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Civita Castellana: incontro di Sandro Ruotolo interrotto da Casapound con striscione e fumogeno

Sandro Ruotolo a Civita Castellana subisce un’intimidazione di Casapound: interrotto il suo comizio, nella sala sono entrati con uno striscione e poi sono stati accesi fumogeni. Le reazioni. Casapound¨’ E’ Ruotolo che è un maleducato”.  Da corriere.it di lunedì 11.2.13:

REGIONALI LAZIO! AGGRESSIONE A CIVITA CASTELLANA

Ruotolo: «Minacce da militanti di Casapound»

Irruzione in un comizio di Rivoluzione Civile: «Io contro l’omofobia: non ho dato la mano al loro leader»

Fumogeni e sedie volate in aria, insulti e minacce a Sandro Ruotolo, candidato di Rivoluzione Civile alla presidenza della Regione Lazio. È lo stesso giornalista a raccontare il blitz di alcuni giovani dal volto semi coperto lunedì mattina durante un comizio elettorale a Civita Castellana, in provincia di Viterbo. «Una bruttissima esperienza – racconta a Corriere.it – Un gruppo di militanti di Casapound ha fatto irruzione nella sala Bruno Buozzi dove stavo tenendo un incontro pubblico nel viterbese: mi hanno minacciato e insultato. Sono volate le sedie, hanno acceso un fumogeno all’ingresso dell’edificio poi sono fuggiti. Ci hanno impedito con le trombe di proseguire». Ma CasaPound smentisce: « Solo una goliardica contestazione al ‘maleducato’ e antidemocratico Ruotolo».

CONTRO L’OMOFOBIA – Alla base del blitz, infatti, una mancato saluto. Spiega Ruotolo: «Mi hanno aggredito verbalmente e minacciato perché tre giorni fa mi sono rifiutato di stringere la mano al loro candidato presidente (Simone Di Stefano, ndr), in solidarietà a Nichi Vendola che dai candidati di Casapound viene insultato e offeso per la sua omosessualità». E continua: «Questa è la loro risposta, intollerante e fascista, alla mia doverosa e pacifica presa di posizione pubblica contro l’omofobia e il razzismo». E poi: «Questa è Casapound, questa è la sua minaccia allo svolgimento democratico della campagna elettorale, questo è il loro ricatto verso chi non si piega alla loro inciviltà e alla loro violenza».

SCORTA – «Ora sono in macchina, scortato da un’auto dei carabinieri che mi accompagneranno durante i miei appuntamenti nel viterbese. Io continuo, di certo non mi faccio intimidire» prosegue. Ruotolo ha raccontato l’accaduto alla polizia arrivata subito dopo l’aggressione. «Spero che gli aggressori vengano riconosciuti al più presto. I rappresentanti locali di Rivoluzione civile mi hanno detto che erano facce conosciute nei paraggi» afferma.

QUESTURA – «La Questura di Viterbo non ha ritenuto di dover inviare nessun poliziotto: eppure sono certo che la Digos sa bene quale radicamento qui Casapound abbia e quali rischi esistessero per me e per le persone che incontravo» aggiunge Ruotolo. «Mi avrebbe fatto piacere avere le forze dell’ordine presenti al comizio visto che dopo la mancata stretta di mano si sono scatenate le più dure reazioni e minacce contro di me su internet da parte dei militanti di CasaPound».

CLIMA PESANTE – Un clima pesante, quindi. Che rischia di avvelenare la campagna elettorale nel Lazio. Domenica su un banchetto elettorale di Francesco Storace a Fascati è apparsa anche una celtica. «Mi auguro che si prosegua con serenità. Il ministero dell’Interno deve reagire immediatamente perché ha il dovere di garantire che la campagna elettorale di Rivoluzione civile e dei suoi elettori possa svolgersi in piena tranquillità e sicurezza».

LA SMENTITA: RUOTOLO MALEDUCATO – Soltanto una «goliardica contestazione all’antidemocratico Sandro Ruotolo»: arriva subito la smentita di CasaPound nelle parole di Alberto Mereu, responsabile locale e candidato al consiglio regionale del Lazio. «I militanti hanno fatto pacificamente irruzione nella sala, srotolando uno striscione con su scritto ‘Ruotolo maleducato’ per stigmatizzare il gesto del candidato che non ha voluto stringere la mano al candidato di CasaPound Di Stefano spiegando di essere ’orgogliosamente antifascista’». «Evidentemente non tutti sono stati fortunati come noi che abbiamo potuto ricevere un’educazione adeguata – afferma – Perciò ci siamo sentiti in dovere di riprendere Ruotolo, che alla tenera età di 58 anni non ha ancora imparato a relazionarsi con i suoi avversari politici».

CONDANNA DI INGROIA – «Esprimo solidarietà personale a Ruotolo, giornalista coraggioso che non si è mai fatto intimidire da mafiosi e camorristi e che, da vero partigiano della Costituzione, non ha mai piegato la schiena ad ogni forma di fascismo. Estendo l’appello anche agli altri leader politici – afferma il candidato premier di Rivoluzione Civile, Antonio Ingroia – affinchè sia garantito un clima sereno e civile nel proseguo della campagna elettorale».

Redazione Roma Online

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