Informazioni che faticano a trovare spazio

46° udienza Rostagno: Corrado Augias e quel pregiudizio di allora su Monica Serra rimasta illesa…

Nel giorno del 71° compleanno di Mauro Rostagno, il giornalista ucciso nel 1988, si sta celebrando a Trapani la 46ma udienza del Processo. In aula, sono sentiti come teste Corrado Augias e il ristoratore trapanese Benivegna. Di seguitoli la diretta curata da Rino Giacalone.

Prima però concedetemi una premessa:  Corrado Augias, teste importante dell’udienza, è andato a Trapani per ricordare alcuni spunti che allora servirono a confezionare lo spirito della trasmissione “Telefono giallo”. In sostanza oggi Augias ha detto: “Se allora avevo qualche dubbio sulla matrice mafiosa dell’omicidio di Rostagno, oggi non ce lo ho più”. Ma qual era allora il nocciolo di questi spunti che dirottavano altrove l’attenzione di Augias? Chiamiamoli pure pregiudizi. Quello fondamentale, gira e rigira, era il fatto che Monica Serra fosse uscita illesa e immacolata dalla scena dell’omicidio. Era accanto a Mauro Rostagno, come diavolo avrà fatto a uscire illesa dall’agguato? Ecco il dato che fu subito usato per distogliere di fatto l’attenzione dalla mafia e dirottarla su altro. Eppure in tanti delitti di mafia, omicidi conclamati di mafia, questo era già avvenuto. Ricordiamolo, perché chi insistette allora sull’anomalia della donna rimasta illesa conosceva senz’altro i precedenti, insomma sapeva che non era certo la prima volta che i killer intervenivano chirurgicamente sulle vittime salvando di fatto il contorno. Però chi voleva escludere la mafia provò a cavalcare ugualmente la cosa, trovando bisogna dirlo orecchie pronte ad assecondare. Eppure gli esempi di persone illese accanto a vittime crivellate di colpi sono molteplici. Un esempio? Il quattro maggio del 1980 in piena Monreale il capitano dei carabinieri Emanuele Basile fu crivellato di colpi alle spalle mentre rientrava a casa con la figlioletta di quattro anni in braccio e la moglie accanto. Basile morì nell’agguato mafioso, in un lago di sangue, la bambina ne uscì miracolosamente illesa, la mamma anche. Nessuno si sarebbe permesso allora di notare questa stranezza della bambina illesa. E ci sarebbe mancato…

Ma questa dinamica si è ripetuta altre volte, prima e dopo l’omicidio di Mauro Rostagno. Anche in omicidi molto noti. Piersanti Mattarella, presidente della Regione Sicilia, fu crivellato di colpi all’interno della sua auto da quattro killer il 6 gennaio del 1980. La moglie e il figlio che erano con lui rimasero illesi. Nessuno si azzardò ad annotare la cosa come un’anomalia…

E ancora, l’ha ricordato il capo della Squadra Mobile Giuseppe Linares in aula a Trapani: l’agente penitenziario Giuseppe Montalto è stato ucciso il 23 dicembre del 1995, alla vigilia di Natale, davanti alla moglie incinta e alla bambina di 10 mesi. Entrambe rimaste illese. Per quel delitto è stato condannato Vito Mazzara, che è ora alla sbarra per Mauro Rostagno. Identica la modalità dell’esecuzione mafiosa. .

Mi piacerebbe chiedere a Corrado Augias se fosse allora a conoscenza di questi precedenti. Se non lo era dovrebbe interrogarsi sul modo di procedere di un cronista. Se lo era, allora non saprei proprio che dire, se non allargare le braccia…

Ecco il resoconto della 46° udienza curato da Rino Giacalone:

ore 10:45 Il presidente Pellino comunica che sono arrivate comunicazioni del Dap sulla detenzione alcuni soggetti citati nel dibattimento. Viene acquisita sentenza del 2002 contro Sipala Roberto. Sono disposti accertamenti Gdf di Trapani con ordinanza. Viene depositata la perizia tecnica su rilievi aerofotogrammetrici perito verrà sentito 10 aprile (dott. Russo)….per periti balistici proroga di 30 giorni data di scadenza spostata al sei aprile alle parti verrà concesso tempo per esame i periti verranno ascoltati 15 maggio.

