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La lettera di Suor Geneviève sull’Argentina, i processi e i desaparecidos

  Carissimi  amici e sorelle, quest’anno la mia lettera di Natale sarà una condivisione del mio viaggio in Argentina. Ho il cuore pieno di ringraziamento per tutti quelli che ci hanno accolti.

  Avevo desiderato andare per la sentenza del maxi-processo dell’Esma. Avevo sentito l’importanza l’anno scorso per solidarietà con tutte le persone che hanno perso una persona cara nella dittatura : 5000 à l’Esma sui 30 000 desaparicidos. Desideravo pure essere questa piccola presenza della Chiesa, là dove il cuore è stato ferito…In più Alice e Leonie erano religiose, anch’io allora avevo sentito un legame molto forte, un’attesa e una grande tenerezza della parte di tutti.

  Miriam Lewin ex-detenuta dell’Esma e Monica Cunaro, segretaria di stato mi hanno procurato il biglietto d’aereo. Due nipoti Marie-Paule e Bénédicte m’hanno raggiunto dalla Francia il giorno della sentenza per vivere in famiglia questo avvenimento e scoprire l’ Argentina tanto amata da Léonie.

  Quello che rimane nel nostro cuore dopo queste 2-3 settimane é una riconoscenza immensa per il Signore che ci ha guidate e per tutti quelli che ci hanno accolti. 

   *Riconoscenza già per la Verità fatta e la giustizia resa dopo 34 anni di attesa. Nella sala c’erano tante tensioni ed emozioni quando il giudice ha letto la sentenza. Troppe sofferenze sono state sopportate. Il Signore ci prenda tutti nella sua grande pietà. E’ un processo storico, per la prima volta i capi di un paese sono processati dal tribunale ordinario della nazione… 

    *Riconoscenza per il lavoro di memoria per i luoghi visitati: Esma,Mansion Sérè, questi luoghi di detenzione e di morte, trasformati in luoghi di memoria, da dove esce la vita. Visita anche al parco della Memoria dove si leggono i nomi dei desaparicidos, quasi tutti giovani, parco situato lungo il Rio dove tanti furono buttati giù dagli aerei nei voli della morte. 

     *Riconoscenza per le persone incontrate:

Le madri della piazza de Mayo m’impressionano sempre con il loro coraggio e la loro speranza. Se siamo arrivati oggi a questi processi è grazie alla loro tenacità, anche quella di tutti i familiari  ed ex-detenuti che hanno parlato.

La Santa-Cruz dove abbiamo alloggiato per 10 giorni. E’ un’oasi di pace con Carlos, Guani,e Marcello passionisti, Sabina e Carla, Adolfo e Perla. In questa parrocchia si riunivano le Madri, che sono state tradite da Astiz, poi portate via dai militari.  E anche là che sono sepolte Esther, Maria, Angela e Leonie quando le loro ossa furono ritrovate e identificate nel 2005.

Nella sala grande della casa Nazareth incontriamo Adolfo Perez Esquivel, ex-detenuto, premio Nobel della pace per il suo impegno per i diritti umani. Sta finendo di dipingere un grande affresco sul pane condiviso. Nel centro ci sono Gesù con Mons. Angelleli e il sacerdote Carlos Mugica , uccisi tutti 2. Perez Esquivel  ci fa notare Mauricio Silva piccolo fratello del Vangelo che fu preso mentre puliva le strade poi désaparicidos. Sulla croce ci sono tanti visi  e riconosco Mons.Romero , Lèonie..ecc..poi le Madri che gridano:”dove sono i nostri figli?”, e  la Sta-Cruz. Dall’altro lato un popolo con scritto: la fame è un crimine.

Daniel de la Confar ci indica la baldosa, mattonella messa in terra in ricordo di Alice e Leonie. Ci porta con la macchina a visitare la chiesa San Salvador con degli affreschi stupendi: il Vangelo oggi in Argentina. Poi andiamo anche nella parrocchia San Patricio dove 5 Pallottini furono ammazzati dai militari nel 1976. E’ una terra Santa

-Nella sentenza eravamo accanto all’Ambasciatore francese, Jean-Pierre Azvazadourian e al primo segretario. Sono stati molto presenti nel processo. Ci invitano all’ambasciata poi ad un buon pranzo al ristorante.

