Informazioni che faticano a trovare spazio

Il Vaticano, la famiglia, ma soprattutto la corruzione…Per i 500 anni del Principe di Machiavelli

Il cardinal Bertone plaude alla manifestazione di Parigi contro il matromonio gay. “Sostiene la triade padre, madre, figlio”, dice. Pochi giorni fa l’aveva anticipato l’arcivescovo Vincenzo Paglia che aveva esaltato la “famiglia ordinaria, formata da un uomo e una donna”.

La doppiezza dei rappresentanti del Vaticano è secolare. Nonché proverbiale. Ma poi basterebbe guardare come continuano a vestirsi, nel 2013. Quella sottana dei cardinali, non c’è clergyman per costoro, siamo fermi all’anno mille. L’omosessualità nella Chiesa cattolica: che dire? Questi richiami alla famiglia unica sede riconoscibile dell’unione tra persone invoca persino la Bibbia. Ma parliamo allora d’altro…

Cinquecento anni fa Niccolò Machiavelli stava scrivendo Il Principe. E questa è l’opera sua certamente più nota. Ma che ne è del resto? Dalle Istorie fiorentine ai Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio? Un solo spunto: Machiavelli non era uno scrittore cristiano. Men che meno cattolico. Della Santa Sede aveva un’idea chiarissima. Il suo paradosso era chiaro: se dovessimo trasferire la Santa Sede in Svizzera, ha scritto Machiavelli, sapete cosa succederebbe in capo a un paio d’anni? Che la corruzione comincerebbe a prosperare anche in Svizzera…

Come dicono le Femen ucraine (nella foto all’Angelus domenica scorsa): Shut up

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