Quanti sono i dossier secretati per le Ecomafie?
venerdì, 6 Dicembre, 2013Quanti sono i dossier ancora secretati sulle Ecomafie? Qui di seguito il punto da un intervento che riferisce delle richieste avanzate nei giorni scorsi da Greenpeace:
“Sono più di seicento i dossier segreti dell’ultima commissione bicamerale d’inchiesta sui rifiuti coperti dal segreto parlamentare. Migliaia di pagine che neanche i deputati e i senatori possono oggi consultare. Un tesoro di verità nascoste che si aggiunge ad un numero simile di dossier accumulato nelle due precedenti commissioni, quella presieduta da Massimo Scalia e quella guidata da Paolo Russo. Rapporti firmati nella stragrande maggioranza dai due servizi di intelligence italiani, l’Aisi e l’Aise, sigle che nel 2007 hanno sostituito il Sisde e il Sismi. E ancora, una fitta corrispondenza tra il Copasir diretto da Massimo D’Alema e la commissione presieduta da Gaetano Pecorella, con oggetto le «navi dei veleni», i traffici con la Somalia e la figura dell’imprenditore Giorgio Comerio, l’uomo che voleva affondare negli anni ’90 le scorie radioattive in fondo al mare.
La lista degli omissis
Greenpeace – dopo la desecretazione dei verbali di Carmine Schiavone – ha chiesto nei giorni scorsi al presidente del Senato Pietro Grasso e della Camera Laura Boldrini di aprire definitivamente le porte degli archivi, rendendo pubbliche le migliaia di pagine accumulate durante i lavori parlamentari. La lettera – firmata dal direttore esecutivo Giuseppe Onufrio – ricorda come «di “misteri irrisolti” italiani ce ne sono fin troppi». Per poi proseguire: «La Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti ha raccolto una mole considerevole di atti e testimonianze che, sebbene non decisivi a livello giudiziario, ha contribuito a far luce su errori, omissioni, trascuratezze che hanno segnato il percorso pressoché impunito di individui che, in base a molti indizi, tracce e riscontri obbiettivi, apparivano come elementi di una rete di trafficanti che percorrevano i diversi sentieri del contrabbando di sigarette e di armi, di tecnologie avanzate e rifiuti, con solide basi e referenti finanziari all’estero». Imprenditori, mediatori, broker che muovevano navi nel Mediterraneo, partendo da porti strategici come quello di La Spezia, di Marina di Carrara, di Livorno, di Talamone, su rotte dirette verso i paesi africani, come la Somalia. Contaminando milioni di persone, sversando – come dimostrato ampiamente da diverse inchieste giudiziarie e giornalistiche – i veleni delle «grandi marche» europee sulle spiagge di Koko in Nigeria, nell’entroterra di Beirut, a Puerto Cabello in Venezuela e nel nord del Corno d’Africa, zona tradizionalmente sotto l’influenza italiana. Rotte di rifiuti e molto spesso di armi, trame che hanno visto la partecipazione – o almeno la vigilanza discreta – dei nostri servizi di sicurezza. Chiara, alla fine, la richiesta di Greenpeace: «Per tale ragione La preghiamo di adoperarsi affinché tutti i materiali acquisiti in oltre dieci anni di attività dalla Commissione, sui traffici internazionali di rifiuti e sulle cosiddette “navi a perdere” vengano resi pubblici, inclusi quelli ancora sottoposti a segretezza».
I silenzi dei servizi segreti
Un passo avanti lo aveva fatto la commissione guidata da Gaetano Pecorella alla fine della scorsa legislatura, desecretando le audizioni dei vertici dei servizi segreti italiani. Di fronte ai commissari parlamentari nel 2011 si sono presentati l’ex direttore del Sismi Sergio Siracusa, il direttore dell’Aise Adriano Santini e quello dell’Aisi Giorgio Piccirillo, proponendo una lunga serie di «non so», «non ho memoria», al punto da far concludere la commissione bicamerale con una nota di censura nei confronti della «dedotta ignoranza ufficiale dei servizi» dovuta «a negligenza o a ragioni inconfessabili».
