Informazioni che faticano a trovare spazio

Caro neodirettore dell’Unità…

Così oggi è uscita l’Unità e questa è la lettera che ho appena inviato al neodirettore del giornale Luca Landò:

Caro neodirettore dell’Unità Luca Landò, vedo che Gaetano Quagliarello ha definitivamente aperto una breccia nel tuo giornale. Il titolo di oggi lascia comunque di stucco. Il partito di lotta continua, cioè il Pdl. Poco tempo fa Quagliarello in rotta con Berlusconi non aveva trovato di meglio da dire che ““Se Forza Italia sarà solo una riedizione di Lotta Continua del centrodestra ne prenderò atto e mi dedicherò, magari, a creare il Napoli Club del Salario” . Riferimento infelice, davvero, non credi? Uno come Quagliarello che usa Lotta Continua, un’esperienza politica che si è risolta pacificamente con l’autoscioglimento nel 1976, come sinonimo di oltranzismo è francamente singolare. Tanto più che il riferimento viene ora applicata a uno scenario di centrodestra, il più opposto che ci possa essere a quello in cui ha operato negli anni ’60 e ’70 Lotta Continua, se non altro formazione antiautoritaria e antifascista. Lo ricordo ad uso degli eventuali lettori giovani, che magari non sono necessariamente molto informati su quegli anni. Perciò, vedere che ora il testimone passa da Quagliarello all’Unità fa un po’ pena, anche perché stavolta non è un blog a ospitare parole in libertà ma il titolo d’apertura. E mi ricorda tutt’al più l’insensata gratuità degli insulti come è a lungo capitato allo stadio, intendo l’Olimpico, dove da una curva francamente destrorsa si urlava all’altra altrettanto destrorsa “Toaff boia” e viceversa. Succedeva quindici anni fa: un ping pong, a base di un uomo – un religioso – che non andava allo stadio e aveva già allora oltre 85 anni, ma che come ebreo veniva utile per l’insulto e il far da bersaglio. Succedeva all’Olimpico, in vena di insulti in quel caso antisemiti. Termino qui e auguro buon lavoro, come collega oltre che “ex di lotta continua”,

Paolo Brogi

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