Informazioni che faticano a trovare spazio

Oltre 270 giovani tunisini scomparsi, una denuncia alla Procura di Roma

IL CASO

Denuncia alla Procura di Roma
per fare luce su 270 tunisini scomparsi

Firmata dai familiari e dai presidenti di Arci e Asgi, per chiedere di un’inchiesta sulla sorte dei giovani che cercarono di raggiungere l’Italia, a bordo di diverse imbarcazioni, nel 2011. Di loro non si è più saputo nulla. Il sostegno del collettivo di donne “Le venticinque undici”

Dal 2011 non si hanno più notizie circa 270 tunisini imbarcatisi per raggiungere l’Italia. I familiari di alcuni di loro, insieme al presidente dell’Arci e dell’Asgi (L’Associazione studi giuridici sull’immigrazione), hanno sottoscritto una denuncia contro ignoti per la loro scomparsa, depositata alla Procura della Repubblica di Roma.

Sostenuti da un collettivo di donne – ‘Le venticinque undici’ – che ha promosso la campagna “Da una sponda all’altra: vite che contano” e diffuso un appello nei due paesi, una delegazione di familiari degli scomparsi – fa sapere l’Arci in una nota – è da qualche mese in Italia per cercare i propri cari. Hanno organizzato manifestazioni e sit-in, sia qui che in Tunisia, hanno raccolto il sostegno di altre organizzazioni, tra cui quello dell’Arci e dell’Asgi. Hanno incontrato ministri e funzionari, una di loro è riuscita a parlare anche col presidente Napolitano in visita al Centro Islamico lo scorso lunedì. Hanno ottenuto che le impronte degli scomparsi fossero fornite per un riscontro dal governo tunisino a quello italiano. Sull’esito di questo confronto le autorità dei due paesi, incomprensibilmente, non si sono ancora espresse, anche se circolano voci contradditorie a riguardo.

Intanto, i familiari si chiedono se il riscontro sia stato effettuato sulle impronte di tutti e con la necessaria attenzione. Perché non vogliono rassegnarsi all’idea che i loro cari siano scomparsi nel nulla. Hanno mai raggiunto l’Italia? Sono stati respinti in mare secondo una prassi seguita illegalmente  ancora nel 2011? Chiedono risposte. E ora, dopo tanti tentativi andati a vuoto, hanno deciso di affidarsi alla magistratura.

I familiari di alcuni ragazzi imbarcatisi, in giorni e su barche diverse, nel marzo e all’inizio di maggio del 2011 hanno dato incarico a due avvocati italiani – Simona Sinopoli e Fabio Baglioni – di presentare una denuncia contro ignoti per la loro scomparsa alla Procura della Repubblica di Roma nella speranza che questo serva a mettere in moto indagini più scrupolose.

L’esposto è stato sottoscritto anche dal presidente dell’Arci Paolo Beni e dal presidente dell’Asgi Lorenzo Trucco. Basterebbe verificare che un solo ragazzo per barca è arrivato in Italia per trarne l’ovvia conclusione che tutti coloro che occupavano quella imbarcazione hanno raggiunto le nostre coste.

Intanto la mobilitazione delle famiglie continua, con un forte appello anche ai media – conclude la nota – perché li sostengano nella ricerca attraverso la pubblicazione dei nomi e delle immagini degli scomparsi.

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