TUNISINO PESTATO IN CARCERE. ASS. DETENUTO IGNOTO: GRAVE QUADRO ESPOSTO DALLA PROCURA NEI CONFRONTI DEI 5 AGENTI ACCUSATI
Dichiarazione Irene Testa, Segretaria dell’Associazione Radicale il Detenuto Ignoto, e dell’Avv. dell’Ass. Detenuto Ignoto Alessandro Gerardi, difensore di Ismail Ltaief
Questa mattina a Velletri si è aperto il processo a carico dei cinque agenti di polizia penitenziaria accusati di intralcio alla giustizia, violenza privata e lesioni gravi, commessi in danno dell’ex detenuto tunisino Ismail Ltaief. In aula erano presenti tre dei cinque imputati (l’ispettore capo Pagani e gli assistenti capo Cresce e Pirolozzi). A rappresentare la pubblica accusa è stato il Procuratore Capo di Velletri in persona, dott. Piro, il quale, in apertura di dibattimento, ha sottolineato la gravità delle imputazioni mosse nei confronti degli imputati, ricordando che il procedimento trae origine da una segnalazione del Magistrato di Sorveglianza che, dopo aver visitato in carcere Ismail Ltaief e aver riscontrato vistose lesioni sul corpo del detenuto, ha chiesto alla Procura della Repubblica competente di avviare le indagini del caso.
Si è inoltre appreso dal dott. Piro che i vertici amministrativi e della polizia penitenziaria del carcere di Velletri risultano essere tutti indagati in un procedimento connesso in quanto accusati da Ismail Ltaief di aver sottratto per molto tempo notevoli quantità di cibo destinate ai detenuti.
Nel corso dell’udienza l’avv. Alessandro Gerardi, difensore di Ismail Ltaief , si è costituito parte civile chiedendo il risarcimento di tutti i danni patiti dal proprio assistito in conseguenza del violento pestaggio al quale lo stesso è stato sottoposto quando era rinchiuso nel carcere di Velletri. Dopo alcune schermaglie procedurali in ordine alla ammissibilità delle liste testi depositate dalle difese degli imputati, il difensore dell’ispettore di polizia penitenziaria Pagani ha chiesto la revoca degli arresti domiciliari ai quali è tuttora sottoposto il proprio assitito. Il Procuratore Capo di Velletri ha espresso parere contrario alla revoca della misura cautelare ricordando che l’imputato Roberto Pagani, ispettore capo di polizia penitenziaria, non è meritevole del beneficio in quanto accusato di aver picchiato anche un altro detenuto.
Il processo è stato rinviato al prossimo 10 novembre; in quella circostanza saranno sentiti Ismail Ltaief e altri cinque testimoni indicati dalla pubblica accusa.
Rileviamo come siano fino ad ora estremamente positivi l’equilibrio e l’autorevolezza dimostrata dalla Procura di Velletri.