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Si suicida alla vigilia del processo per omicidio a Roma l’ex capo della polizia segreta di Pinochet Mena Salinas

Cile, suicida l’ex capo della polizia segreta

di Pinochet: l’11 ottobre aveva processo a Roma

Il generale Mena, ritenuto responsabile di omicidi, sequestri e torture, stava per essere trasferito in un carcere comune

Sarebbe stato processato l’11 ottobre a Roma dove si svolgerà l’udienza preliminare davanti al Gip per il nuovo processo per il Piano Condor, il patto di mutua assistenza poliziesca tra le giunte militari latinoamericane degli anni ’70. Ma il generale cileno a riposo Odlanier Mena Salinas, imputato numero otto sui 35 chiamati a rispondere degli omicidi e delle sparizioni di giovani latinoamericani di origine italiana col Piano Condor, si è ucciso nella sua abitazione di Las Condes in Cile durante un permesso dal carcere per militari «Cordillera» in cui era detenuto dal 2009.

EX CAPO POLIZIA SEGRETA – Mena Salinas, 87 anni, ex capo della Cni (il servizio di sicurezza con cui Pinochet nel 1977 aveva sostituito la famigerata Dina e da lui diretto fino al 1990), si è sparato un colpo nella sua abitazione nel corso del permesso settimanale di cui godeva dal 2011. In carcere stava scontando una pena di sei anni (ridotta di quattro anni rispetto al verdetto iniziale di 10) per l’assassinio di tre dirigenti socialisti durante la «Carovana della morte», la stessa in cui è «scomparso» l’ex sacerdote italiano Omar Venturelli. Due giorni fa però il presidente Piñera aveva annunciato la chiusura del carcere Cordillera dove finora erano stati detenuti dieci militari, il carcere era stato definito una sorta di hotel per detenuti vip. L’idea di essere trasferito in un carcere comune forse è all’origine del suo gesto finale.

IL PROCESSO IN ITALIA – Anche l’avvio, in Italia volume pills vs semenax, di un nuovo imminente giudizio in cui avrebbe dovuto rispondere di numerosi omicidi a danno di italiani, costituiva un’ulteriore spada di Damocle sul suo capo. Sabato scorso sul quotidiano El Mercurio è comparsa una sua lettera in cui negava qualsiasi partecipazione al Piano Condor. Al funerale che si è celebrato nella parrocchia di Sant’Elena è intervenuta anche la figlia di Augusto Pinochet, Lucia Hiriart. A carico dell’ex generale Mena Solinas, nel processo istruito a Roma dal Procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, gravava infatti l’imputazione di omicidio per i cittadini di origine italiana Orlando Giordano, i coniugi Rossetti (Sara ed Edmundo), i coniugi Pallares (Yolanda Casco Ghelpi e Julio Pallares), Raul Cattaneo e Raul Gambero. Intervistato di recente da giornalisti cileni Mena Solinas che come primo incarico della Cni aveva ricevuto l’ordine da Pinochet di investigare sull’assassinio di Orlando Latelier a Washington e sulle responsabilità di Manuel Contreras capo della Dina, si era dichiarato colpito dal fatto di essere il detenuto militare più anziano del Cile e di sentirsi un capro espiatorio.

«DESAPARECIDOS» – La notizia del suicidio giunge a pochi giorni dall’inizio del nuovo processo che a Roma si celebra sul fronte dei «desaparecidos» dell’America Latina, il quinto processo dopo gli altri quattro celebrati nel recente passato per «desaparecidos» argentini e cileni. I familiari delle vittime del nuovo processo si sono appellati al capo del governo Enrico Letta chiedendo con una lettera la costituzione di parte civile da parte dell’Italia, un atto che sta per essere adottato dalla Regione Emilia Romagna e dal Comune di Pavullo (Modena) in relazione alla vittima Omar Venturelli.

Paolo Brogi

30 settembre 2013 | 13:25 Corriere della sera

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