Nel corso dell’audizione al generale Siracusa, ad esempio, Gaetano Pecorella cita un documento del Sismi del 2004 in cui risulterebbero contatti avvenuti tra gli anni ’90 e il 2001 tra Giorgio Comerio e il personale dell’ottava divisione del Sismi, grazie all’interessamento della Guardia di Finanza (vedi articolo in questa pagina). Non solo dunque l’ingegnere delle scorie nucleari sarebbe stato «attenzionato» dai servizi – come vorrebbe la verità «ufficiale» – ma avrebbe avuto contatti con i funzionari per instaurare un rapporto fiduciario con l’intelligence italiana. Peccato che quel documento sia sottoposto a segreto. Come l’informativa del Sismi del 2 agosto 1995 in cui il servizio militare farebbe riferimento a un «traffico abusivo di rifiuti radioattivi» e a una «nave di Comerio»: quale nave? Nell’estate del ’95, snodo cruciale delle indagini sulle navi a perdere, il legame tra Giorgio Comerio e l’affondamento delle navi era un risultato investigativo strettamente riservato dovuto al lavoro di Natale De Grazia – l’ufficiale della marina morto per «causa tossica» durante le indagini il 13 dicembre del 1995 – e degli agenti della Forestale di Brescia. Dunque i servizi si sono in realtà occupati delle navi scomparse? Oppure il documento spiegherebbe le denunce degli investigatori che ricordano di essere stati inseguiti e controllati da «apparati occulti» nei mesi che precedono la morte di De Grazia? Anche sul documento 294/27, però, c’è il segreto.
Somalia connection
Non è possibile, poi, leggere la fitta letteratura sulla Somalia e sui traffici di armi e rifiuti che hanno coinvolto il nostro paese. Al «manifesto» risulta che almeno una decina di fascicoli sul paese del Corno d’Africa sarebbero stati inviati dal Copasir diretto da Massimo D’Alema alla commissione bicamerale d’inchiesta sui rifiuti. Su tutti questi documenti c’è il vincolo del segreto. Come ancora segreti sono moltissimi dossier contenuti negli atti della commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. E qui c’è un’evidente contraddizione: i servizi di sicurezza hanno sempre affermato di non sapere nulla sui viaggi verso la Somalia. Eppure i loro archivi sarebbero infarciti di documentazione riservata, nonostante siano ormai passati quasi vent’anni dall’agguato di Mogadiscio che colpì la giornalista e l’operatore del Tg 3.
Per il momento le presidenze del Senato e della Camera non commentano ufficialmente la richiesta arrivata da Greenpeace. La procedura prevede l’avvio di una istruttoria interna per stabilire se la divulgazione delle carte segrete possa creare problemi ad inchieste giudiziarie. Una procedura che è stata seguita prima di desecretare il verbale di Carmine Schiavone. In quel caso il testo dell’audizione è stato inviato per un parere alla Direzione nazionale antimafia, che – in pochi giorni – ha dato il proprio assenso. In questo caso il segreto è stato imposto, probabilmente, dai servizi d’intelligence italiani ed è probabile che a loro verrà chiesto il consenso alla divulgazione. Sarà una verifica importante per capire la trasparenza degli apparati di sicurezza civile e militare, forse la prima dopo la riforma del 2007.
lunga serie di «non so», «non ho memoria», al punto da far concludere la commissione bicamerale con una nota di censura nei confronti della «dedotta ignoranza ufficiale dei servizi» dovuta «a negligenza o a ragioni inconfessabili».
Nel corso dell’audizione al generale Siracusa, ad esempio, Gaetano Pecorella cita un documento del Sismi del 2004 in cui risulterebbero contatti avvenuti tra gli anni ’90 e il 2001 tra Giorgio Comerio e il personale dell’ottava divisione del Sismi, grazie all’interessamento della Guardia di Finanza (vedi articolo in questa pagina). Non solo dunque l’ingegnere delle scorie nucleari sarebbe stato «attenzionato» dai servizi – come vorrebbe la verità «ufficiale» – ma avrebbe avuto contatti con i funzionari per instaurare un rapporto fiduciario con l’intelligence italiana. Peccato che quel documento sia sottoposto a segreto. Come l’informativa del Sismi del 2 agosto 1995 in cui il servizio militare farebbe riferimento a un «traffico abusivo di rifiuti radioattivi» e a una «nave di Comerio»: quale nave? Nell’estate del ’95, snodo cruciale delle indagini sulle navi a perdere, il legame tra Giorgio Comerio e l’affondamento delle navi era un risultato investigativo strettamente riservato dovuto al lavoro di Natale De Grazia – l’ufficiale della marina morto per «causa tossica» durante le indagini il 13 dicembre del 1995 – e degli agenti della Forestale di Brescia. Dunque i servizi si sono in realtà occupati delle navi scomparse? Oppure il documento spiegherebbe le denunce degli investigatori che ricordano di essere stati inseguiti e controllati da «apparati occulti» nei mesi che precedono la morte di De Grazia? Anche sul documento 294/27, però, c’è il segreto.
