Il pc cinese contro gli internauti. Tasse, registrazione, è caccia al twitter “Sina Weibo”
giovedì, 27 Ottobre, 2011Tasse registrazioni, bavaglio agli internauti cinesi. Nel mirino soprattutto il twitter cinese, Sina Weibo. Riprendo questa corrispondenza di Visetti da repubblica online:
CINA
Web, la battaglia finale
bavaglio per i social media
Il Plenum approva un piano per il controllo e la gestione di microblogging e social network. Tasse e schedature per gli internet point, obbligo di registrazione per gli utenti. Il regime è ossessionato dalle sempre più frequenti campagne di critica e denuncia che si diffondono in Rete nonostante le misure già in vigore
dal nostro corrispondente GIAMPAOLO VISETTI
La seconda Rivoluzione culturale cinese, sancita dal plenum di ottobre del partito comunista, scrive il suo ultimo capitolo. Messa sotto tutela la “televisione immorale”, accusata di “diffondere i vizi dell’Occidente anche in Oriente”, il potere combatte la battaglia finale contro internet. Già dal 2008 Pechino ha fatto calare sul web la sua “grande muraglia di fuoco”, un sistema di blocchi che oscura i siti e i contenuti sgraditi alla censura. Il “Quotidiano del Popolo”, organo ufficiale del partito, pubblica però ora il documento con cui il plenum concluso il 18 ottobre ha varato un piano di controllo e gestione dei social network e dei servizi di messaggeria istantanea. Il piano anti-internet nelle prossime settimane dovrebbe portare all’obbligo di registrazione di tutti gli internauti cinesi, oltre che a tasse ai locali pubblici dotati wireless, tenuti anche a schedare tutti i clienti. E’ di fatto un’offensiva contro i microblog, considerati l’arma delle ultime rivoluzioni mediterranee e sfuggita anche in Cina al controllo dello Stato.
Al centro dell’attenzione c’è “Sina Weibo”, la versione cinese di Twitter, vietato nel Paese dall’agosto 2009. E’ un colosso capace di postare 400 milioni di opinioni, tra i responsabili del boom del web in Cina: oltre 500 milioni di internauti, il record mondiale di utenti internet nel Paese che più investe nell’ocuramento della Rete. Al cuore del progetto decennale di “Sicurezza Culturale”, un’etichetta politica dietro cui si nasconde la più massiccia offensiva di propaganda e censura degli ultimi decenni, Pechino pone dunque internet, individuato come il nemico più pericoloso dei regimi.
I vertici del partito, nel documento diffuso dieci giorni dopo la conclusione del plenum, hanno spiegato che l’obiettivo è “rafforzare la guida e la gestione dei servizi internet e di tutti gli strumenti di comunicazione istantanea, al fine di garantire una ordinata diffusione delle informazioni”. I responsabili di “leso web” subiranno pene pesanti, a partire dall’arresto amministrativo di 15 giorni, possibile anche in assenza di accuse specifiche. Il bavaglio definitivo alla Rete nasce dal crescente allarme dei leader cinesi. La lotta dei censori negli ultimi mesi si è fatta sempre più difficile e tenere il passo di siti e social network sta diventando impossibile. Il potere ha provato perfino a cancellare i messaggi critici uno per uno, organizzando il più colossale esercito di cyber-polizia del mondo, forte oggi di oltre ventimila agenti elettronici. Cancellano messaggi, oscurano blog, chiudono siti e sospendono account.
Secondo le autorità è però come svuotare l’oceano goccia a goccia e i vertici comunisti temono di essere travolti da una forma nuova di democrazia dell’informazione popolare, più forte di qualsiasi contro-informazione di regime. “Il controllo di internet in realtà è molto difficile – ha ammesso Liu Yunshan, capo della censura – e la Cina è di fronte a una crisi nella gestione della comunicazione online”. “Sina Weibo”, privato sotto il controllo pubblico, ha dovuto perfino assumere mille operatori per monitorare tutti i messaggi diffusi attraverso i propri server. Si è rivelato un fallimento, smascherato e denunciato dagli stessi utenti del servizio. Di qui la scelta dei leader di “sviluppare la cultura attraverso un sano e positivo controllo della criminalità informatica e la creazione di una linea di sicurezza per tutelare gli interessi collettivi e riservatezza dei segreti di Stato”.
Secondo gli analisti indipendenti riparati all’estero, si tratta di fatto di “un annuncio di chisura dei social media e della messaggeria istantanea” in Cina, “unica super-potenza globale ad autoescludersi dalla nuova comunità internazionale della Rete”. I grandi sconvolgimenti politici degli ultimi mesi sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso: proteste e rivoluzioni in Africa e Medio Oriente, critiche straniere contro la detenzione del premio Nobel per la pace Liu Xiaobo e di sua moglie, adesioni anche cinesi ai movimenti “Occupy” negli Usa e “Indignados” in Europa.
Pechino teme che il “virus anti-sistema contagi anche il popolo cinese”. In Cina i microblog e il web sono accusati invece di essere il veicolo principale di proteste sociali, critiche politiche, scioperi e rivolte, vittorie dei candidati indipendenti alle elezioni locali, nonché delle denunce contro abusi del potere e corruzione dei funzionari. In luglio, dopo il tragico deragliamento di un treno ad alta velocità a Wenzhou, 10 milioni di commenti online hanno svelato inefficienze e bugie di Stato.
