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Roma, monumenti a rischio per il gelo

Pala e piccone sulla Via Sacra per liberare il percorso dei Fori Romani dal ghiaccio. Una serie di squadre di operai sono al lavoro da lunedì sulla Via Sacra. Ma certo sui monumenti non si può procedere in questo modo. E poi ci sono tutti i lauri del Foro che pendono ancora accasciati e che devono essere sistemati in qualche modo. La comunicazione che i reggenti della Sovrintendenza Speciale Archeologica di Roma – da oltre un mese senza Sovrintendente – hanno spedito martedì al Ministero dei beni culturali ricorda che Fori, Palatino, Colosseo, Terme di Caracalla e Ostia Antica dovranno restare  “chiusi” fino a tutt’oggi, mercoledì. E poi? “Poi si vedrà – spiega l’archeologo Roberto Egidi -. Dipende anche dall’evoluzione delle condizioni climatiche nei prossimi giorni. Certo, se tornerà a nevicare…”. E i monumenti? “Col gelo le malte si sbriciolano, questo lo sappiamo – aggiunge Egidi -, ma in questo momento non siamo in grado di effettuare le rilevazioni necessarie”. E’ però Maria Grazia Filetici, storica curatrice del Palatino, a lanciare l’allarme. Grossi problemi nel colle per eccellenza. “Sul Palatino la Sovrintendenza  – spiega Filetici – sta rilevando un’emergenza nell’impianto idraulico, cioè in quel complicato sistema di convoglio acque composto da canalizzazioni, tubi, pozzetti ecc. Un problema già esistente da tempo, peggiorato negli ultimi mesi  e che ora queste giornate di gelo avranno sicuramente aggravato. Con urgenza si impone un piano straordinario di restauro degli impianti idraulici”.

Dal Palatino ai monumenti vicini. Ecco la Domus Aurea: ieri la responsabile della sovrintendenza, Fedora Filippi, ha effettuato un nuovo sopralluogo nella reggia di Nerone, forse il più vulnerabile dei monumenti romani. Nell’importante e delicato sito archeologico i lavori di restauro sono intanto fermi causa il maltempo. Cosa ha rilevato la Filippi? “Per fortuna non ho individuato alcun nuovo  danno visibile. Ma faremo altri controlli”. Anche al Colosseo, di recente interessato da distacchi e cedimenti, non si registrano stavolta nuove ferite. “Stiamo comunque lavorando alacremente per la messa in sicurezza dei percorsi di visita – spiega la direttrice del monumento, Rossella Rea -. Dobbiamo eliminare il ghiaccio, poi salvo sorprese forse potremmo riaprire già da giovedì.Però c’è l’incognita del fine settimana. Un fatto è certo, non si finisce mai. Dopo il nubifragio del 20 ottobre sono occorsi due mesi per togliere la melma dalle zone ipogee che erano state allagate a causa dello scoppio del collettore Esquilino. Abbiamo lavorato con l’aiuto dell’Acea fino a Natale…”.

Rami caduti e monumenti da rendere agibili, ma anche cancelli elettrici che non si aprono più e interruzione di linee telefoniche. E’ il quadro dei siti archeologici sull’Appia Antica fornito da Rita Paris, che spiega: “Oggi mercoledì interverremo a Cecilia Metella, per eliminare il ghiaccio. Più in generale abbiamo cercato di proteggere alcune murature più esposte e i pavimenti importanti, come nella Villa dei Quintili. Ma non possiamo certo mettere mano a tutte le murature, che dovremo rivedere poi passata questa ondata di gelo per capire se ci siamo stati nuovi danni”. Sempre questa mattina inizieranno le verifiche sulle strutture di Villa Adriana, a Tivoli, commissionate dalla Sovrintendenza archeologica del Lazio. “Altri siti come Cassino – spiega la sovrintendente Marina Sapelli Ragni – sono inaccessibili tuttora per il manto di neve”. Infine, un danno certo è costituito dai mancati introiti di tutti questi giorni di chiusura dei monumenti romani a partire da Colosseo e Fori. In una settimana di chiusura il bilancio della Sovrintendenza di Roma (40 milioni di euro all’anno) ha già subito una perdita di 800 mila euro. Aggiungiamoci i 19 milioni di euro dei bilanci dal 2009 ad oggi che ancora sono bloccati dall’iter di approvazione ministeriale e si possono intuire le difficoltà degli archeologi della sovrintendenza a difendere un patrimonio così importante come quello di Roma.

Paolo Brogi
corriere.it 8.2.12

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