Informazioni che faticano a trovare spazio

Lacrimogeni. Mentre il questore ipotizza colpi di rimbalzo, il ministro chiama il Racis. Ma non farebbe prima a farsi dire chi c’era appostato alle finestre…

“Verosimilmente, se lacrimogeno è, potrebbe essere stato esploso con una parabola da uno dei nostri ed essersi infranto contro un muro di via Arenula, dando l’idea di essere stato lanciato da un balcone. Stiamo verificando”. Così oggi il Questore di Roma Fulvio Della Rocca.

Peccato che spunti un ulteriore video e che la situazione sia “verosimilmente” molto netta: i lacrimogeni sono stati sparati dal ministero.

Sembra un vecchio copione. Come nel maggio del ’77, quando il ministro dell’interno Cossiga per un mese riuscì a non rispondere sugli agenti in borghese armati di pistole in mezzo ai manifestanti del 12 maggio 1977…

E c’è una seconda analogia: anche allora fu grazie a una ripresa amatoriale fatta da un cittadino qualunque, a piazza della Cancelleria, che fu evidenziato come la polizia quel 12 maggio aveva anche sparato ad altezza d’uomo. Il video fu poi proiettato alla Camera dei Deputati per iniziativa dei radicali.…

Altro che lacrimogeni lanciati a parabola come ci ricorda oggi il questore di Roma.

Ora il ministro della Giustizia ha chiesto addirittura ai carabinieri del Racis di investigare su questi lacrimogeni. Complimenti, signor ministro: ha scambiato via Arenula per Cogne. Cosa useranno? Il luminol?

Su coraggio, signor ministro, si faccia dire chi c’era dentro il suo ministero, proprio sopra il suo ufficio,  e perché ha sparato in quel modo. Mica saranno stati dei fantasmi, no?

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