L’avv. Esposito comunica di avere procurato tutto il dossier presente in Saman a proposito della “questione Somalia”…contiene appunti per la costruzione dell’ospedale nel villaggio pescatori coltivazioni biologiche….

ore 10:50 Fa ingresso il primo teste, Corrado Augias. Il teste è citato dall’avv. Vezzadini difensore di Vincenzo Virga…..le domande non arrivano però in modo tale da essere ascoltate (Vezzadini è a Parma in video conferenza dove assiste l’imputato Vincenzo Virga).

Le domande riguardano la sua attività di autore e conduttore della trasmissione Rai Telefono Giallo…nel 1989 fece una puntata dedicata a Mauro Rostagno….”le riprese a Trapani furono fatte dal regista Cavallone”….(Il presidente comunica che il regista Cavallone risulta deceduto per cui viene acuisito il verbale di interrogatorio dello stesso sentito dalla procura di Trapani).

Augias riprende: “Cavallone non era solo un regista nel tema cinematografico ma aveva contribuito a raccogliere elementi per fare una inchiesta giornalistica…era un coautore sul posto cioè qui …a Trapani”….”Cavallone per questa inchiesta si era appoggiato a colleghi locali che non conosco”….”Ho rivisto la puntata per dovere di coscienza dopo che sono stato citato”….(“citazione che depreco”)….

Parlando rivolto all’avv. Vezzadini Augias dichiara..”ha avuto l’improvvida idea di convocarmi”….”allora noi facevamo queste trasmissioni basandoci sulle carte giudiziarie oggi si fanno queste trasmissioni dopo tre giorni dal delitto convocando giornalisti sacerdoti sociologi che parlano leggendo quello che è scritto sui giornali”….Il presidente richiama però il teste a propisito dell’improvvido rivolto alla difesa….”nulla di offensivo solo collegato al fatto della fatica a essere presente a Trapani”….

Nel lavoro giornalistico -continua il teste – l’enigma era costituito dal fatto se l’auto di Rostagno fosse seguita o c’era qualcuno che lo attendeva…su questa cosa impostammo sostanzialmente il programma…

Domanda dell’avvocato Vezzadini: Sentito nel 1996 Augias disse che Cavallone tornò turbato ed eccitato come se il delitto fosse da rimandare ad una matrice interna alla Saman….Augias risponde di non ricordare questa circostanza…

Augias: ricordo che Cavallone parlò di un agenerale atmosfera di ambiguità….non omertà….lui diceva che in questo particolare omicidio aveva trovato atmosfera di ambiguità…sfuggente…uno sfuggire alle domande…forse il turbamento si può riferire a questa coisa…ambiguità sia dentro che fuori dalla comunità….cercammo di fare parlare quella ragazza che sedeva sui sedili della chiesa prospicente la strada percorsa da Rostagno…lei non si presentò…

Vezzadini domanda su Monica Serra. “Ho visto il programma  – dichiara Augias – e me ne sono ricordato….l’elemento forte il fatto che fosse uscita illesa da quella gragnola di colpi..in trasmissione c’era esperto balistico Ugolini….descrisse quello che era accaduto una rosa di colpi incredibile…un dettaglio conturbante…in quel programma Boato fu particolarmente aggressivo ricordò che Riostagnboi prese per il collo la Serra e la schiacciò a terra sull’auto dicendole di non muoversi…un gesto di grande nobilità in quei suoi ultimi momenti di vita….” Inverosimile il racconto della Serra secondo il resoconto di Cavallone? “No che io ricordi nessun elementoi che rendeva inverosimile quel racconto”.

Vezzadini: Conosce Francesco Cardella? Augias: No mai visto….

Stesura del programma: noi sceglievamo casi, omicidi, che presentassero interesse sociale…si scorrevano le cronache dei giornali degli ultimi anni….casiu freddi o anche recenti come Rostagno….a quel punto scelto l’argomento c’era un gruppo di lavoro che si metteva all’opera si “faceva l’istruttoria” mettendoci in contatto con i colleghi giornalisti locali o anche con i politici dell’opposizione nel caso di delitti colorati di politica…

Telefonò a qualcuno a Trapani? “Tenderei ad escluderlo…le facevo fare ai miei collaboratori…di solito facevo le telefonate per fare venire ospiti in trasmissione…..”.

