokyo.

Gli elicotteri dovevano versare acqua sui reattori ma questo è stato sospeso causa alti livelli di radiazione. Circa 50 Samurai si sono resi volontari per versare acqua a mano (con secchi). Fra breve 50 nuovi volontari saranno necessari.

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