Somalia connection
Non è possibile, poi, leggere la fitta letteratura sulla Somalia e sui traffici di armi e rifiuti che hanno coinvolto il nostro paese. Al «manifesto» risulta che almeno una decina di fascicoli sul paese del Corno d’Africa sarebbero stati inviati dal Copasir diretto da Massimo D’Alema alla commissione bicamerale d’inchiesta sui rifiuti. Su tutti questi documenti c’è il vincolo del segreto. Come ancora segreti sono moltissimi dossier contenuti negli atti della commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. E qui c’è un’evidente contraddizione: i servizi di sicurezza hanno sempre affermato di non sapere nulla sui viaggi verso la Somalia. Eppure i loro archivi sarebbero infarciti di documentazione riservata, nonostante siano ormai passati quasi vent’anni dall’agguato di Mogadiscio che colpì la giornalista e l’operatore del Tg 3.
Per il momento le presidenze del Senato e della Camera non commentano ufficialmente la richiesta arrivata da Greenpeace. La procedura prevede l’avvio di una istruttoria interna per stabilire se la divulgazione delle carte segrete possa creare problemi ad inchieste giudiziarie. Una procedura che è stata seguita prima di desecretare il verbale di Carmine Schiavone. In quel caso il testo dell’audizione è stato inviato per un parere alla Direzione nazionale antimafia, che – in pochi giorni – ha dato il proprio assenso. In questo caso il segreto è stato imposto, probabilmente, dai servizi d’intelligence italiani ed è probabile che a loro verrà chiesto il consenso alla divulgazione. Sarà una verifica importante per capire la trasparenza degli apparati di sicurezza civile e militare, forse la prima dopo la riforma del 2007″.
- Appuntamenti (45)
- Best (136)
- Cultura (95)
- Fotografia (26)
- Internet-Media (108)
- Lettere (20)
- Libri (25)
- Mondo (2.244)
- Ndrangheta (4)
- Politica (192)
- Società (3.518)
-
andrea
Flavia Perina in questa prosa che filtra cose a lei scomode (Elena Pacinelli) e amplifica particolari insignificanti (presnuto gramscianesimo della… -
Alessandro Londero
Salve, se Paolo Brogi avesse richiamato magari avrebbe potuto avere più info di quel viaggio. Ora che l’ONU ha fatto… -
Geneva
Hi there to every body, it's my first visit of this blog; this webpage consists of awesome and in fact…
- Marzo 2021
- Febbraio 2021
- Gennaio 2021
- Dicembre 2020
- Settembre 2020
- Maggio 2020
- Aprile 2020
- Marzo 2020
- Febbraio 2020
- Giugno 2019
- Maggio 2019
- Aprile 2019
- Marzo 2019
- Gennaio 2019
- Novembre 2018
- Ottobre 2018
- Settembre 2018
- Agosto 2018
- Giugno 2018
- Maggio 2018
- Marzo 2018
- Febbraio 2018
- Gennaio 2018
- Novembre 2017
- Ottobre 2017
- Maggio 2017
- Aprile 2017
- Marzo 2017
- Febbraio 2017
- Gennaio 2017
- Dicembre 2016
- Novembre 2016
- Ottobre 2016
- Settembre 2016
- Agosto 2016
- Luglio 2016
- Giugno 2016
- Maggio 2016
- Aprile 2016
- Marzo 2016
- Febbraio 2016
- Gennaio 2016
- Dicembre 2015
- Novembre 2015
- Ottobre 2015
- Settembre 2015
- Agosto 2015
- Luglio 2015
- Giugno 2015
- Maggio 2015
- Aprile 2015
- Marzo 2015
- Febbraio 2015
- Gennaio 2015
- Dicembre 2014
- Novembre 2014
- Ottobre 2014
- Settembre 2014
- Agosto 2014
- Luglio 2014
- Giugno 2014
- Maggio 2014
- Aprile 2014
- Marzo 2014
- Febbraio 2014
- Gennaio 2014
- Dicembre 2013
- Novembre 2013
- Ottobre 2013
- Settembre 2013
- Agosto 2013
- Luglio 2013
- Giugno 2013
- Maggio 2013
- Aprile 2013
- Marzo 2013
- Febbraio 2013
- Gennaio 2013
- Dicembre 2012
- Novembre 2012
- Ottobre 2012
- Settembre 2012
- Agosto 2012
- Luglio 2012
- Giugno 2012
- Maggio 2012
- Aprile 2012
- Marzo 2012
- Febbraio 2012
- Gennaio 2012
- Dicembre 2011
- Novembre 2011
- Ottobre 2011
- Settembre 2011
- Agosto 2011
- Luglio 2011
- Giugno 2011
- Maggio 2011
- Aprile 2011
- Marzo 2011
- Febbraio 2011
- Gennaio 2011
- Dicembre 2010
- Novembre 2010
- Ottobre 2010
- Settembre 2010
- Agosto 2010
- Luglio 2010
- Giugno 2010
- Maggio 2010
- Aprile 2010
- Marzo 2010
- Febbraio 2010
- Gennaio 2010