Informazioni che faticano a trovare spazio

Il teatro degli oggetti, portato in scena da Fulvio Abbate. Recensione di una serata particolare

Giovedì sera il Teatro Argentina ha ospitato in una delle sue ali il “Teatro degli oggetti” di Fulvio Abbate.

Fulvio Abbate per chi non lo conoscesse direttamente è uno scrittore palermitano trapiantato a Roma molto portato verso il racconto di piccole (in apparenza) cosette della nostra vita e del nostro passato.

Trouvailles d’autore, dunque, presentate col sostegno di una fisarmonicista di fronte a un centinaio di spettatori che hanno seguito l’andirivieni di Abbate molto divertiti per gli oggetti raccontati via via sul palchetto e visibili pure su uno schermo dove li mostrava un proiettore.

Una struttura quindi elementare, con l’attore (Abbate), la musicista, un tecnico per il proiettore.

Per vedere che cosa?

Gli occhiali di Palmiro Togliatti.

Oppure il pomello che un tempo si innestava sulla leva del cambio.

O ancora la piccola casetta-salvadanaio che stava una volta vicino al telefono.

Ma anche rarità come il gagliardetto del Rotary Club di Horoshima. Gli occhialini comprati a Sausalito. Il pesce cantante. L’anello viet fatto con l’acciaio dei bombardieri americani abbattuti. La cannuccia in acciaio con simulacro di cobra avvolto intorno per tirare la coca usata da Mario Schifano (“io sono però contro la cocaina che non ha mai prodotto intelligenza”, ha detto Abbate)

Serata spassosa con Pina Suriano, la santa di Partinico, e la bandiera della Comune di Parigi, ma anche quella della Cisl che è la preferita della figlia dell’autore.

E poi i giochi, dall’ippodromo meccanico a un Piazzale Loreto inventato da Abbate. E una Aston Martin da 007 in miniatura, con tanto di gadgets.

“Tutte queste stronzate ci sopravviveranno – ha commentato a un certo punto Fulvio -, questo è il momento più tragico della serata”.

L’insieme è un racconto piuttosto italiano, con puntate anche estere, non è il Museo dell’innocenza di Ohran Pamuk (“no quello è mortuario”, ribatte Fulvio), chissà cosa è….

Due note di produzione: la serata è stata fatta la prima volta nel 2003 a Parma, con successo. Seguì nel 2010 una ripetizione a Rimini, andata peggio. Ieri sera era la terza volta ed è andata bene. Ora Abbate confessa di voler arrivare a Milano…

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