Informazioni che faticano a trovare spazio

Governo ircocervo: 8 ministri di sinistra, 9 di destra, 4 in zona grigia, Alfano con l’elmetto e Quagliarello a sorvegliare il campo della legge elettorale…

Governo Letta. Che dire?

Prendiamo la parte positiva (8 casi).

Agli Esteri Emma Bonino, ci si aspetta qualcosa di buono dalla Bonino, no?

Carlo Trigilia, noto meridionalista, è assai interessante per la Coesione territoriale, dove subentra a Barca. Vediamo cosa gli permettono di fare…

Ai Beni Culturali uno della Treccani come Massimo Bray. Molto bene, per quel che conta il ministero.

Flavio Zanonato, il sindaco Pd di Padova, allo sviluppo economico: novità interessante.

La professoressa Mariachiara Carrozza della Sant’Anna di Pisa all’Istruzione, dopo le brutte esperienze Gelmini in testa, promette un taglio innovativo.

Il cosiddetto capo dei “Giovani turchi” del Pd Andrea Orlando, ministro dell’ambiente. Vediamo se e come terrà banco.

Cecile Kyenge (Pd) – di origine congolese – è il nuovo ministro dell’Integrazione. Ottimo.

Allo Sport e Pari opportunità Iosefa Idem, pluricampionessa olimpica nella canoa, eletta nel Partito democratico

Infine alla Giustizia Annamaria Cancellieri. Alcune mosse ultime al Viminale hanno preoccupato, vediamo se si ravvede.

Zona grigia (3 casi):

Filippo Patroni Griffi, ministro uscente della Pubblica amministrazione, è il nuovo sottosegretario alla presidenza del consiglio. E sia.

Agli affari europei, riconfermato, Enzo Moavero. Agli Affari regionali Graziano Delrio (Pd), attuale presidente dell’Anci.

Ai Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini. Per quel che conta…

Pollice verso (7 casi):

Al ministero dell’Interno Angelino Alfano, che sarà anche vicepremier.

All’economia Fabrizio Saccomanni, direttore generale di Bankitalia.

Alla Difesa Mario Mauro, di Scelta civica.

Maurizio Lupi – Pdl, area Comunione e Liberazione – alle Infrastrutture.

Enrico Giovannini – presidente dell’Istat – al Lavoro.

Alla Semplificazione va Giampiero D’Alia, segretario regionale dell’Udc in Sicilia e vicecapogruppo di Scelta civica alla Camera.

Gaetano Quagliariello – uno dei saggi scelti da Napolitano – andrà agli Affari costituzionali.Molto preoccupante, perché questa è anche l’area della riforma elettorale.

Sufficientemente surreali: (2 casi)

Alle Politiche agricole Nunzia De Girolamo, deputato Pdl, avvocato, 38 anni

Alla Salute Beatrice Lorenzin, Pdl, in politica fin dagli esordi di Forza Italia, con il movimento giovanile del partito.

Morale. Definirlo un governo in cui il Presidente del Consiglio assicura l’indirizzo collegiale sembra un po’ osé. C’è chi andrà in una direzione (8 di sinistra) e chi in un’altra (9), appare scontato. Due dicasteri di amministrazione della “forza”, interno e difesa, sono in mano a personaggi che possono diventare una preoccupazione, soprattutto Alfano ministro di polizia. In più Quagliarello poi nello snodo assai importante da cui deve passare la legge elettorale è una pessima presenza.

Lorenzin e Di Girolamo, dentro un governo, all’agricoltura e alla sanità, sono un po’ troppo.

Lupi ai grandi interventi del mattone e del cemento, farà lievitare le azioni di Comunione e Liberazione. Puah!

Saccomanni all’Economia di chi farà gli interessi? Dubitiamo delle classi subalterne…

Poteva certo andare peggio. Altan come risponderebbe, forse direbbe come al solito “no”. Ma le ragioni dell’opposizione annunciate l’altro giorno da Nichi Vendola restano tutte sul terreno contro un governo che se non sarà di svolta restauratrice promette non molte novità positive e su alcuni fronti occupazioni di potere preoccupanti.

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