La Procura di Trani ha messo sotto accusa Standard & Poor’s e Moody’s. L’ipotesi di reato del Pm Ruggiero è insider trading e aggiotaggio.
In sostanza ci avrebbero guadagnato sulle declassificazioni. E va bene, la cosa era balzata agli occhi di molti. Il problema è semmai perché si debba nuovere Trani. Le altre Procure dove vivono? Sulla Luna?
Intanto Trani si muove e parrebbe che intenda sentire il premier, Mario Monti, e il presidente della Consob, Giuseppe Vegas. Audizioni a Trani date per molto vicine. Gli inquirenti, cioè Ruggiero e i suoi capi, ritengono utili le audizioni di Monti e Vegas alla luce delle dichiarazioni rilasciate dai due dopo il declassamento del debito sovrano dell’Italia da parte di S&P del 13 gennaio scorso, da A a BBB+. L’audizione del capo del governo potrebbe riguardare anche gli atti e le iniziative seguite al declassamento. S&P è formalmente indagata nell’ambito dell’inchiesta per market abuse e insider trading. L’annotazione del nome della società nel registro degli indagati per market abuse è stata fatta perché il pm inquirente, Michele Ruggiero, procede sia penalmente nei confronti dei tre analisti indagati sia nei confronti di S&P con riferimento alla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Anche per questo motivo venerdì 27 gennaio sarà ascoltata a Trani dal pm Ruggiero la responsabile legale per l’Italia di S&P, Maria Pierdicchi, in qualità di testimone. L’attivitò di S&P e quella di Moody’s sono al centro di due procedimenti paralleli avviati dal pm Ruggiero che ipotizza a vario titolo i reati di aggiotaggio, manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiate. La Procura di Trani, in particolare, accusa S&P di aver fatto anche trapelare sulla stampa la notizia del declassamento del rating del debito sovrano dell’Italia nel tardo pomeriggio del 13 gennaio, a mercati ancora aperti, in anticipo di circa quattro-cinque ore rispetto all’orario previsto.