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A Dakha strage di operaie e ragazzi nel rogo dell’industria tessile Tazreen. Come l’8 marzo…

Violenza sulle donne: a Dakha nel lontano Bangladesh si è appena ripetuta una strage in maggioranza di donne, di operaie, come quella che la tradizione ritiene abbia dato vita alla celebrazione dell’otto marzo, la strage di altre donne tessili nel 1911 a New York. Le vittime di Dakha sono 124, ma il bilancio salirà, anche molti ragazzi. Ecco quanto riporta corriere.it (Alessandro Fulloni), a seguire  la strage del 1911 a New York con oltre 140 vittime che riprendo da un blog del manifesto:

“Intrappolati tra le fiamme di una fabbrica che produce indumenti. Donne (soprattutto), uomini, molti ragazzi. Le vittime dello spaventoso incendio divampato nella tarda serata di sabato nella periferia di Dacca, la capitale del Bangladesh, sono 124 ma il bilancio, stando a quanto affermato dalla polizia, è ancora provvisorio. Decine di cadaveri sono stati trovati nei nove piani dell’edificio andato a fuoco.

INCERTE LE CAUSE – Non sono ancora chiare le cause che hanno scatenato le fiamme, ma è noto che nel Bangladesh la sicurezza presso fabbriche e opifici è praticamente inesistente. A settembre, in un altro incendio divampato in una azienda tessile, le vittime accertate sono state 300. Secondo alcune testimonianze il rogo è partito dai piani più bassi dell’edificio che ospita la Tazreen Fashion, azienda presso la quale lavorano circa 1000 dipendenti, e in pochi secondi sono risalite verso quelli più alti, rendendo impossibile la fuga anche per via delle strettissime vie d’uscita verso le scale di sicurezza.

LANCIATI DALLE FINESTRE – Per sfuggire alle fiamme c’è chi si sarebbe lanciato nel vuoto dalle finestre, trovando ugualmente la morte nella caduta. Tra le vittime ci sono soprattutto donne (sembra anche ragazze se non bambine) impiegate nella lavorazione di tessuti e abiti. L’industria dell’abbigliamento rappresenta l’80 per cento delle esportazioni del Bangladesh, Paese in cui producono molti gradi marchi internazionali”.

Da Le Monde si apprende che l’industria Tazreen, del signor Delwar Hossain, trenta km a nord di Dakha, lavora prevalentemente per la catena olandese C&A e quella di Hong Kong Li&Fung.

Il 25 marzo del 1911 è una data che tutte le donne dovrebbero conoscere, perché la Giornata Internazionale della Donna, cioè la Festa della Donna, ovvero l’8 marzo, nasce da lì. Per ricordare le lotte sociali e politiche delle donne, si parte dal terribile incendio che quel giorno distrusse la “Triangle Shirtwaist Company”, a New York City, un’azienda tessile che produceva appunto le shirtwaist, le camicette alla moda dell’epoca. Il palazzo di 10 piani conteneva 500 persone tra lavoratori e lavoratrici, ma la maggior parte erano giovani e giovanissime immigrate dalla Germania, dall’Italia e dall’Europa dell’est: ragazzine anche di 12, 13 e 14 anni, che lavoravano con turni di 14 ore al giorno per 6 ai 7 dollari la settimana. Lo sciopero delle operaie tessili, iniziato il 22 novembre 1909 e conosciuto come “la protesta delle 20.000″, iniziò proprio alla Triangle Company, e l’International Ladies’ Garment Workers’ Union – uno dei più importanti sindacati degli Usa – negoziò un contratto collettivo di lavoro – dopo uno sciopero di 4 mesi – che la Triangle si rifiutò di firmare. L’incendio che scoppiò due anni dopo, iniziò all’ottavo piano del palazzo e uccise 147 persone – per la maggior parte giovani operaie – perché Max Blanck e Isaac Harris, proprietari dell’azienda, si misero in salvo lasciando le donne nelle stanze dove lavoravano le cui porte erano state chiuse a chiave per paura che rubassero o facessero troppe pause. 62 delle 147 vittime si buttarono disperate dalle finestre con i vestiti in fiamme, altre si lanciarono sul montacarichi, altre cercarono di spaccare le porte, e il processo che seguì fu l’assoluzione per i porprietari e un’assicurazione 445 dollari per ogni operaia morta. Ora questa storia l’ha scritta con parole adatte Maria Rosa Cutrufelli, giornalista e scrittrice, nel racconto “Fuoco a Manhattan” contenuto nella raccolta “Lavoro vivo” (Edizioni Alegre, 2012)

L’l’incendio in questione avvenne nel 1911 (quindi dopo, e non prima della tradizionale data di nascita della festa, il 1910), a New York, nella Triangle Shirtwaist Company. Le lavoratrici non erano in sciopero, ma erano state protagoniste di una importante mobilitazione, durata quattro mesi, nel 1909. L’incendio, per quanto le condizioni di sicurezza del luogo di lavoro abbiano contribuito non poco al disastro, non fu doloso. Le vittime furono oltre 140, ma non furono tutte donne, anche se per il tipo di fabbrica erano la maggior parte. I proprietari della fabbrica si chiamavano Max Blanck e Isaac Harris, vennero prosciolti nel processo penale ma persero una causa civile.

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