Verbale 11 sett 1996…”Unico contatto diretto fu con Tele Scirocco nel corso della quale apprsi due ele,menti”….”Non ricordo la telefonata veramente…purtroppo…mi dispiace è un brutto segno”….

“Quello che ricordo che c’era un avv Bologna di Tele Scirocco che venne in trasmissione può darsi che io abbia telefonato per chiedere la presenza di Bologna in trasmissione…” Vezzadini legge il verbale…”La sensazione diffusa era quella che la matrice mafiosa non c’entrava nulla e che c’erano semmai contrasti dentro Saman”…Il pm si oppone a questa domanda basata su una sensazione…Il presidente cambia domanda…il teste dica cosa percepì dalla telefonata con Bologna…” Ma il pm si oppone ancora..

“La cosa che i rapporti tra Rostagno e la comunità erano tesi ricordo che Cavallone ce lo disse….Su Bologna rivedendo la trasmissione l’atteggiamento il suo negare la matrice mafiosa del delitto ho rivissuto l’atmosfera di allora di questo avvocato di Tele Scirocco che cercava di allontanare con ogni mezzo l’ipotesi del delitto mafioso…sostenendo addirittura che Rostagno vbolesse passare da Rtc a Tele Scirocco…cosa che in studio fu negata da Boato e dai colleghi di Rtc di Rostagno…

A seguito della trasmissione ebbe notizie di reazioni da parte di Cardella e della signora Roveri….”Non ricordo..erano infastiditi dalla intromissione di giornalisti nelle loro vicende…fastidio per quei giornalisti con la telecamera..” cardella aveva intenzione di querelarla? “Perbacco…non lo fece comunque…io comunque nel fare queste trasmissioni ero cautissimo…l’unico che urlando mi disse in altra occasione che voleva querelarmi fu l’ex sindaco di Palermo Ciancimino ma in quel caso la minaccia la presi come punto d’onore…”.

Ricorda se Cavallone si fermò lungamente a Rtc a visionare film ati realizzati da Ristagno? Non ricordo ma presumiobilmente si perchè dei brani vennero propoisti durante la trasmissione…

Cavallone le disse che fu di matrice mafiosa? “Confermo Cavallone era convinto di questa matrice”.

“Noi eravamo sicuri tutti stando in un posto lontano…se ammazzano un giornalista in Sicilia era la mafia…come purtroppo per tanti casi si è dimostratroi essere vero…del delitto Roistagno ne eravamo convinti noi che stavamo a Roma ma con questa convinzione tornò a Roma Cavallone che era stato qui”….

Cavalline tornò a Roma convinto con convinzione sua umana personale che il delitto fosse di matrice mafiosa…..anche noi pensavamo questo …c’era stato il caso di Peppino Impastato in parte sovrapponbile…lo pensammo così senza altre prove…in trasmissione si scontrarono due linee quella aggressiva di Boato che aggredì l’avv. Bologna dicendo che era rappresentante di quella cultura mafiosa….c’era anche l’avv. Esposito che disse che la mafia non avrebbe fatto andare via illesa la ragazza e che non avrebbe fatto quel delitto in una zona priva di vie di fuga…..”.

Vezzadini legge verbale di Cavallone del 1996…quando fu interrogato disse che visionò tutti i filmati e disse che il delitto non poteva essere imputato alla mafia….lei adesso riesce a fare mente locale su un eventuale diverso convincimento..”Qui si gioca sul filo di ricordi molto labili…ho detto quello che ho detto sulla matrice mafiosa sulla base di un convincimento generale della redazione….quando Cavallone tornò da Trapani può darsi che aveva recuperato qualche dubbio per esempio sull’interno della Saman ma erano dubbi se c’erano leggeri che non mutarono la linea del programma se si guarda il programma bene la linea punta alla matrice mafiosa del delitto…..” “Bologna chissà perchè si era attirato l’aurea del mafioso”….

Cavallone ricevette informazioni da carabinieri? “Io ho ricordo opposto lui mi disse che non aveva trovato partiocolare aiuto da forze dell’ordine”….

Qualcuno declinò l’invito a essere in trasmissione? “Mi pare qualcuno della comunità oltre q quelli non ricordo”…..Quando arrivò l’avv. Bologna scambiaste qualche parola? Sicuramente parole di cordialità…di buona accoglienza….quella roba lì…..”.

