Anche Pietro Grasso chiede leggi speciali per il web. Eh no! Già siamo in un clima politico che grazie alla riedizione di una grande coalizione restringe a un piccolo ghetto l’opposizione…E si vorrebbe pure restringere gli spazi della rete?
Non va bene.
Se Grasso e Boldrini si prestano ad aprire la strada a una manovra già tentata in passato dal governo Berlusconi – ricordate la legge bavaglio? Aveva pure una parte d’intervento sul web – sbagliano di grosso.
Non c’è bisogno di alcuna legge speciale per reprimere i reati eventualmente commessi sul web.
Nessuno è anonimo nel web, anche se sta all’estero.
A che servono sennò gli Internet Protocol che identificano i siti e le fonti del web?
La Polizia Postale faccia ciò che deve, chi è colpito da siti del web faccia le dovute segnalazioni, la magistratura intervenga.
La via da seguire è quella già usata di recente con i fascisti di Stormfront che inondavano oil web di liste di proscrizione e minacce varie.
Sono stati condannati in quattro, poco tempo fa. E’ stata applicata la legge Mancino. La sentenza ha segnato una svolta. Si segua questa strada, non c’è bisogno d’altro.
Altrimenti scenderemo di nuovo in piazza contro i bavagli.
Già fatto contro Berlusconi e il centro destra.
P.S: all’Ucei e al suo Presidente Renzo Gattegna che solidarizza con Laura Boldrini e Pietro Grasso per nuovi provvedimenti ricordo che i provvedimenti esistono già e che se non vengono utilizzati adeguatamente allora il problema è di farli rispettare. Altro conto è la collaborazione internazionale, ma ripeto all’interno del quadro vigente attiuale.