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Allarme rosso per la Soprintendenza archeologica, lettera aperta al ministro: “Siamo alla paralisi amministrativa”

Domus Aurea, Fori, Palatino, Colosseo, Terme di Caracalla, Appia Antica, ville imperiali, la manutenzione è a rischio e potrebbe interrompersi da un giorno all’altro. Allarme rosso in generale: a rischio i principali monumenti della città, i servizi per i visitatori in forse, tutti i pagamenti per le imprese intervenute per l’archeologia in via di sospensione. E’ la paralisi dell’archeologia a Roma, lo denunciano con una lettera aperta al ministro dei beni culturali Lorenzo Ornaghi e al segretario generale del ministeri i 600 funzionari  della Soprintendenza speciale archeologica di Roma. Che chiedono: accelerate anche per la nomina del nuovo Soprintendente archeologico.

“Soprintendenza , attività amministrativa paralizzata, in vista rischi per le strutture tutelate, i visitatori e le imprese”. Così titola la lettera aperta dei dipendenti della Soprintendenza archeologica più importante d’Italia. “Confidiamo nel Ministro e nel Segretario generale affinché accelerino la nomina di un Soprintendente archeologo e ricostituiscano quanto prima un ufficio amministrativo all’altezza della situazione”, prosegue la lettera. “Non c’è tempo da perdere: siamo alla paralisi delle attività amministrative e contabili, a rischio la manutenzione delle strutture tutelate, i servizi ai visitatori e i pagamenti attesi dalle imprese”. L’apprensione spinge i 600 dipendenti della Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma e Ostia Antica, da due settimane in attesa di un nuovo Soprintendente che troverebbe uffici amministrativi ridotti al lumicino, a lanciare un estremo appello pubblico al Ministro Lorenzo Ornaghi e al Segretario generale Antonia Pasqua Recchia: “Si faccia quanto possibile per accelerare la nomina di un Soprintendente, da scegliere fra gli archeologi di più alta professionalità tecnico-scientifica, e per dotare tempestivamente l’Ufficio di un adeguato numero di funzionari amministrativi competenti e capaci”.

Questi in sintesi i contenuti di una lettera aperta inviata ieri al Collegio Romano e condivisa da tutte le sedi della Soprintendenza archeologica di Stato. Segue il testo integrale della lettera. “La Soprintendenza Speciale per i Beni archeologici di Roma e Ostia Antica esprime estrema apprensione per la paralisi delle attività amministrativo-contabili dell’Ufficio. Tanto più grave – scrivono gli archeologi – se si considera che l’Istituto vede così bloccata di fatto l’autonomia finanziaria e la gestione dei circa 32 milioni di Euro annuali con i quali è chiamato ad affrontare la tutela di milioni di metri quadri di strutture antiche e ad offrire servizi per milioni di visitatori”.

“Una paralisi destinata a perdurare, anche dopo la nomina del Soprintendente, qualora il Ministero per i Beni e le Attività Culturali non provveda tempestivamente a dotare la Soprintendenza, come già più volte richiesto, di un adeguato numero di figure professionalmente idonee a garantirne la gestione amministrativo-contabile.
Lo stato di criticità è destinato a penalizzare non solo le strutture tutelate e i visitatori ma anche, in un momento di forte crisi economica, le imprese e i professionisti che lavorano per la Soprintendenza determinando, in prospettiva, ritardi nell’erogazione di servizi all’utenza e possibili, progressive chiusure di aree archeologiche e sedi museali.
L’Istituto confida nel Ministro e nel Segretario Generale affinché accelerino, per quanto consentito dalla vigente prassi amministrativa, la nomina del nuovo Soprintendente, da reperire nei ruoli della carriera direttiva del MiBac tra gli archeologi di più alta professionalità tecnico-scientifica e comprovata esperienza amministrativa; e dotino contestualmente la Soprintendenza  di una struttura amministrativa competente e in grado di supportare le attività istituzionali dell’Ufficio, rimuovendo i persistenti ostacoli che impediscono un’azione efficace ed efficiente”.

Paolo Brogi

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