Informazioni che faticano a trovare spazio

Iqbah Masih in Cina: nella fabbrica Foxconn che lavora per l’Apple operai di 14 anni…

Ma che bravi a Cupertino. I minori assemblatori della Foxconn taiwanese non riguardano la Apple? Con quelle mani da piccoli uomini chissà come sono bravi ad assemblare…

Il capitalismo dalla foglia di fico. Ricordo Clinton che aveva messo in piedi una baracca per far sì che le multinazionali rispettassero alcuni standard nel terzo mondo. Capirai, operai della gomma in mezzo ai fumi nocivi pagati in Indonesia un dollaro al giorno…

Ora ecco queste notizie da Yantai, Cina Orientale, riprese dallo Shanghai Daily.

Iqbah Masih non dice nulla questo nome ai signori di Cupertino?

Era il 16 aprile del 1955 e Masih venne assassinato mentre si stava recando in bicicletta in chiesa, nei pressi della casa di sua nonna. Aveva 13 anni. E aveva denunciato la mafia dei tapperti, anche lì i bambini con le loro piccole mani sono utilissimi a fare nodi. La poilizia pakistana, in accordo con la mafia che l’aveva ucciso, scrisse che l’assassinio derivava da una discussione tra Iqbal e un contadino. Alcuni testimoni però affermarono di aver visto una macchina dai finestrini oscurati avvicinarsi a lui mentre era in bici e qualcuno, al suo interno, aprire il fuoco contro Iqbal, per evitare di venire scoperti e arrestati.

Ecco l’articolo di corriere.it e dello Shanghai Daily sulla Foxconn (17.10.12):

La Foxconn, la società taiwanese che produce, tra gli altri gli apparecchi della Apple, ha ammesso che in una delle sue fabbriche in Cina lavoravano come «stagisti» alcuni minori di 14 anni.Secondo lo Shanghai Daily, un’ispezione aziendale ha evidenziato che nello stabilimento della città di Yantai, nella Cina orientale, lavoravano parecchi ragazzi giovanissimi, intorno ai 14 anni, che però sono stati subito cacciati dall’impianto e rimandati a scuola.

LE SCUSE – In Cina l’età minima per lavorare è di 16 anni. L’azienda non ha però rivelato quanti sarebbero i minori trovati nella fabbrica. «Siamo consapevoli che la piena responsabilità per queste violazioni è della nostra azienda e abbiamo chiesto scusa a ogni studente per quanto accaduto», si legge in un comunicato stampa della Foxconn. La Foxconn produce gli iPhone e gli iPad di Apple ma assembla anche prodotti per Microsoft, Nokia, Sony, Hewlett-Packard ed altri. China Labor Watch, un’organizzazione non governativa che si occupa della tutela dei lavoratori, in un suo comunicato ha affermato che la responsabilità principale ricade sulle scuole coinvolte, ma che «la Foxconn è colpevole di non accertarsi dell’età dei loro lavoratori». L’azienda dispone di un programma di stage in base al quale gli studenti lavorano per un periodo da tre a sei mesi nei suoi stabilimenti, accompagnati dai loro insegnanti. Ma due mesi fa ci furono polemiche su internet perché si scoprì che questi stage per studenti delle scuole superiori erano forzati e obbligatori, pena la bocciatura. Il mese scorso la Foxconn aveva sospeso la produzione per un giorno in una fabbrica nella città di Taiyuan a seguito di una rissa in cui erano stati coinvolti circa 2.000 dipendenti e in cui rimasero ferite 40 persone. Si calcola che in tutta la Cina la Foxconn dia lavoro ad oltre 1,2 milioni di persone.

LA REPLICA DI CUPERTINO – Alla notizia immediata è arrivata la precisazione di Cupertino: «I minori, tra i 14 e i 16 anni, scoperti a lavorare nella megafabbrica cinese della Foxconn a Yantay nel nord-est del Paese, non sono stati impiegati per asssemblare i prodotti di Apple». Lo riferisce ilWall Street Journal smentendo quanto inizialmente riportato da altri media Usa. Lo ha chiarito la casa madre di Foxconn, la Hon Hai Precision Industry: «Nella nostra fabbrica di Yantai non vengono svolti lavori per conto di Apple», riporta il Wsj.

ShanghaiDaily.com

National

Interns as young as 14 found at Foxconn plant

The company that manufactures Apple’s iPhone said yesterday it found underage interns as young as 14 working at one of its factories in China.

Foxconn Technology Group said the interns were found by a company investigation at its factory in the eastern city of Yantai and were sent back to their schools.

China’s minimum legal working age is 16.

Foxconn, owned by Taiwan-based Hon Hai Precision Industry Co, said it was investigating with schools how the interns were sent to its factory.

The company didn’t say how many underage interns it had found. “We recognize that full responsibility for these violations rests with our company and we have apologized to each of the students for our role in this action,” Foxconn said in a statement.

“Any Foxconn employee found, through our investigation, to be responsible for these violations will have their employment immediately terminated,” the company added.

Foxconn produces iPhones and iPads for Apple Inc and also assembles products for Microsoft Corp and Hewlett-Packard Co. The company gave no indication which products were made in facilities where the interns worked.

The company said it had a policy of not commenting on its customers or their products, “however we can confirm that our Yantai facility has no association with any work we carry out on behalf of Apple.”

A labor rights group, China Labor Watch, said in a statement that primary responsibility lay with schools involved but “Foxconn is also culpable for not confirming the ages of their workers.”

Conditions in factories on China’s mainland are a sensitive issue for overseas brands that outsource production of shoes, consumer electronics and other goods to local contractors.

Last month, Foxconn suspended production for one day at a factory in the city of Taiyuan following a brawl by as many as 2,000 employees that injured 40 people.

Foxconn is one of China’s biggest employers, with about 1.2 million employees in factories in several cities.

The company has an internship program that takes vocational students who work for three to six months in its factories, accompanied by their teachers. Foxconn faced a complaint in August that vocational students were compelled by their schools to work in its factories on the Chinese mainland.

The company said that the students were free to leave at any time.

The Fair Labor Association, which was hired by Apple to audit working conditions at Foxconn factories, said in August that improvements it recommended in March were being carried out ahead of schedule.

That included verifying the ages of student interns.

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