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Una denuncia in Procura per le intimidazioni in Cile contro i testimoni del processo Podlech. E Maria Paz chiederà un incontro al presidente cileno

Da vari giorni si susseguono in Cile segnalazioni di manovre giudiziarie contro funzionari di polizia che a suo tempo hanno indagato su Alfonso Podlech e su testimoni che sono venuti in aula a Roma a deporre contro di lui per la “scomparsa” di Omar Venturelli (nella foto). Oggi alla sala stampa della Camera dei deputati è stata denunciato questo clima creato da iniziative che suonano oggettivamente come intimidazioni e che  creano turbamento per la fase finale del processo in corso a Roma destinato a concludersi entro giugno.

L’avvocato Marcello Gentili di parte civile ha spiegato come quest’ultima fase si sia fatta piuttosto convulsa. Il giro di boa è avvenuto oggettivamente con la deposozione in aula dell’arcivescovo Pinera e poi con un altro teste della difesa di cui è stata chiesta l’incriminazione. In questo contesto sono maturate iniziative tese a fare uscire dal carcere il detenuto Podlech, cosa poi effettivamente avvenuta, che hanno comportaro la rinuncia all’escussione testi da parte della difesa di Podlech (una mossa tesa ad eliminare in vista della sua liberazione il problema del possibile inquinamento testi, uno dei due ostacoli col pericolo di fuga alla concessione della libertà).

Successivamente però poi Podlech è stato di nuovo arrestato, su iniziativa della Corte d’Assise, e a quel punto si sono scatenate le nuove  iniziative: prima è stata richiesta una sospensione del processo, poi in Cile sono scattate iniziative d’inchiesta nei confronti dei testimoni. “Un’iniziativa pericolosa perché poteva riuscire a intimidire un teste come  Mario Carril, ma questo non è avvenuto”, ha spiegato Marcello Gentili.

Nella conferenza stampa hanno preso poi la parola Maria Paz Venturelli, che ha an/nunciato che chiederà un incontro al presidente Pinera di nuovo in Italia per partecipare alla festa del 2 giugno e analoga richiesta sarà rivolta al presidente Napolitano. Jorge Ithurburu ha esposto il contenuto del libro sul processo dell’Esma “Vite senza corpi”.

Infine il parlamentare Fabio Porta ha dato norizia della denuncia che insieme al sottoscritto farà alla Procura della Repubblica di Roma contro le intimidazioni che provengono dal Cile. Qui di seguito il comunicato emesso sulla denuncia:

DENUNCIA DELLE PRESSIONI CHE DAL CILE VENGONO ESERCITATE CONTRO IL PROCESSO PODLECH

Ombre sul processo Podlech. Mentre si avvia alla fase finale il processo per il desaparecido Omar Venturelli, per il quale è accusato di omicidio di fronte alla Prima Corte d’Assise di Roma l’ex procuratore militare cileno Alfonso Podlech Michaud, giungono dal Cile notizie di iniziative giudiziarie contro funzionari di polizia che si sono occupati del caso e contro testimoni che come Mario Carril hanno riconosciuto nell’aula giudiziaria di Roma il loro torturatore.

Come parlamentari e cittadini italiani abbiamo deciso di presentare una denuncia alla Procura di Roma contro iniziative che appaiono indubitabilmente come tentativi in extremis di interferire col delicato iter giudiziario che entro il prossimo mese giungerà a sentenza.

Ci rivolgiamo al Sostituto Procuratore Giancarlo Capaldo, titolare dell’accusa nel processo Podlech,  perché ove ne ravveda i presupposti promuova un’azione giudiziaria nei confronti di chi tenta di ostacolare il difficile percorso della giustizia su un fronte, come quello delle lesioni dei diritti umani sotto la dittatura di Pinochet, che ha registrato tentativi di intralcio al giusto processo. La denuncia fatta nei giorni scorsi dal Cinprodh cileno (Centro di investigazione e promozione dei diritti umani) è anche la nostra.

Fabio Porta,  Paolo Brogi

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