La scuola Ikbah Masil: no allo sgombero dei rom rumeni da Metropoliz, non allontanate i bambini dalla scuola
mercoledì, 14 Marzo, 2012LETTERA APERTA DAI GENITORI E LE INSEGNANTI DELLA SCUOLA IQBAL MASIH SULLA MINACCIA DI SGOMBERO A METROPOLIZ
ALLA CITTA’ DI ROMA
AL SINDACO DEL COMUNE DI ROMA
AI CONSIGLIERI COMUNALI
AGLI ASSESSORI
AI PRESIDENTI DEI MUNICIPI VI E VII
AL PREFETTO DI ROMA
NON SI INTERROMPA UNA RELAZIONE EDUCATIVA POSITIVA!
Da qualche giorno i nostri alunni rom che abitano a Metropoliz, nei capannoni di una fabbrica in disuso, sono agitati, impauriti, disorientati.
Insieme ai loro genitori, ci dicono che, per voci che corrono e per presenza delle forze dell’ordine negli spazi antistanti la fabbrica occupata, temono che la struttura venga sgomberata e che anche loro vengano cacciati dalle piccole “case” costruite sotto il tetto del grande capannone.
La piccola e coesa comunità di famiglie di rom rumeni di cui parliamo è quella che, dopo lo sgombero del campo spontaneo di Via di Centecelle, l’11 novembre del 2009, ha trovato rifugio sulla via Prenestina dove, con l’aiuto di Associazioni, di Volontari e dei BPM, ha costruito modesti, ma solidi moduli abitativi nello spazio, come abbiamo detto, di una fabbrica in disuso.
Da lì ha continuato con grande costanza e buona volontà, a portare gran parte dei propri figli, quelli già iscritti prima dello sgombero, presso la nostra scuola primaria, la “IqbalMasih”, nonostante non sia vicinissima né comoda da raggiungere con i mezzi pubblici.
La nostra scuola scolarizza da più di venti anni alunni di famiglie rom di varia provenienza e noi docenti, insieme a Simonetta Salacone Ex dirigente del 126° Circolo, vogliamo affermare che non abbiamo mai trovato tanta tenacia e tanta volontà di integrazione scolastica quanto ne verifichiamo nelle famiglie di questa comunità di rom rumeni, di più recente arrivo in Italia.
Pur essendo la quasi totalità dei giovani genitori analfabeti e molto poveri, c’è una enorme consapevolezza in tutti che la scuola è fondamentale per un futuro diverso e migliore dei propri figli e che vale la pena di fare sacrifici, pur di garantire la frequenza nella stessa scuola e nelle stesse classi ai bambini.
La scuola è per queste famiglie, non un obbligo a cui si sottopongono per ottenere altri benefici quali sussidi, permessi di soggiorno, lavoro…, ma uno strumento, il primo e il più efficace, per riscattare i propri figli dalle situazioni di marginalità e di povertà in cui loro stessi sono costretti a vivere.
Con queste famiglie rom, molto dignitose e collaborative, noi docenti e genitori della “Iqbal Masih”abbiamo instaurato relazioni di reciproco rispetto e stima .
Le bambine e i bambini, nonostante le difficoltà abitative ed economiche, arrivano a scuola rispettando gli orari, puliti e curati nell’igiene personale, seguiti, per quanto possibile, nei loro doveri scolastici.
Le difficoltà nell’apprendimento non cancellano la evidente gioia con cui tutti i piccoli e le piccole rom partecipano alla vita e alle iniziative della scuola: attività svolte in classe e nei laboratori, mensa, giochi in giardino, visite guidate e campi scuola, in ciò aiutati dalla costante presenza dei genitori che, a differenza di molti di altre comunità, sono sempre presenti, quando da noi convocati per assistere a recite o esibizioni, per colloqui, consegna dei documenti di valutazione, per comunicazioni di varia natura e per partecipazione alle iniziative promosse dal Comitato dei Genitori e dal consiglio di Circolo.
Molti genitori della scuola hanno familiarizzato con quelli della comunità rom e sono frequenti le visite a Metropoliz in occasione di festività religiose e laiche o di iniziative di accoglienza e reciproca conoscenza, organizzate dalle stesse famiglie rom, con l’aiuto di volontari.
Noi preghiamo il Sindaco, i Consiglieri Comunali, gli Assessori di questa Città di prendere a cuore la situazione dei piccoli alunni rom abitanti a Metropoliz e di far sì che non venga interrotta l’emozione di un cammino di scolarizzazione e di integrazione lento, costante, affettivamente sostenuto da tanti adulti, genitori e docenti della nostra scuola e supportato dall’impegno quotidiano di volontari, amministratori e abitanti dei Municipi VI e VII.
Siamo certi che l’opinione pubblica, quando viene correttamente informata, sa distinguere le azioni di accoglienza e di integrazione efficaci da quelle solo dichiarate e ideologicamente rivendicate.
In questo caso, in particolare, facciamo appello a tutti i cittadini che hanno a cuore i diritti dei bambini e si sentono chiamati a realizzarli non solo nelle situazioni lontane, da Terzo e Quarto Mondo, ma, quando se ne presenta l’occasione, sanno difenderli anche in mezzo alla nostra opulenta e diseguale società europea.
ROMA, 14/3/2012
LE INSEGNANTI E GLI INSEGNANTI DELLA SCUOLA “ I. MASIH”
IL COMITATO DEI GENITORI
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