In questi giorni internet è la sola fonte che rivela anche ai cinesi il dramma dei giovani monaci buddisti, che si danno fuoco per denunciare gli abusi di Pechino nei monasteri e in Tibet. Sempre il web ha raccontato lo scandalo della bambina di due anni travolta per due volte sulla strada e lasciata morire tra l’indifferenza dei passanti. E i microblog di sostegno a Liu Xiaobo e all’archistar Ai Weiwei, nell’ultimo anno, hanno portato a centinaia di arresti di attivisti e dissidenti, causa di forti critiche internazionali.
Le autorità sono convinte che, una volta riportata sotto un rigido controllo di Stato, la Rete possa trasformarsi da punto debole delle dittature in elemento di forza degli autoritarismi economicamente di successo. Social network e messaggerie, filtrati dalla censura preventiva e governati dalla propaganda, diventeranno il Grande Fratello del potere, consentendo ai leader del partito di conoscere gli argomenti di cui parla realmente la popolazione e di plasmare in tempo reale la pubblica opinione. La grande “invasione culturale” cinese abbandona la difesa e passa dunque alla conquista di internet, il suo estremo e più pericoloso nemico. Sulla tutela della libertà, dell’indipendenza e dell’accessibilità della Rete, il mondo si gioca il futuro della democrazia. La Cina, invece, le speranze residue di diventare la super-potenza normale del secolo in cui per la prima volta inizia a decidere il destino del pianeta.
(27 ottobre 2011)
tagged under:- Appuntamenti (45)
- Best (136)
- Cultura (95)
- Fotografia (26)
- Internet-Media (108)
- Lettere (20)
- Libri (25)
- Mondo (2.247)
- Ndrangheta (4)
- Politica (192)
- Società (3.530)
-
andrea
Flavia Perina in questa prosa che filtra cose a lei scomode (Elena Pacinelli) e amplifica particolari insignificanti (presnuto gramscianesimo della… -
Alessandro Londero
Salve, se Paolo Brogi avesse richiamato magari avrebbe potuto avere più info di quel viaggio. Ora che l’ONU ha fatto… -
Geneva
Hi there to every body, it's my first visit of this blog; this webpage consists of awesome and in fact…
- Aprile 2022
- Marzo 2022
- Febbraio 2022
- Gennaio 2022
- Dicembre 2021
- Novembre 2021
- Ottobre 2021
- Maggio 2021
- Marzo 2021
- Febbraio 2021
- Gennaio 2021
- Dicembre 2020
- Settembre 2020
- Maggio 2020
- Aprile 2020
- Marzo 2020
- Febbraio 2020
- Giugno 2019
- Maggio 2019
- Aprile 2019
- Marzo 2019
- Gennaio 2019
- Novembre 2018
- Ottobre 2018
- Settembre 2018
- Agosto 2018
- Giugno 2018
- Maggio 2018
- Marzo 2018
- Febbraio 2018
- Gennaio 2018
- Novembre 2017
- Ottobre 2017
- Maggio 2017
- Aprile 2017
- Marzo 2017
- Febbraio 2017
- Gennaio 2017
- Dicembre 2016
- Novembre 2016
- Ottobre 2016
- Settembre 2016
- Agosto 2016
- Luglio 2016
- Giugno 2016
- Maggio 2016
- Aprile 2016
- Marzo 2016
- Febbraio 2016
- Gennaio 2016
- Dicembre 2015
- Novembre 2015
- Ottobre 2015
- Settembre 2015
- Agosto 2015
- Luglio 2015
- Giugno 2015
- Maggio 2015
- Aprile 2015
- Marzo 2015
- Febbraio 2015
- Gennaio 2015
- Dicembre 2014
- Novembre 2014
- Ottobre 2014
- Settembre 2014
- Agosto 2014
- Luglio 2014
- Giugno 2014
- Maggio 2014
- Aprile 2014
- Marzo 2014
- Febbraio 2014
- Gennaio 2014
- Dicembre 2013
- Novembre 2013
- Ottobre 2013
- Settembre 2013
- Agosto 2013
- Luglio 2013
- Giugno 2013
- Maggio 2013
- Aprile 2013
- Marzo 2013
- Febbraio 2013
- Gennaio 2013
- Dicembre 2012
- Novembre 2012
- Ottobre 2012
- Settembre 2012
- Agosto 2012
- Luglio 2012
- Giugno 2012
- Maggio 2012
- Aprile 2012
- Marzo 2012
- Febbraio 2012
- Gennaio 2012
- Dicembre 2011
- Novembre 2011
- Ottobre 2011
- Settembre 2011
- Agosto 2011
- Luglio 2011
- Giugno 2011
- Maggio 2011
- Aprile 2011
- Marzo 2011
- Febbraio 2011
- Gennaio 2011
- Dicembre 2010
- Novembre 2010
- Ottobre 2010
- Settembre 2010
- Agosto 2010
- Luglio 2010
- Giugno 2010
- Maggio 2010
- Aprile 2010
- Marzo 2010
- Febbraio 2010
- Gennaio 2010