“Io regista curda in cella per un documentario”
mercoledì, 7 Marzo, 2012«Io, regista curda, in cella per un documentario»
Il giro di vite in Turchia
Sono 105 i giornalisti in carcere, spesso accusati di terrorismo senza prove Il governo di Ankara perde terreno nel percorso d’ingresso in Europa
Le denunce da parte di Human Right Watch e Reporter senza Frontiere
l’Unità, 07-03-2012
Alberto Tetta
ISTANBUL. Alle cinque del mattino la polizia ha bussato alla porta di casa mia, sei accusata di essere la responsabile culturale del Partito dei lavoratori del Kurdistan mi hanno detto, poi mi hanno portata via» Müjde Arslan, giovane regista curda, dopo giorni di interrogatori sul suo ultimo documentario, il 16 gennaio è stata rilasciata, ma ora ha paura. «Dopo le indagini non è stato aperto nessun procedimento penale nei miei confronti, però non riesco più a dormire, appena sento un rumore penso che sia la polizia che torna a prendermi. Sapevo che il documentario che ho appena terminato, “Io sono volato via, tu sei rimasto qui”, sarebbe stato oggetto di critiche perché parla di un tema caldo come il conflitto turco-curdo, ma non mi sarei mai aspettata l’arresto». Quello di Arslan non è un caso isolato. Sono 105 i giornalisti in carcere secondo gli ultimi dati pubblicati dal TgS, il sindacato dei giornalisti turchi, una cifra tre volte superiore rispetto al 2010.
Il numero crescente di operatori dell’informazione in carcere sta mettendo a rischio il già accidentato percorso di adesione di Ankara all’Ue. La Turchia deve affrontare «urgentemente» il problema dei giornalisti in carcere modificando «un codice penale e una legislazione anti-terrorismo che non garantiscono adeguatamente la libertà d’espressione dando spazio ad abusi» ha dichiarato il Commissario per l’allargamento Stefan Füle.
Secondo Human Rights Watch: «In Turchia i giudici iniziano processi contro individui solo per articoli o discorsi non-violenti e gli arresti avvengono senza tenere nella giusta considerazione l’obbligo di garantire la libertà d’espressione» scrive l’organizzazione internazionale nel suo ultimo rapporto pubblicato il 22 gennaio. Severa anche Reporter senza frontiere che ha declassato la Turchia dal 138 ̊ al 148 ̊ posto della sua classifica mondiale sulla libertà di stampa.
Dal canto suo il primo ministro turco Erdogan ha rispedito al mittente le critiche, sarebbero molto pochi, infatti, secondo il premier, gli operatori della comunicazione sotto processo per reati d’opinione e la maggior parte dei giornalisti avrebbe commesso reati comuni o legati al terrorismo. «È in corso una campagna denigratoria contro la Turchia alimentata dall’opposizione, i paesi occidentali non ci capiscono perché lì i giornalisti non partecipano a piani golpisti» ha dichiarato Erdogan.
Nel frattempo il ministro della Giustizia turco Sadullah Ergin, dopo le critiche arrivate dell’Europa, è corso ai ripari preparando una proposta di legge che il Parlamento discuterà entro marzo. La nuova normativa prevede pene ridotte per i reati commessi a mezzo stampa e la sospensione automatica della condanna se l’imputato non reitera il reato. È un timido passo avanti, che non rimuove però l’ostacolo principale all’esercizio della libertà di stampa, la legislazione anti-terrorismo. «Secondo i principi contenuti nella Legge anti-terrorismo, approvata nel 1991, i giornalisti possono essere facilmente arrestati e processati con l’accusa di fare propaganda o sostenere un’organizzazione illegale – spiega Emel Gülcan, giornalista e autrice dei rapporti sulla libertà di stampa dell’associazione turca Bianet – il problema principale è che nella legge non vengono tracciati in modo chiaro i limiti entro i quali il lavoro dei giornalisti deve rimanere per non essere considerato “propaganda terrorista” e questo rende chi scrive di temi scomodi come la questione curda o critica il governo un facile bersaglio».
