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Elezioni 1: il regime vuole andare a votare con la “porcata”

Porcellum, la porcata, ecco la legge elettorale in vigore che Berlusconi vorrebbe mantenere per le prossime elezioni, facendo un regalo a Bossi e alla Lega che questo vogliono. In  cosa consiste il Porcellum?
La legge n. 270 del 21 dicembre 2005 è la legge che ha modificato il sistema elettorale italiano, delineando la disciplina attualmente in vigore. È stata ideata principalmente dal ministro Roberto Calderoli ma poi definita dallo stesso in un’intervista «una porcata». Proprio per questo tale legge venne denominata porcellum dal politologo Giovanni Sartori (politologo). Sostituì le leggi 276 e 277 del 1993 introducendo un sistema radicalmente differente.
Voluta da Silvio Berlusconi, che il 4 ottobre 2005 “minaccia la crisi di governo nel caso in cui non venisse approvata la riforma elettorale proporzionale”, la legge fu approvata a pochi mesi dalle elezioni politiche con i voti della maggioranza parlamentare della “Casa delle Libertà”.
Punti salienti della legge sono:
-Abolizione dei collegi uninominali: l’elettore precedentemente poteva votare su due schede per la Camera dei Deputati e una scheda per il Senato, mentre la parte proporzionale alla Camera veniva espressa con la seconda scheda, dando la possibilità di scegliere una lista, al Senato si procedeva a un recupero su base regionale fra i non eletti all’uninominale.
-Liste bloccate: con l’attuale sistema, replicante quello in vigore per la quota proporzionale prevista dal precedente “Mattarellum”, l’elettore si limita a votare solo per delle liste di candidati, senza la possibilità, a differenza di quanto si verifica per le elezioni europee, regionali e comunali, d’indicare preferenze. L’elezione dei parlamentari dipende quindi completamente dalle scelte e dalle graduatorie stabilite dai partiti.
-Premio di maggioranza: viene garantito un minimo di 340 seggi alla “Camera dei deputati” alla coalizione che ottiene la maggioranza relativa dei voti.
-Coalizioni la legge prevede la possibilità di apparentamento reciproco fra più liste, raggruppate così in coalizioni.
-Soglie di sbarramento: per ottenere seggi alla Camera, ogni coalizione deve ottenere almeno il 10% dei voti nazionali; per quanto concerne le liste non collegate la soglia minima viene ridotta al 4%

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