E’ una notizia che è stata data da “Il Centro”, quotidiano abruzzese. Fa riflettere, mostra che cosa dà un posto come L’Aquila. Ecco. E ora cosa farà Borghezio?
L’Aquila. I musulmani hanno un luogo di culto grazie alla mobilitazione della Fraterna Tau che gestisce la mensa dei poveri
Piazza d’Armi, moschea
accanto alla chiesa
Si tratta di una tensostruttura provvisoria
da utilizzare per il periodo del Ramadan
Si potrà pregare ma anche mangiare dopo il tramonto
L’AQUILA. A sinistra della nuova chiesa di San Bernardino sorge da ieri una tenda bianca che sarà il punto di ritrovo per i fedeli musulmani durante il mese di Ramadan. Da lunedì la città avrà un luogo di culto in cui tutti i fedeli musulmani potranno riunirsi per pregare nel mese del Ramadan che quest’anno inizierà proprio il primo agosto e proseguirà per 30 giorni fino al 30 Agosto. Si tratta di una vera e propria moschea provvisoria che sarà un riferimento importante per la comunità dei musulmani all’Aquila, in forte crescita specie dall’indomani del terremoto del 6 aprile. Moltissimi infatti, gli arrivi da più parti d’Italia. Giovani e meno giovani, si sono trasferiti all’Aquila nella prospettiva di ritagliarsi un posto di lavoro nei tanti cantieri della ricostruzione post-sisma. Ma l’aspetto curioso della vicenda è che la nuova struttura è stata allestita su proposta della Fraterna Tau di piazza D’Armi che si occupa della gestione della «mensa di Celestino» a piazza D’Armi. «Abbiamo fatto diversi incontri con le comunità musulmane», spiega Paolo Giorgi, «rappresentate da diverse realtà sul territorio. Ci siamo relazionati con operatori sociali come Gamal Bouchaib, presidente dei musulmani moderati e membro del comitato dell’Islam italiano al Viminale. Così siamo giunti alla conclusione che queste persone avevano bisogno di assistenza, specie durante il periodo del Ramadan». L’inizio del Ramadan è determinato dal primo avvistamento della luna crescente. Il periodo del Sawm, il digiuno, uno dei cinque pilastri dell’Islam. Gli altri quattro precetti fondamentali per ogni devoto musulmano sono la Shahada, testimonianza di fede; le Salat, preghiere rituali, la Sakat, elemosina canonica e infine l’Haji, il pellegrinaggio alla Mecca. Nel corso del mese di Ramadan i musulmani praticanti si astengono, dall’alba al tramonto, dal bere, mangiare, fumare e dal praticare attività sessuali. Chi è impossibilitato a digiunare può anche essere sollevato dal precetto, ma appena possibile, dovrà recuperare il mese di digiuno successivamente. Naturalmente, tutte le volte che il Ramadan cade nel periodo estivo la rinuncia è maggiore, in quanto le ore di luce sono di più. La localizzazione di una sede ufficiale in cui i fedeli islamici potranno riunirsi durante questo periodo rappresenta di sicuro un segnale di apertura forte della città e rappresenta un’occasione importante. Tanto più se questa proposta arriva da un’organizzazione di matrice cattolica che fa capo a padre Quirino Salomone. Entusiasta il commento di Bouchaib. «È un evento storico nella nostra città», afferma, «un segnale di apertura, di dialogo, di amore e di pace di cui la
nostra comunità aquilana con tutte le sue diversità anche religiose». Una proposta che va incontro all’esigenza di tutte le comunità musulmane dell’Aquila che dopo diversi incontri hanno deciso insieme il cammino da percorrere iniziando con la celebrazione del Ramadan». Circa 200 le adesioni tra le comunità arabe. L’Imam è il signor Salihi che a Sant’Eusanio condivide il Map con un cristiano. La preghiera collettiva è in programma a partire dopo le 20. A seguire ci sarà la possibilità di cucinare dei cibi tipici, grazie alle strutture messe a disposizione dalla Fraterna Tau.