Il 3 marzo il Sindacato dei giornalisti ha indetto una manifestazione a Taksim per chiedere l’abrogazione delle leggi anti-terrorismo e la liberazione di Nedim Sener e Ahmet Sik nel primo anniversario del loro arresto. I due giornalisti, che sono diventati, in questi mesi, il simbolo della lotta per la libertà d’espressione in Turchia, prima di essere fermati, stavano indagando sulla crescente influenza delle organizzazioni islamiste nella polizia. «Sener e Sik sono accusati di aver “generato supporto morale” verso Ergenekon, una rete segreta ultranazionalista che voleva rovesciare, con la violenza, il governo islamista moderato di Recep Tayyip Erdogan, simile alla vostra Gladio» spiega a l’Unità Can Atalay avvocato di Ahmet Sik – «tuttavia le uniche prove che confermerebbero, secondo i Pm, che Sener e Sik sono membri di Ergenekon sono gli articoli che hanno scritto e la bozza di un libro che non è mai stato pubblicato».
(nella foto parlamentari filocurdi processate)
tagged under:- Appuntamenti (45)
- Best (136)
- Cultura (95)
- Fotografia (26)
- Internet-Media (108)
- Lettere (20)
- Libri (25)
- Mondo (2.247)
- Ndrangheta (4)
- Politica (192)
- Società (3.530)
-
andrea
Flavia Perina in questa prosa che filtra cose a lei scomode (Elena Pacinelli) e amplifica particolari insignificanti (presnuto gramscianesimo della… -
Alessandro Londero
Salve, se Paolo Brogi avesse richiamato magari avrebbe potuto avere più info di quel viaggio. Ora che l’ONU ha fatto… -
Geneva
Hi there to every body, it's my first visit of this blog; this webpage consists of awesome and in fact…
- Aprile 2022
- Marzo 2022
- Febbraio 2022
- Gennaio 2022
- Dicembre 2021
- Novembre 2021
- Ottobre 2021
- Maggio 2021
- Marzo 2021
- Febbraio 2021
- Gennaio 2021
- Dicembre 2020
- Settembre 2020
- Maggio 2020
- Aprile 2020
- Marzo 2020
- Febbraio 2020
- Giugno 2019
- Maggio 2019
- Aprile 2019
- Marzo 2019
- Gennaio 2019
- Novembre 2018
- Ottobre 2018
- Settembre 2018
- Agosto 2018
- Giugno 2018
- Maggio 2018
- Marzo 2018
- Febbraio 2018
- Gennaio 2018
- Novembre 2017
- Ottobre 2017
- Maggio 2017
- Aprile 2017
- Marzo 2017
- Febbraio 2017
- Gennaio 2017
- Dicembre 2016
- Novembre 2016
- Ottobre 2016
- Settembre 2016
- Agosto 2016
- Luglio 2016
- Giugno 2016
- Maggio 2016
- Aprile 2016
- Marzo 2016
- Febbraio 2016
- Gennaio 2016
- Dicembre 2015
- Novembre 2015
- Ottobre 2015
- Settembre 2015
- Agosto 2015
- Luglio 2015
- Giugno 2015
- Maggio 2015
- Aprile 2015
- Marzo 2015
- Febbraio 2015
- Gennaio 2015
- Dicembre 2014
- Novembre 2014
- Ottobre 2014
- Settembre 2014
- Agosto 2014
- Luglio 2014
- Giugno 2014
- Maggio 2014
- Aprile 2014
- Marzo 2014
- Febbraio 2014
- Gennaio 2014
- Dicembre 2013
- Novembre 2013
- Ottobre 2013
- Settembre 2013
- Agosto 2013
- Luglio 2013
- Giugno 2013
- Maggio 2013
- Aprile 2013
- Marzo 2013
- Febbraio 2013
- Gennaio 2013
- Dicembre 2012
- Novembre 2012
- Ottobre 2012
- Settembre 2012
- Agosto 2012
- Luglio 2012
- Giugno 2012
- Maggio 2012
- Aprile 2012
- Marzo 2012
- Febbraio 2012
- Gennaio 2012
- Dicembre 2011
- Novembre 2011
- Ottobre 2011
- Settembre 2011
- Agosto 2011
- Luglio 2011
- Giugno 2011
- Maggio 2011
- Aprile 2011
- Marzo 2011
- Febbraio 2011
- Gennaio 2011
- Dicembre 2010
- Novembre 2010
- Ottobre 2010
- Settembre 2010
- Agosto 2010
- Luglio 2010
- Giugno 2010
- Maggio 2010
- Aprile 2010
- Marzo 2010
- Febbraio 2010
- Gennaio 2010