Bologna ler parlò di società intestate a Saman nelle quali Rostagno era amministratore? “No..l’unica cosa della quale mi parlò fu la collaborazione che Roistagno propose per una intesa tra Rtc e Tele Scirocco…luii interpretò quella volontà come se Rostagno volesse cambiare emittente”.

Cavallone non le disse di avere saputo di una lite furibonda due giorni prima del delitto tra Cardlla e Rostagno presente Chicca Rioveri? “Non me lo ricordo risponde Augias….alcuni argomenti come il festival di Mothia che noi sapevano essere una stupidaggine come pista furono presi per riempire la trasmissione….” Domanda su Alessandra Faconti…”poverina non le fecero dire niente…l’intervista che Cavallone fece non la mandammo nemmeno in onda…se è avvenuto così è perchè era irrivelante….la Facondi era presente in studio…..avvocato lei mi sta mettendo sulla graticola io non so più cosa dire…..non potrà cavare un’altra goccia di sangue…”.

Domande dell’avv. Ingrassia….lei ricorda cosa le disse Cavallone sulla matrice del delitto? Convicnente fu la testimonianza del perito balistico Ugolini che parlò di fucile a canne mozze pallettoni…modalità mafiose….

‎”Il lavoro di Cavallone fu imperniato sulla matrice mafiosa”

ore 11:40 Proposto in aula il video della trasmissione Telefono Giallo

ore 12:00 Viene ascoltato l’audio della trasmissione

Domande dell’avvocato  Ingrassia… termine “giugngla”….”è teatro avvocato” risponde Augias. “La Saman che aiuto avrebbe dovuto darea”? “Cavallone sul posto doveva fare scene di ambientazione…..fare vedere la comunità le stanze gli uffici…Cavallone non ebbe accesso perchè non abbiamo niente”……Ingrassia chiede che il video vada avanti sino al 43° minuto….

Le domande dell’avvocato Ingrassia insistono su alcuni passaggi della trasmissione, dinanzi ale ripetersi di domande poco utili il presidente Pellino interrompe ricordando la ragione per la quale Augias è in aula…legge l’ordinanza…difficoltà di Cavallone a raccogliere informazioni…contatti con Cardella e altri soggetti…la mancata partecipazione alla trasmissione di Roveri e Cardella…la mancata mandata in onda della intervista alla Faconti…

L’avv Ingrassia chiede perchè l’intervista alla Faconti non fu mandata in onda….”Non lo so –  risponde Augias – lei era in studio libera di dire qualsiasi cosa volesse dire”. “L’intervista sembrava lunga e inutile….si disse che era utile farla venire in studio….e disse due cose ininfluent”i. Il presidente interviene evidenziando che la Faconti non era libera di parlare in tv tant’è che l’intervista originaria era con voce alterata e viso schermato perchè diceva cose delicate….”Non so rispiondere dice Augias lei era in studio”.  “Sarebbe interessante vedere la cassetta di questa intervista” dice Pellino….”Mi posso impegnare a cercare questa cassetta” dice Augias…

Interviene quindi l’avvocato Salvatore Galluffo difensore Mazzara….”Cardella fu convocato in trasmissione”? “Ricordo che qualcuno mi disse di quelli non viene nessuno”. Avv. Vito Galluffo…..”Parlaste con Ugolini prima della trasmissione sui quesiti che gli avreste rivolto”? “Presumibilmente di si…certamente si documentò lui arrivò preparato portò i proietitli a pallettoni dal suo laboratorio”.

Domanda sul fucile esploso. “Questa cosa Ugolini non la disse”. Galluffo “No la disse…possiamo rivedere la trasmissione….Ricorda se parlò di bruciature del copricanna”? “Non mi metta alla tortura non ricordo”…”Ricorda se Ugolini disse che chi aveva sparato doveva essere rimasto ferito”? “Non ricordo” risponde Augias…

Domande avv. Carmelo Miceli….”Cavallone le riferì di fastidio da parte di Saman? Lei sa di un contatti tra Cavallone e la signora Roveri”? “Non so” risponde Augias. “Cavallone non le ha mai riferito di un colloquio con la signora Roveri presente l’avv. Esposito”? “Non me lo ha mai detto” dice Augias…”io ricevevo informazioni sulla sommità dei fatti….due giorni prima del programma approfondivo”…..(Chiosa l’avv. Esposito…”non la ricordo nemmeno io”)…

“Quello che ricordo che c’era un avv. Bologna di Tele Scirocco che venne in trasmissione può darsi che io abbia telefonato per chiedere la presenza di Bologna in trasmissione…” Vezzadini legge il verbale…”La sensazione diffusa era quella che la matrice mafiosa non c’entrava nulla e che c’erano semmai contrasti dentro Saman”…Il pm si oppone a questa domanda basata su una sensazione…Il presidente cambia domanda…”il teste dica cosa percepì dalla telefonata con Bologna…” Ma il pm si oppone ancora..

