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Abruzzo: l’industria tessile che veste Obama (la Brioni) “presa” dai francesi

Nelle Marche la fabbrica Best scompare, in Abruzzo la Brioni diventa francese. Continua tra dismissioni e tracolli la marcia poco trionfale del capitalismo e ora la Brioni passa dunque di mano.  Se ne parlava dall’estate, ora è confermato che la holding francese Ppr controllata dalla famiglia Pinault ha siglato un contratto  di acquisto con i soci della Brioni, la griffe leader nel segmento del formale uomo, per acquistare il 100% della società abruzzese. Il contratto vale 350 milioni di euro. I soci di Brioni sono tre famiglie, quella di Anna Maria Fonticoli, della sorella Maria Vittoria e a Gigliola Savini, eredi dei fondatori della storica sartoria, Nazareno Fonticoli e Gaetano Savini.

Il cuore produttivo della Brioni, circa 1.300 dipendenti, è in Abruzzo. A Penne, sede storica dell’azienda, dove ha sede anche la fondazione Fonticoli, lavorano 1000 addetti alla produzione dei capospalla (gli abiti indossati da Barak Obama o da Donald Trump); a Collecorvino 100 per la linea donna; a Montebello 160 nel settore Sportwear e camiceria, 20 a Civitella Casanova nella maglieria.

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