-Buon incontro anche con il nostro avvocato, Horacio Mendez Careras. Lavora da 28 anni per scoprire la verità. Delle lettere anonime l’hanno anche minacciato. Nei 2 anni di questo processo cosi pesante, Luiz Zamora l’ha aiutato e anche Beatrice per le traduzioni.

-Abbiamo incontrato anche i giudici. Con Monica, il giudice istruttore Sergio Torres, che ci parla anche del processo ai piloti del volo della morte. Poi con l’avvocato i giudici Obligado e Castelli del maxi-processo. Ci spiegano il perché della lentezza di questo processo:bisognava ascoltare ogni parte fino in fondo. Le foto dei desaparicidos li hanno impressionati: nei loro occhi vedevamo la morte.

Maco, antropologo, ci spiega il loro lavoro per trovare i corpi nelle fosse comuni dove è scritto NN poi l’identificazione con il DNA. Era già lui che, nel 2005,ci aveva accolto prima del funerale di Leonie.

 -Queste visite erano state preparate da Anamaria Careaga, ex-detenuta, la sua mamma Esther è sparita insieme a Alice, Leonie e le altre madri. Ci ha accompagnato sempre con Adolfo e Perla. Andiamo da loro anche per una cena in famiglia.

-Una domenica andiamo a pranzo da Monica con i suoi figli, Miriam e una copia d’amici italiani. Monica ci aveva offerto anche l’alloggio e ogni volta che avevamo bisogno,Giancarlo ci portava con la macchina.

Eric Domergue, fratello d’Yves desaparicidos con la sua ragazza nel 76, poi ritrovati e identificati quest’anno, ci fa un intervista.

-Poi siamo state dalle piccole sorelle. Abbiamo potuto fare con loro un giro nel quartiere e vedere i lavori per la cappella fatta con pochi mezzi ma con tanta buona volontà da parte degli abitanti. Abbiamo avuto anche da Fatima un buon incontro con la fta secolare e i piccoli fratelli. Ma questo anno mancava Patricio Rice, il mio angelo custode dell’anno scorso.

-Con tutti questi incontri, abbiamo potuto fare un giro con Marcello a la boca, quartiere tipico e turistico dove abbiamo ammirato quelli che ballavano il tango e anche i pittori. Siamo stati un’altra volta al mercatino di San Telmo.

-Gli ultimi giorni, German, marista, ci accoglie nel loro grande collegio. Ci porta nella scuola del Sagrado Corazon de Castellar dove Leonie insegnava il Catechismo. Un incontro con le insegnanti e alunne di Leonie era stato organizzato. Siamo state molto commosse per le testimonianze di chi aveva conosciuto bene Leonie. Tutte dicevano come era solare, accogliente per tutti e come era rimasta tranquilla nell ‘ultimo periodo, anche sentendo il pericolo più vicino. L’anno scorso una classe a fatto un filmino su questi momenti più difficili e ce lo fanno vedere. Poi andiamo alla casa della Caritas de Moron dove Leonie ha vissuto 1 o 2 anni. Finiamo la giornata a Ramos-Meija dove Leonie ha vissuto gli ultimi anni e dove è stata presa. Con noi c’erano Patricia e Dolly che ci raccontano gli ultimi ricordi.

Poi German ci porta a Pilar dove vive molto poveramente eEvelyn, suora delle MEP. Sta con una comunità di tossicodipendenti e sono i ragazzi che prendono cura di lei. Evelyne aveva telefonato il giorno prima, il 9 dic. a Leonie e gli consigliava di partire….

    *Alla fine la mia riconoscenza va all’Argentina, questo paese cosi bello, accogliente, che ha avuto il coraggio di fare luce e giustizia su questo brutto periodo della dittatura. Il governo si è impegnato in questo lavoro cosi importante.

Quando vedo tutta questa bella gioventù impegnata per un mondo migliore penso  a questo brano del Vangelo: Se il chicco di grano cade in terra e muore porta tanto frutto. L’Argentina è una terra bagnata dal sangue di tanti martiri : 30 000. Ne esce una vita nuova…ma a che prezzo.!..

  Allora potete immaginare che ho lasciato questo paese così caro con tanta nostalgia.

   Non do altre notizie in questa lettera, eppure ce ne sono tante, il capitolo. etc…sarebbe troppo lunga. Natale è vicino. L’anno è stato ricco d’incontri .Di tutto questo rendo grazie al Signore. Vi auguro a tutti un bel Natale  con la speranza che ci da Gesù e un buon anno nuovo. Con tanto affetto.

   Genevieve

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