Pena e tristezza. Lo immagino in viaggio verso la Svizzera, il paese dove si può andare a morire se uno lo vuole. Lucio Magri ci avrebbe provato per tre volte. Due volte è tornato indietro, la terza no. E ora lo porteranno a Recanati, nelle Marche di sua moglie che morendo l’aveva lasciato in difficoltà. Va nel cimitero di Recanati.
Stasera Monti è attraversata da un piccolo corteo convocato dietro una frase di Mario Monicelli: “Solo gli stronzi muoiono”. Mi ricorda ora la frase che c’è sulla lapide di Vittorio Gassman: Mai fu impallato…
Gergo di spettacolo, gergo della vita, eppure qualcosa non va…
Sono stati tanti i suicidi che si ricordano, lasciano dietro di sé un grande problema. Gli altri. Quanti avevano frequentato Salita del Grillo, la casa di Magri? Ho letto come tutti oggi Simonetta Fiori su Repubblica. Povera: le tocca seppellire di parole parecchie persone ormai, e le parole sono spesso inadeguate…Tanto basta però per farci apprezzare il ritardo con cui arriva un po’ trafelato e un po’ ricurvo Valentino Parlato, a un appuntamento che dipende infine da una telefonata glaciale che viene da molto lontano.
Il suo gesto scatena sentimenti distanti e diversi. Tra questi, anche l’ammirazione. Ma forse è solo compassione.