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Pescara, promuove una protesta su Facebook contro Emilio Fede. Consigliere Prc denunciato

Denunciato per manifestazione non autorizzata. Aveva promosso su Facebook una protesta a Pescara contro la presenza di Emilio Fede in un concorso di bellezza (Fede in un’immagine di concorso). In 200 si sono presentati in piazza. La questura locale denuncia come promotore il consigliere di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo.

Denunciato per manifestazione non autorizzata

Il consigliere regionale di Rifondazione Maurizio Acerbo aveva fondato il gruppo “Non vogliamo Fede” contro la presenza del giornalista nella giuria di Miss Gran Prix. In 200 si sono ritrovati in piazza, ieri la convocazione in questura di GIUSEPPE CAPORALE

Denunciato per aver protestato contro Emilio Fede. Denunciato per aver inviato duecento “amici” di Facebook a ritrovarsi in piazza davanti all’ingresso della finale nazionale di Miss Gran Prix e Mister Italia dove proprio il direttore del Tg4 doveva essere lì come presidente della giuria.

Alla fine c’erano stati fischi, l’accensione di due bengala e un solo cartello: “vergogna”.

E per dare forza a questa protesta, il consigliere regionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo sul social network aveva fondato due giorni prima il gruppo: “Non vogliamo Emilio Fede a Pescara”, raccogliendo un migliaio di adesioni. Un appello lanciato ai “cittadini onesti per protestare contro l’invito a Fede indagato per favoreggiamento della prostituzione e per protestare contro il Comune che ha finanziato “l’iniziativa culturale” con 12 mila euro”. Un evento, per altro, quelle di Miss Gran Prix, che da 10 anni si organizza sempre in Abruzzo, e finanziato anche dalla Regione e dalle province di Teramo e Pescara. Fede aveva risposto in diretta su Rete4 annunciando anche la sua assenza. “Acerbo indignato, stizzito, vorrebbe portare in piazza migliaia di persone contro di me  –  aveva detto Fede al tg4 poche ore prima della manifestazione – Modesto consiglio: la visita psichiatrica. Intanto, per le sue parole offensive una querela-denuncia”.

“C’è un limite a tutto” aveva invece replicato Acerbo “perché la finale del concorso di presieduta da un indagato per favoreggiamento della prostituzione. Sono indignato e credo che con me lo saranno i cittadini onesti. Non è accettabile che mentre si tagliano i fondi per la scuola, la sanità e l’assistenza ai disabili si promuovono manifestazioni di questo genere. Fede viene a fare le selezioni per il bunga-bunga a spese dei cittadini? Quale sarà la prossima iniziativa dei nostri amministratori: mandare Lele Mora nelle scuole? Non si può assistere a questo schifo”. Secca la replica dell’assessore al Comune di Pescara Barbara Cazzaniga: “ogni protesta è legittima, ma questa è pretestuosa in quanto da un decennio la finale in questione si svolge in Abruzzo, richiama l’attenzione nazionale ed è finanziata da amministrazioni pubbliche tanto di centrodestra quanto di centrosinistra, che al di là del colore politico riconosco che l’evento accende i riflettori sulla località che ospita l’iniziativa”.

Ma la protesta era contro la presenza di Fede e non certo contro le miss. L’evento alla fine si era svolto lo stesso regolarmente, seppure con la defezione del conduttore Rai Milo Infante, che all’ultimo aveva deciso di non salire sul palco. Ieri, la questura di Pescara ha convocato Acerbo per la denuncia: “manifestazione non autorizzata”, il reato ipotizzato.

(22 settembre 2011)

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