Riesame avv. Galluffo “I contatti con esponenti della Saman furono presi prima di passare alla realizzazione della trasmissione”? “Non lo so non è una cosa che non ricordo proiprio non lo so quando si decide di fare qualcoisa c’erano compiti che venivano suddivisi”…..

“Cavallone le disse che aveva ricevuto forte lamentele in occasione della ricostruzione dell’omicidio sul luogo del delitto fatta anche con l’esplosione di colpi di arma da fuoco che crearono forte allarme e disagio alla vicina Saman”? “Non me lo disse” dice Augias.

Domande della Corte….”Sulla famigerata cassetta”…..”Non ho mai visto il contenuto…Beghin un altro autore la vide e la definì lunga….”. “Viaggi di Cardella e Cammisa in Somalia apprese nulla”? “No” risponde il teste.

“Il nomne Jupiter le dice nulla”? “Non mi è nuovo….è forse una imbarcazione”? “Associato a Cammisa le ricorda nulla”? “No non mi ricorda niente….Io globalmente feci una informativa che ho rimesso alla procura di Torre Annunziata”….”Il nome Condor le dice nulla”? “No”. “Ha mai sentitoi parlare di aeroporto di Chinisia”? “Forse me ne parlò o Di Cori o la sorella del giornalista”.

ore 13:40 Si ascolta Vincenzo Vacchiamo sottuffiociale che lavorò alle indagini scaturenti dalle dichiarazioni del faccendiere dei servizi segreti Francesco Elmo ascoltato nel corso del dibattimento…Vacchiano ricorda anche di avere contattato un giornalista che stava negli Usa Sergio Di Cori ….attività che serviva a valutare attendibilità del teste…”da Di Cori venni a sapere della Saman di Cardella di un traffico di armi verso la Somalia. Di Cori mi parlò di riprese fatte da Rostagno per provare quel traffico e questo fu la causa della morte…episodi che però non ebbi modo di approfondire…noi ci occupavamo della vicenda somala della uccisione di Ilaria Alpi, indagavamo sulla Scifco su Cardella e Rostagno fatti riferiti possiamo dire ma non approfonditi…con Di Cori colloqui telefonici, le dichiarazioni di Elmo siu questa vicenda erano quasi nulle”…

“Chi le disse di fare attenzione a questa indagine”? “Non a me…io ho collegato questi nomi di Cardella e Rostagno che uscriono per la prima volta quando Elmo, parlando dei rapporti che aveva con il colonnello Ferraro del Sismi, il colonello Ferraro gli disse a Elmo: fai attenzione altrimenti fai la fine di Rostagno e del maresciallo Li Causi…Per me all’inizio erano nomni sconosciuti ho voluto avere idee chiare e feci attività info investigative che non hanno avuto prosieguo perchè non riguardavano i nostri filoni di indagine che erano relativi ai traffici in somalia fatti dalla Scifco….

Il teste viene congedato, dopo giro di consultazioni per stabilire quali informative accolgiere agli atti, entra il teste Angelo Benivegna.

“Ha lavorato mai a Rtc”? “No….fui sentito dalla procura di Trapani per via di alcuni articoli scritti sul giornale Monitor”…Mai rapporti con Rtc, avevo rapporto di amicizia con Mauro Rostagno e avevamo un progetto di reinserimento di alcuni soggetti della comunità nell’ambito della ristorazione io mi occupavo di cucina facevo lo chef prima di appassionarmi al lavoro giornalistico la mia iscrizione all’ordine è di 10 anni addietro…rapporti diretti con Rostagno nè con Rtc nè con la Saman….Inserimmo un gruppo di ragazzi in cucina per insegnare loro un lavoro”…Ho conosciuto Cammisa Giuseppe….Lo conosco come Jupiter non mi ricordo quando ci siamo conosciuti ci conoscemmo in occasione della presenza a Trapani della nave garaventa che faceva lavori di rimessaggio…Cammisa con altri veniva a pranzare da noi e un giorno mi portò a vedere la nave…chiesi a cosa serviva mi disse che dovevano portare aiuti in Somalia…medicinali ….”.

