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Mario Monti incaricato di rimettere in sesto l’Italia. Ma come la mettiamo con Goldman Sachs e la Trilaterale?

Tra le sue qualifiche Mario Monti – l’uomo che deve rimettere in sesto l’Italia, spesso considerato tout court galantuomo – vanta anche quella di “international advisor” della banca Goldman Sachs. Cioè della prima banca mondiale. Che però poco più di un anno fa è stata accusata negli Stati Uniti dalla Sec, cioè Securities and Exchange Commission, di frode.

Il 16 aprile 2010 Goldman Sachs è stata infatti incriminata per frode dalla Sec,  l’ente governativo statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori. Al centro dello scandalo vi sarebbe il titolo Abacus 2007-AC1, un complesso sistema, attraverso il quale la banca d’affari avrebbe di fatto truffato i propri clienti, tra i quali figurano anche grandi istituzioni finanziarie internazionali. L’apertura di questo procedimento giudiziario ha spinto al ribasso molti titoli bancari nelle borse europee e statunitensi. Il procedimento è stato formalizzato dalla SEC non con un voto unanime, come accaduto in passato per casi di tale portata, ma con un voto a maggioranza che ha visto i 3 membri della commissione di nomina Democratica votare a favore, e i 2 membri di nomina Repubblicana votare contro. Poiché ciò è avvenuto mentre al Senato era in discussione la riforma finanziaria delle banche di Wall Street, voluta dal Presidente Obama,  è stato ipotizzato che questo caso fosse stato portato avanti per mettere in difficoltà quanti si opponessero a tale riforma. Un gruppo di membri del Congresso ha scritto alla presidente della SEC per protestare, mentre Obama ha negato alcun coinvolgimento politico nel caso. Ora sarebbe interessante che cosa Mario Monti dice suilla questione, che riguarda uno dei cuori pulsanti del sistema finanziario mondiale con quartier generale negli Stati Uniti, proprio uno di quei gangli che OccupyWallStreet ha deciso di mettere in discussione. Interessante appare anche il fatto che come commissario europeo Monti abbia colpito Microsoft sul fronte della concorrenza, società che è acquartierata proprio presso Goldman Sachs. 

Mario Monti ha poi il vezzo di frequentare il think thank della commissione Trilaterale, quella saccente adunata di conservatori creata da Kissinger e Brezinski prima della catastrofe vietanamita e che ancora va cercando obiettivi da realizzare: gli ultimi, elaborati nel 2011 tra Dubliìno e Sitges, sarebbero la guerra all’Iran, la benzina negli Usa a 7 dollari al gallone (da 3), il governo mondiale. Mah, che cosa ne pensa Mario Monti?

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