Al Pantheon, a Roma, oggi alle 17, per dire no alla legge bavaglio sulle intercettazioni e al bavaglio sui blog.
In particolare da respingere è il comma 29 che equipara un blog a una testa giornalistica e impone rettifiche entro le 24 ore pena una sanzione di 12 mila euro.
La pretesa di far diventare un blog un giornale costituisce un gravissimo abuso: come se un blog avesse una segrteteria di redazione e un ufficio legale, in grado di fronteggiare le richieste di chi eventualmente si possa dichiarare diffamato.
Va da sé che tutto questo andrebbe ad inserirsi in una legislazione già molto distorta e differente da quella di molti paesi europei, dove se una querela per diffamazione viene archiviata chi l’ha promossa non se ne esce indenne ma deve risarcire il giornalista querelato. Ciò da noi non solo non avviene ma da tempo i giornalisti sono oggetto di querele che in automatico vengono promosse contro di loro soprattutto in sede civile.
Tutto questo dunque non basta e ora si provvede a cercare di affossare anche la rete e i blog.