“Ho conoisciuto Rostagno negli anni ’70 – continua il risstoratore Benivegna – una cosa ci accomunava della quale abbiamo parlato brevemente una volta e cioè che il reinsrimento non funzionava al 100 per cento…avevao il sospetto che qualcuno dei ragazzi che venivano da me non aveva smesso di drogarsi e lo stesso sospetto era nutrito da alcuni di quelloi che erano a Rtc, ma Mauro non voleva crederci aveva troppa fiducia nei suoi ragazzi”.

“Ha saputo di viaggi di Cammisa in Somalia”? “No…io Cammisa l’ho visto due o tre volte non c’era nè conoscenza nè amicizia…era uno che mangiava al ristorante e mi fece vedere la nave e mi disse che era una iniziativa umanitaria…a me sarebbe piaciuto partecipare a quella operazione”…”Come mai non ci andò”? “La mia era una battuta”…Il diirgente Digos Pampillonia sentito qui ha detto che lei non ci andò perchè Cardella si oppose? Impossibile io Cardella nemmeno lo conoscevo se Cardella si oppose io nemmeno lo sapevo…io a Saman ci andai solo per i funerali di Rostagno”.

La difesa avv. V. Galluffo chiede di fare una domanda…”Lei ha conosciuto Paolo Borsellino”….”Veniva a mangiare da noi ai Trabinis…poi venne fuori un rapportio di amicizia…i miei zii lo chiamavanmo zio Paolo….noi ci davamo del tu…c’era un patto con lui non si parlava di lavoro….parlavamo di cucina di amici comuni palermitani”….

“Con Borsellino avete mai parlato di Rostagno”? “Mai…solo una volta mi chiese se secondo me un laboratorio che sintetizza eroina ha bisogno di luce acqua…io gli dissi e che ne so posso fare una ricerca e te lo faccio sapere…lui veniva per distrarsi rilassarsi…gli piaceva ascoltare Clara (Salvo ndr) che suonava e cantava con lei”…

Il verbale fa una contestazione….”Borsellino mi disse che se entro due anni non facevano fuori anche Cardella significava che nel delitto Rostagno era coinvolto lui…poi troncò il discorso….voleva sottolineare un sistema mafioso…Il discorso cominciò a commento di una cosa che io avevo scritto in occasione di un anniversario….e che non avrei scritto più una riga perchè Mauro da morto era diventato di tutti e invece da vivo era osteggiato….con Borsellino fu un discorso fatto a tavola….credo che quella battuta la fece non da magistrato”….

Pellino…..”Lei ha mai saputo se Cammisa andò in Somalia”? “No”..Pellino legge il verbale..contesta un contenuto….”Lei chiese di partecipare”? “Posso aver detto bello piacerebbe anche a me partecipare ma ufficialmente non chiesi nulla….Non so nulla di rifiuto opposto da Cardella (nel verbale si legge: io ero interessato ad andare in Somalia lo dissi a Cammisa questo poi mi disse che Cardella voleva che in Somalia doveva andarci solo personale Saman)…”non la ricordo questa cosa….”.

“Ha mai saputo di una lite tra Cardella e Rostagno”? “In particolare tra i due no ma mi fu riferito di una litigata al Gabbiano fra Rostagno e il resto dei dirigenti della Saman…i motivi erano due, diciamo due chiacchere nel senso che sono discorsi riferiti da chi pure era fuori…me lo riferì Peppe Rallo che era ospite di Saman e lavorava ai Trabinis…una litigata riguardava richieste di finanziamento firmate da Rostagno e che Rostagno non riconosceva e l’altra litigata riguardava il problema della mancanza di soldi nel senso che non abbiamo soldi per fare la spesa e qualcuno compra cocaina…ma non so se si parlava di cose concrete o era un modo per rappresentare degli sprechi dentro la Saman….”.

Rinvio all’udienza del 13 marzo…..(prossima poi 20 marzo, ad aprile 3 e 10 aprile a maggio 15 e 29 maggio) udienza prossima Filippello, Giampiero Servi, tre testi squadra mobile, dott Pampillonia

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