Informazioni che faticano a trovare spazio

Il Mattino: l’alberghiero di Castel Volturno ha ospitato da poco incontri con magistrati Dda sulla legalità

Da Il Mattino di Napoli, edizione domenicale (20.5.12) questo articolo su Castel Volturno. Dove si apprende che l’istituto alberghiero oggetto del finto attentato con la bombola di gas aveva ospitato poco tempo fa incontri con i magistrati della Dda  e dirigenti delle forze dell’ordine sulla legalità ( nella foto l’incontro in Prefettura a Napoli).

Bomba a Brindisi, vertice in prefettura a Napoli. E spunta analogia con episodio
a Castel Volturno di una settimana fa

NAPOLI – Non sarebbero emersi, al momento, secondo le forze dell’ordine collegamenti ma solo analogie tra i fatti di Brindisi e quanto accaduto a Castel Volturno, dove il 14 maggio scorso fu trovato, a circa 200 metri dall’istituto alberghiero, un ordigno quasi simile a quello utilizzato ieri, composto da una bombola di gas e da un innesco con una bomboletta contenente polvere pirica collegata con dei fili. C’era poi una sorta di antenna quasi a voler riprodurre un timer: un ‘falso’ ordigno non destinato però ad esplodere perchè la bombola era vuota e l’innesco assolutamente inefficace. A fianco, un cartello con una scritta ‘Colpiremo dieci volte il Capo dello Stato’ e un proclama, una sorta di rivendicazione definita dai carabinieri della compagnia di Mondragone, che conducono le indagini, piuttosto confusa.

Nelle fasi immediatamente successive al fatto si ritenne che l’episodio non avesse un significato particolare. Ora, dopo quanto accaduto a Brindisi, emergono analogie cui le forze dell’ordine della cittadina del litorale domizio guardano però con particolare attenzione. Oltre alla bombola di gas come elemento comune, nella scuola professionale del Casertano, tra fine aprile ed inizio maggio, si erano tenuti degli eventi sul tema della legalità, alla presenza di magistrati della Dda di Napoli e alti ufficiali delle forze dell’ordine. Un istituto che, come quello intitolato a Francesca Morvillo-Falcone a Brindisi, è considerato un presidio in una terra ad alto tasso di criminalità.

Queste fin qui le analogie. Di diverso ci sono però elementi considerati significativi: a Castel Volturno l’ordigno, come detto, non era stato sistemato per esplodere e aveva sostanzialmente un carattere dimostrativo. C’era poi quel piccolo cartello rinvenuto accanto alla finta bomba. Insieme con la ‘minaccia’ rivolta al Capo dello Stato c’erano anche dei riferimenti ad altri esponenti politici di rilievo nazionale; e c’era un logo che gli inquirenti hanno preferito non rendere pubblico con accanto la scritta ‘bombe’, ma che comunque, sostengono gli investigatori, non richiamava alcuna sigla nota o poco nota della galassia anarco-insurrezionalista nè del terrorismo di matrice politica. C’erano poi i nomi di alcune forze politiche di estrema-destra e di estrema-sinistra, una miscela di richiami che un investigatore in servizio da anni a Castel Volturno definisce «opera di qualche mitomane seppur in possesso di informazioni di base per costruire un ordigno». È proprio quest’ultimo elemento a destare delle preoccupazioni sebbene al momento tra i due fatti restino solo delle inquietanti coincidenze.

Vertice in Prefettura. Una «forte coesione istituzionale» insieme con una «grande attenzione delle forze di polizia nei servizi di vigilanza». Sono alcuni dei punti al centro del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato oggi dal prefetto di Napoli, Andrea De Martino e svoltosi alla presenza dei rappresentanti delle forza di polizia, di Comune, Provincia e Regione e il direttore dell’ufficio regionale scolastico.

Dal vertice è scaturita la riflessione condivisa della «conferma della forte intesa e della coesione istituzionale di fronte all’episodio di ieri a Brindisi, di cui non è ancora chiara la matrice, per reagire con serenità alle preoccupazioni diffusesi, anche nel nostro territorio, per la portata indiscriminata del vile atto di violenza».

Si evidenzia «grande attenzione delle forze di polizia nei servizi di vigilanza già in atto sul territorio» che risponde «all’ obiettivo di rassicurare la comunità, anche quella scolastica, nell’ordinario svolgimento delle attività e degli impegni quotidiani con la consapevolezza che le istituzioni sono presenti e vigili.

Un forte richiamo pure alla fondamentale funzione del controllo sociale perchè nei diversi ambiti della vita civile ogni cittadino, in quanto portatore di valori in seno alla comunità, possa mantenere alto il livello di attenzione ed adoperarsi per rafforzare i presidi di prevenzione segnalando qualunque situazione anomala alle forze di polizia».

«Per vincere questo sentimento di paura e riflettere comunque sull’episodio che ieri, per la prima volta, ha colpito giovani vite e il mondo della scuola, il prefetto, con una lettera, ha invitato il direttore regionale scolastico a promuovere il confronto e la discussione nelle aule per approfondire le ragioni dell’impegno civile e la necessità – è stato sottolineato – di restare uniti contro ogni forma di violenza trovando ispirazione e guida nei valori della carta costituzionale».

Domenica 20 Maggio 2012 – 15:05    Ultimo aggiornamento: Lunedì 21 Maggio – 09:28

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