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Il governo Merkel riununcia a chiedere l’interdizione dei neonazisti dell’Npd

Un pessimo segnale dalla Germania del governo Merkel: la rinuncia a chiedere l’interdiuzione del partito neonazista Npd.

Il governo non intende sottolineare la richiesta, che è già avanzata dal Bundesrat, la camera alta dei Laender.

Questa la notizia.

Il governo tedesco rinuncia a presentare una richiesta per la messa fuori legge del partito neonazista (Npd) al «Bundesverfassungsgericht» (Bvg), la Corte Costituzionale di Karlsruhe, come invece si appresta a fare il Bundesrat, la Camera Alta dei Laender.
In un comunicato emesso dopo il consiglio dei ministri di oggi si afferma che il governo «non considera necessaria un’ulteriore richiesta di interdizione» nei confronti della Npd. In effetti per esaminare la procedura di interdizione del partito neonazista è sufficiente ai supremi giudici di Karlsruhe la presentazione di un solo ricorso.

Però.

Durante il dibattito che si è tenuto ieri alla Casa della memoria di Roma sul caso Kappler e il ruolo dell’Anello, la struttura segreta guidata da Giulio Andreotti, è stato ricordato anche il ruolo svolto allora dalla Germania federale che attraverso il cancelliere Helmut Schmidt, socialdemocratico, aveva con insistenza richiesto la liberazione di Kappler.

Kappler, per chi non lo ricorda, non è soltanto il feroce esecutore delle Fosse Ardeatine ma soprattutto il capo della Gestapo a Roma, il capo della polizia tedesca in quella fase dei mesi di occupazione a Roma.

In tempi più recenti la Germania si è dichiarata estranea al problema dei risarcimenti dei militari internati e in generale ha sempre mostrato indifferenza verso le richieste di giustizia partite dall’Italia.

Che dire? Come riferiva lo scultore tedescoB Gunter Demnbig, ideatore delle pietre d’inciampo (ne ha ormai messe oltre ventimila in Europa), all’inizio la posa – il primo esperimento fu a Berlino – è avvenuta senza il consenso delle autorità. Insomma, le stollpersteines sono state un’iniziativa imposta dal basso e questo è quanto.

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