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Avvocato Salerni, lei è respinto dalla Turchia. Perché? Perché è respinto…

Un avvocato italiano respinto alla frontiera turca. La motivazione? Una specie di riedizione del noto “comma 22”: “Al passeggero è rifiutato l’ingresso in Turchia per le seguenti ragioni: al soggetto è proibito di entrare in Turchia”, si legge nel documento rilasciato dalle autorità di polizia dell’aeroporto Ataturk di Istanbul all’avvocato Arturo Salerni, espulso ieri dal paese. Salerni era atterrato a Istanbul alle 14,30 con un volo Alitalia da Roma insieme a una delegazione diretta a Diyarbakir, un gruppo di trentasei avvocati, attivisti di associazioni e semplici cittadini. Quindici gli  avvocati di varie nazionalità, francesi, svedesi, inglesi, tedeschi, olandesi e svizzeri presenti nella delegazione e transitati senza problemi. Solo per Salerni invece il rifiuto. “La ragione che non è dichiarata è evidentemente una sola – spiega Salerni -. Nel 1999 ho fatto parte della difesa di Abdukllah Ocalan, leader del movimento curdo, al momento in cui chiese asilo politico in Italia”.

La delegazione di cui faceva parte Salerni era diretta a Diyarbakir, dove il 6 dicembre è stata tenuta una nuova udienza del processo intentato a oltre 150 curdi. Si tratta del processo cosiddetto “Kck” (Unione delle comunità curde) che vede alla sbarra politici, sindaci, amministratori locali del partito Bdp (Partito della Pace e della Democrazia) e semplici cittadini appartenenti ad associazioni che si battono per il riconoscimento dei diritti umani del popolo curdo in Turchia.

Per questo processo iniziato nell’ottobre del 2010 (gli arresti però risalgono all’aprile 2009 e gli arrestati sono tuttora detenuti) sono già stati “fermati” una quarantina di avvocati. Motivo dello scontro è il rifiuto della corte di accettare la lingua curda nell’aula giudiziaria, gli avvocati che sostengono il contrario vengono arrestati.

Oggi presso la sede della Fnsi si è tenuta una conferenza stampa per denunciare l’abuso compiuto contro l’avvocato Salerni. Fabio Marcelli dei Giuristi democratici ha annunciato per gennaio una  mobilitazione davanti all’ambasciata turca in occasione della giornata a favore dell’avvocato minacciato nel mondo. Fabio Amato, responsabile esteri del Prc, ha chiesto un’ “azione diplomatica” al ministro degli esteri Terzi, tesa a chiedere spiegazioni alla Turchia su questo “grave fatto”.  

 

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