Informazioni che faticano a trovare spazio

Leda Colombini, che portava i bimbi delle donne recluse a vedere per la prima volta il mare o la neve…

Leda Colombini. L’ho conosciuta che si occupava dei bambini reclusi. E ho apprezzato quanto mi raccontava, di quei bimbi sotto i tre anni che sono costretti a vivere (ancora oggi) con le loro madri recluse semplicemente perché a questi piccoli incolpevoli lo stato italiano non ha altro ds offrire (case famiglia ecc). E allora dal suo racconto ho appreso di questi bambini che presi dalle volontarie di Leda Colombini hanno a volte visto con loro, uscendo di domenica per qualche ora da Rebibbia Femminile, per la prima volta il mare oppure la neve. 

Leda è morta in seguito a un malore che l’ha colta in carcere e qui sotto trovate un necrologio scritto di getto da Marco Leone che lavora all’ufficio del Garante regionali dei detenuti, con Angiolo Marroni rimasto ora vedovo. E’ un piccolo ritratto che giro a chi ha voglia di leggere la storia di questa donna dal forte carattere e dalla vita proba. 

E’ morta, ad 82 anni Leda Colombini. 

Figura di primissimo piano del PCI e, negli ultimi anni, strenuo difensore dei diritti delle mamme detenute e dei loro figli costretti a vivere in carcere, la Colombini è deceduta in seguito ad un malore che l’ha colpita nel carcere di Regina Coeli, dove stava svolgendo la sua quotidiana opera di volontariato. 

Nata nel 1929 a Fabbrico di Reggio Emilia, scoprì fin da giovane, quand’era una bracciante priva di mezzi di istruzione, la dedizione al lavoro e la lotta contro le ingiustizie. A 14 anni entrò nei Gruppi di difesa delle donna per l’assistenza ai partigiani e partecipò alla lotta di Liberazione. 

Nell’Udi (Unione donne in Italia), conobbe Nilde Iotti e la seguì nella sua attività. Da militante del Partito Comunista, nel 1948, chiese di poter partecipare a un corso di formazione perché i suoi studi arrivavano solo alla quinta elementare. 

Agli inizi degli anni Cinquanta arrivò ai vertici della Federbraccianti e, quasi contemporaneamente ,negli organismi direttivi del Partito dove conobbe il maestro Ruggero Grieco, dirigente storico del PCI, che le farà anche da testimone di nozze. 

Dalle lotte per l’occupazione agli scioperi e alle manifestazioni sindacali nelle campagne del Nord e del Sud Italia, la Colombini ebbe un percorso folgorante che culminò con la sua elezione in Parlamento per due legislature. Nel corso della sua carriera politica è stata anche più volte Consigliere regionale nonché Assessore alla Regione Lazio. 

Nel volontariato in carcere, come presidente dell’associazione “A Roma Insieme” ha promosso numerosi progetti a favore delle mamme detenute e, soprattutto, per i bambini (0-3 anni) reclusi nel carcere romano di  Rebibbia con le loro madri. 

Questo straordinario percorso di vita era stato raccontato nella sua biografia, “Storia di Leda”, uscita lo scorso anno. 

Ad aprile di quest’anno aveva festeggiato i 56 anni di nozze con Angiolo Marroni, con cui aveva vissuto la lunga stagione delle lotte sindacali prima e per i diritti delle persone recluse poi. Insieme hanno avuto due figli, Sergio, docente Universitario a Tor Vergata, e Umberto, capogruppo del PD al Campidoglio. 

La camera ardente sarà aperta da domani mattina, mercoledì, al Policlinico Gemelli di Roma.

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